15 Settembre, 2002
Regione Lombardia...La maggioranza di centro destra non c'è piu'
a cura del gruppo regionale dei Democratici di Sinistra.

Regione Lombardia...La maggioranza di centro
destra non c'è piu'
a cura del gruppo regionale dei Democratici
di Sinistra
REGIONE: LA MAGGIORANZA NON C'È PIÙ
"La divisione dell'alleanza di centrodestra
in Regione Lombardia è ormai cronica. La
maggioranza non esiste più, da tempo peraltro.
La finzione di un governo efficiente resta
in piedi solo grazie alle comparsate mediatiche
di Formigoni. È ora che le classi dirigenti
dell'impresa e del lavoro si rendano conto
che il centrodestra danneggia la Lombardia
e che è giunto il momento di investire sull'alleanza
di centrosinistra". Così il capogruppo
Ds in Regione, Pierangelo Ferrar,i ha commentato
la vicenda dello sfaldamento della maggioranza,
compiutosi per l'ennesima volta martedì scorso
in aula. In quella sede l'assessore Corsaro
aveva presentato a nome della Giunta alcune
sostanziali proposte di modifica al progetto
di legge sul trasporto pubblico locale e
le tessere di libera circolazione. Il centrosinistra,
dopo il rifiuto dell'assessore al necessario
confronto, ha presentato una richiesta di
sospensione della discussione, che sottoposta
all'aula, è stata approvata con 30 voti favorevoli
contro 28, mentre 11 consiglieri non hanno
partecipato al voto. Considerando che erano
presenti 23 consiglieri dell'opposizione,
significa che ben 18 consiglieri di maggioranza
hanno votato contro l'assessore o non hanno
partecipato al voto. Alla debacle il Presidente
Formigoni ha risposto negando l'esistenza
del problema, mentre nella maggioranza stessa
si levava una rissa politica di rara virulenza.
Formigoni, da parte sua, ha proposto una
soluzione: l'abolizione del voto segreto
in aula come panacea di tutti i mali. È seguita
la replica di Ferrari: "Prima Formigoni
insulta il Consiglio, poi nega l'evidenza
di una rissa interna che è arrivata fino
ad un attacco di An alla sua persona. Ora
chiede l'abolizione di un elementare diritto
democratico come il voto segreto. È il sintomo
di una grave difficoltà: punta all'abolizione
del voto segreto chi non è più in grado di
tenere insieme la propria maggioranza con
legami politici e programmatici. La sua richiesta
è una dimostrazione palese di difficoltà."
SU COSA È STATA BATTUTA LA MAGGIORANZA
Il progetto di legge della Giunta sui trasporti
tornerà ad essere discusso in commissione.
L'assessore Corsaro aveva tentato una specie
di blitz, sottoponendo all'aula martedì scorso
alcune modifiche che mutavano in modo consistente
il provvedimento. Migliorie, così dichiarava
ai giornali, tese ad introdurre sconti e
agevolazioni per le fasce più deboli della
popolazione lombarda. Ancora una volta si
tratta di semplice propaganda, tanto sfacciata
da voler far passare per sconti quelli che
invece sono tagli delle esenzioni. Gli emendamenti
di Corsaro riducevano infatti l'esenzione
totale ai soli invalidi al 100% e introducevano
una tessera annuale di sessanta euro per
i pensionati al minimo. La realtà è che ad
oggi sono esenti tutti gli invalidi con inabilità
superiore al 70% e tutti i pensionati al
minimo con più di 65 anni. Sono i titolari
delle cosiddette "tessere di libera
circolazione" (oggi 220.000 in Lombardia)
che secondo l'assessore Corsaro dovrebbero,
da agosto 2004 in poi, acquistare - per la
stragrande maggioranza - un abbonamento annuale
a prezzo agevolato. La politica dei trasporti
in Lombardia è dunque questa: in modo diretto
o indiretto si aumentano le tariffe (l'anno
scorso del 20% di media, quest'anno con l'abolizione
degli abbonamenti settimanali validi per
cinque e sei giorni, a favore di quelli unici
e più costosi, validi per sette giorni),
mentre si riducono le agevolazioni e le gratuità
per le fasce più deboli. Il centrosinistra,
prima firmataria la consigliera dei Ds Maria
Chiara Bisogni, ha presentato da tempo le
sue proposte, volte a mantenere la gratuità
per tutti i pensionati al minimo a partire
dai 65 anni e agevolazioni per quelli di
età inferiore; la gratuità per gli invalidi
dal 70 al 100% e agevolazioni per invalidi
dal 50 al 69%. Questo impianto è stato respinto
dalla maggioranza prima in commissione e
poi in aula, ma il quadro delle agevolazioni
evidentemente non riesce a mettere d'accordo
il centrodestra. La prova è che il provvedimento
di Corsaro è arrivato in aula solo dopo lunghe
trattative nella maggioranza. Ma nemmeno
queste sono bastate: nel segreto dell'urna
18 franchi tiratori gli hanno dato torto.
FINALMENTE PARI DIGNITÀ PER I FUNERALI CIVILI
Martedì scorso in Consiglio è stata votata
la legge che regola i servizi funebri e cimiteriali.
"Condividiamo - ha dichiarato Carlo
Porcari - l'impostazione di questa legge
che ha nelle sue finalità il rispetto delle
dignità e delle diverse convinzioni culturali
e religiose, così come consideriamo positiva
la possibilità di dispersione delle ceneri
in natura. Si è persa purtroppo l'occasione
di ascoltare i Comuni e legiferare su materie
a cui questi ultimi devono dare risposte
concrete, come ad esempio le modalità di
smaltimento dei feretri con rivestimento
di zinco." Grazie agli emendamenti presentati
dai Ds sono stati comunque raggiunti due
risultati importanti: i Comuni dovranno assicurare
spazi pubblici idonei allo svolgimento dei
funerali civili dando così la stessa dignità
ai riti funebri per culti diversi da quello
cattolico. In materia di cremazione, viene
poi introdotta la possibilità di utilizzare
feretri in legno dolce non verniciato. Si
ridurranno così, oltre ai fumi inquinanti,
anche i tempi e i costi della cremazione.
COOPERATIVE: NUOVA LEGGE, PIÙ AGEVOLAZIONI
E' stata approvata in aula consiliare, con
il voto favorevole dei Ds, la nuova legge
sulla cooperazione. Obiettivo di questa normativa,
necessaria per riformare un settore così
diffuso e radicato nella realtà socio-economica
lombarda, è quello di sostenere l'attività
delle imprese cooperative e la loro competitività.
Sono favorite soprattutto le fasi di avvio
della cooperativa con facilitazioni nell'accesso
al credito e promuovendo la qualità dei servizi
e dei prodotti, con particolare attenzione
all'ambito sociale. In particolare è costituito
il Fondo per il sostegno al credito e la
stessa Regione si farà garante dei prestiti
e dei mutui accesi dalle cooperative. Nel
contempo si avvia un processo di semplificazione
burocratica con l'introduzione dell'autocertificazione
e la possibilità, per le cooperative, di
presentare domande di finanziamento in ogni
periodo dell'anno, garantendo così la coerenza
temporale tra la necessità di credito e la
disponibilità delle risorse regionali.
INFRASTRUTTURE: TANGENZIALI A COMO E VARESE
Il consigliere Daniele Marantelli è il primo
firmatario di una mozione che impegna la
Giunta regionale a svolgere una tempestiva
iniziativa verso il Governo per ottenere
le risorse e definire tempi certi per la
realizzazione dell'asse principale pedemontano
lombardo e dei sistemi tangenziali delle
città di Como e Varese. La mozione chiede
inoltre di stralciare la realizzazione delle
tangenziali dal progetto generale per permettere
il tempestivo inizio dei lavori. "Mentre
la realizzazione delle infrastrutture - ha
dichiarato Marantelli - anche nella nostra
regione continua a rimanere un sogno come
quello presentato due anni fa da Berlusconi
sulla lavagnetta di Porta a porta, i due
capoluoghi di Varese e Como sono gli unici
in Lombardia privi di un completo sistema
di tangenziali. Riteniamo pertanto realistico
che in attesa della realizzazione della Pedemontana,
che avverrà in tempi ad oggi imprevedibili,
si stralcino dal progetto le due tangenziali
e si proceda rapidamente al finanziamento
e alla realizzazione delle stesse".
TOSSICODIPENDENZE: POCHE RISORSE PER I SERT
Il riordino dei Sert è stato attuato in carenza
di personale dedicato, di strumenti e di
fondi adeguati, seguendo priorità esclusivamente
di risparmio finanziario. Più volte le categorie
sindacali del settore sociosanitario e i
rappresentanti degli Enti locali interessati
(per es. Desenzano del Garda) hanno rilevato
come le scelte effettuate siano inadeguate
data la gravità del fenomeno droga che è
in continua crescita e che richiede interventi
molto più costanti e articolati. In conseguenza
di tali scelte si prevede un allontanamento
dell'utenza dai Sert pubblici, con ripercussioni
sociali, sanitarie e di ordine pubblico facilmente
intuibili, non esistendo adeguate strutture
alternative d'offerta, disponibili o in attesa
di convenzione. I consiglieri Ds hanno presentato
un'interrogazione urgente per conoscere le
misure che la Giunta intende attuare al fine
di evitare gravi ricadute sulla popolazione
tossicodipendente, i familiari e le agenzie
impegnate nella lotta alla droga.
FORMAZIONE: VERIFICARE LA QUALITÀ DEI CORSI
Stage improvvisati, nessuna acquisizione
di professionalità e partecipanti troppo
diversi per conoscenze di base ed esperienze
lavorative: sono alcune delle lamentele che
nove allievi del corso di Formazione Tecnica
Superiore, Progetto 87370, che avrebbe dovuto
formare "esperti in materiali innovativi
e tecnologie di trasformazione", hanno
presentato al servizio ispettivo della Regione
Lombardia, al Ministero del Lavoro e al Provveditorato
di Brescia. Per fare maggiore chiarezza sulla
vicenda, la consigliera diessina Maria Chiara
Bisogni ha rivolto un'interrogazione all'Assessore
Guglielmo, chiedendo quali strumenti di verifica
preventiva ed in itinere intenda approntare
per assicurare qualità ed efficacia dei corsi.
COMMERCIO: SI DISCUTA IL REGOLAMENTO
Il Consiglio regionale ha approvato una risoluzione,
con voto favorevole dei DS, che invita la
Giunta a presentare alla Commissione competente,
nel più breve tempo possibile, il regolamento
attuativo del Piano del Commercio 2003/2005.
Nella risoluzione, inoltre, si chiede che
i comuni e i Prefetti facciano rispettare
la normativa che prevede un massimo di otto
festività di apertura, escluso il mese di
dicembre, dei negozi al dettaglio. "Il
regolamento - ha dichiarato il consigliere
Giuseppe Benigni - è necessario per evitare
che in questo periodo di transizione l'apertura
di grandi centri commerciali sfugga a qualsiasi
programmazione. Il limite delle giornate
di apertura, previsto dalla legge Bersani,
deve invece essere rispettato per non costringere
i lavoratori a infiniti turni festivi e per
non creare danni alla piccola distribuzione
che non può rincorrere su questo terreno
gli ipermercati".
BOVEZZO (BS): UN PIANO PER RISOLVERE L'EMERGENZA
Sono circa 800 gli ospiti del Residence Prealpino
di Bovezzo (BS), il centro di prima accoglienza
per immigrati extracomunitari che, nonostante
la capienza massima di 200 unità, da più
di 15 anni sopporta una drammatica situazione
di sovraffollamento. Il Comune ha cercato
di arginare l'emergenza prima con strumenti
propri, poi coinvolgendo la Prefettura e
infine partecipando, in accordo con la Regione
Lombardia, al bando relativo ai "Contratti
di quartiere" indetto dal Ministero
dei Lavori pubblici nel 1997. Quest'ultima
iniziativa, finalizzata al recupero delle
risorse necessarie alla ristrutturazione
dei locali del Residence, non ha sortito
alcun effetto, poiché la pratica relativa
al bando risulta bloccata dall'aprile del
2001. Nello stesso anno, il Ministero delle
Infrastrutture ha promosso i "Contratti
di quartiere II" e la Regione ha previsto
uno stanziamento nel bilancio 2003-2005 a
favore dell'iniziativa: affinché parte delle
risorse stanziate siano impegnate nella ristrutturazione
del Residence, il consigliere Ds Claudio
Bragaglio, insieme ad altri esponenti del
centrosinistra e di Rifondazione, ha presentato
un'interpellanza urgente nella quale si propone
anche la promozione di un Tavolo istituzionale
per la predisposizione di un piano d'emergenza.
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