15 Settembre, 2002
Il Libro:I MIEI GIORNI A BAGDAD
di Lilli Gruber.Il 23 gennaio 2003, Lilli Gruber arriva Baghdad come inviata speciale del Tg1

Il Libro:I MIEI GIORNI A BAGDAD
di Lilli Gruber
Il 23 gennaio 2003, Lilli Gruber arriva Baghdad
come inviata speciale del Tg1. Vi rimarrà
quasi tre mesi, raccontando nei suoi servizi
gli ultimi sviluppi della crisi irachena
e i giorni drammatici della guerra.
Oggi, in I miei giorni a Baghdad, la più
popolare giornalista televisiva italiana
ripercorre come in un diario le tappe che
hanno scandito la fine del regime di Saddam
Hussein: dal fallimento di ogni tentativo
di mediazione diplomatica ai convulsi preparativi
dell'attacco; dagli incessanti bombardamenti
angloamericani alle grottesche mistificazioni
della propaganda di regime sull'andamento
del conflitto; dalla caduta della capitale
ai saccheggi e agli scontri che hanno segnato
i primi giorni del nuovo Iraq. Si interroga
sulle ragioni di questa guerra e sulle conseguenze
dell'occupazione americana di un Paese il
cui destino è cruciale anche per le sorti
dell'Occidente. E, per la prima volta, abbandona
l'impassibilità del reporter per raccontare
senza filtri i suoi pensieri, le sue paure,
le sue speranze. Guidata da una passione
incondizionata per il proprio mestiere, condivisa
giorno per giorno con i colleghi che come
lei hanno deciso di restare sotto le bombe
a testimoniare un momento unico della Storia,
sfida la censura del regime e intervista
i rappresentanti della diplomazia internazionale,
gli ufficiali e i soldati americani, gli
esponenti del governo iracheno.
Ma soprattutto, raccoglie le voci degli abitanti
di Baghdad, uomini, donne e bambini che lottano
quotidianamente contro la povertà e la violenza.
Così, senza nulla concedere alla spettacolarizzazione
delle operazioni militari, Lilli Gruber lascia
che a parlare siano i fatti, le persone incontrate
e i luoghi visitati, e offre una preziosa
chiave di lettura per interpretare il primo
grande conflitto del Terzo millennio.
Biografia
LILLI GRUBER , giornalista professionista
dal 1982, viene assunta nel 1984 al Tg3 regionale
del Trentino-Alto Adige. Passata al Tg2,
nel 1987 diventa la prima giornalista italiana
a condurre un telegiornale di prima serata.
Nel 1990 viene chiamata da Bruno Vespa al
Tg1, e a partire dal 1994 conduce l'edizione
delle 20. Dal 1998 lavora anche come inviata
di politica estera, seguendo per la Rai tutti
i principali avvenimenti internazionali.
Collabora inoltre con il quotidiano "La
Stampa". Ha scritto Quei giorni a Berlino,
Nuova ERI 1990.
Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti vanno
ricordati lo Schmid Preis (1995), il Premio
Fregene (1998) e il Premio Spoleto per il
giornalismo (2001). Per la copertura della
guerra da Baghdad, ha ricevuto nel 2003 il
Premio Chianciano e il Premio Sirmione Catullo
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