15 Settembre, 2002
L'ANCI Lombardia...il Governo prende in giro i Comuni
PER IL GOVERNO SOLO FEDERALISMO DI COMODO-L’EMENDAMENTO PER I PICCOLI COMUNI E’ ELEMOSINA RISPETTO AL 2003 UN TAGLIO DEL 60%

TORCHIO (ANCI): L’EMENDAMENTO PER I PICCOLI
COMUNI E’ ELEMOSINA RISPETTO AL 2003 UN TAGLIO
DEL 60%
L’avvenuta approvazione di alcuni emendamenti
alla finanziaria relativi ai piccoli comuni
non risolve nella maniera più assoluta la
questione delle risorse finanziarie.
Infatti, a fronte di un’assegnazione di 55
milioni di euro per lo scorso anno in favore
delle Unioni dei comuni, l’emendamento della
Camera ne restituisce solo 20, a fronte dei
112 milioni per il fondo investimenti per
i comuni fino a tremila abitanti. Quest’anno
l’emendamento ne prevede solo 50 e nulla
per i comuni fino a cinquemila abitanti.
Pertanto, dopo i comunicati trionfalistici
diramati da varie parti possiamo rispondere
al Ministro dell’Economia Tremonti che aveva
affermato: “piuttosto che niente meglio piuttosto”,
ribadiamo che qui non siamo nemmeno al piuttosto.
Comunque anche dopo queste modifiche il taglio
rimane superiore al 60%. Ne consegue che
l’ANCI non possa accettare con le mani dietro
la schiena offerte che sono un esempio di
“carità pelosa”.
------------------------------
TORCHIO (ANCI): PER IL GOVERNO SOLO FEDERALISMO
DI COMODO
La notizia proveniente dal Parlamento di
un ulteriore giro di vite sulla cartolarizzazione
degli Enti territoriali Comuni, Province
e Regioni, in applicazione del comma 6 dell’art.
119 porta il presidente della Consulta Nazionale
dei Piccoli Comuni dell’ANCI, on. Giuseppe
Torchio, ad accusare il Governo e la maggioranza
di un comportamento strabico. Anche in qualità
di presidente dell’ANCI Lombardia, so bene
che la questione, tocca soprattutto i grandi
comuni ma le conseguenze riguardano tutto
il sistema delle Autonomie Locali.
Infatti, mentre si prolunga di un anno il
lavoro dell’Alta Commissione che non ha né
arte né parte e mentre si consegna un testo
per il Senato federale che esclude la presenza
dei Comuni e delle Province, mentre rimane
inattuata tutta la parte del federalismo
fiscale si guarda solamente agli aspetti
repressivi e centralistici, mentre nulla
si propone e nulla si ottiene sul versante
di interesse locale.
Viene da chiedersi, a questo punto, che fine
abbia fatto la componente autonomista e della
devolution perché – conclude Torchio- mentre
si definisce insufficiente la riforma del
Titolo V della Costituzione fatta dal precedente
Governo e si promettono i Paradisi artificiali
della devoluzione più spinta, l’unico dato
realistico che emerge è legato a nuovi e
sempre più stretti vincoli per gli Enti Locali,
ma evidentemente questo riguarda gli Stati
come la Francia e la Germania cui è lecito
uscire dal patto di stabilità perché l’Europa
la salvano i piccoli comuni.
|