15 Settembre, 2002
I Sikh di Vescovato potranno finalmente pregare.Prevenzione o salario
dalla rubrica sul Welfare a cura di Gian Carlo Storti nell'edizione de " Il Piccolo Giornale" di sabato 24 gennaio 2004
I Sikh di Vescovato potranno finalmente pregare.
Un plauso ed un grazie va rivolto ad Anna
Riccardi, Sindaco o Sindachessa, di Vescovato
per la difficile ma consapevole scelta che
ha portato il suo comune ad assegnare l’area
per la costruzione del tempio alla comunità
dei Sikh molto presente non solo sul territorio
comunale di Vescovato ma nell’intera provincia..
Un a scelta coraggiosa verso un percorso
lungo di integrazione di un’altra comunità
sul nostro territorio, una scelta lungimirante
che concretizza , che da senso, al diritto
di libertà religiosa sancito dalla nostra
costituzione. Infatti, è su questo tema che
si stanno interrogando le civiltà europee,
nel mentre si parla di integrazione socio-economica
, pari diritti e pari doveri. Non è semplice
, diventa problematico non garantire agli
stranieri la libertà di culto. Infatti è
impossibile chiedere loro di integrasi abiurando
la loro religione di origine . Molto avveduta
è la chiesa cattolica che coglie questo aspetto
fondamentale, caratteristico ormai della
nostra società. Gretta , razzista ed arcaica
è la posizione di chi invece richiede la
chiusura delle moschee e si oppone a dar
gambe alla libertà di culto impedendo la
realizzazione di strutture idonee.
Altro problema è quello dei simboli religiosi
nelle scuole. La Francia “ laica e giacobina”
di Chirac ha deciso che il velo islamico
non ha diritto di cittadinanza nelle scuole
francesi.. La lettura di questa scelta è
controversa: esaltazione della laicità dello
stato o limitazioni di fatto di una minoranza
religiosa agguerrita e forte che chiede fra
l’altro il finanziamento delle scuole private
? Come si sa in Francia le scuole private
sono forti sia per qualità che per estensione.
E’ questo un tema controverso…Personalmente
ritengo che la guerra dei simboli sia deleteria..Evitiamo
quindi di mettere al bando sia il crocefisso
che il velo….Insomma esaltiamo la laicità
dello Stato che permetta a tutti la convivenza
di piu’ simboli e tradizioni…religiose.
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Prevenzione o salario
Ogni anno dalle statistiche Inail emerge
il fatto che gli infortuni nei luoghi di
lavoro non sono in diminuzione..anzi il piu’
delle volte incrementano. Nei giorni scorsi
, parlando con un amico operaio ed impegnato
in RSU come delegato sindacale , si rifletteva
su un dato, non tanto statistico, ma, diciamo
così di costume. Fino ad un decennio or sono
la rivendicazione sindacale nei luoghi di
lavoro prevedeva, quasi sempre, una forte
richiesta di investimenti in tema di sicurezza
degli impianti . Oggi esiste una legge specifica,
la 626, ma l’attenzione del sindacato sui
temi della sicurezza è oggettivamente diminuita.
Ed è calata perché i lavoratori spingono
invece a piattaforme che recuperino salario.
Questo è il punto.. Vi è una forte spinta
al salario o perché il contratto nazionale
non dà soddisfazione o perché invece sono
cambiati sia i valori di riferimento e perché
la media del salari operai è bassa, o meglio
non consente di vivere piu’ ad un certo livello.
Grande è il problema di chi ha figli a scuola,
immensa è la preoccupazione sulla casa. Chi
ha una casa in affitto arriva a quote mensili
molto elevate di costi pur non avendo la
sicurezza di una abitazione per sempre. Insomma
la spinta sul salario, nei luoghi di lavoro,
è molto forte e si manifesta da un lato con
richieste di incremento su alcuni istituti
contrattuali e dall’altro accettando la effettuazione
di ore straordinarie. Il sistema quindi non
piu’ in equilibrio…Di fronte a salari che
non recuperano l’inflazione vi sono azioni
di giusta rivendicazione che fanno diminuire
gli investimenti delle aziende sul versante
ad esempio della prevenzione. Sicuramente
questa situazione è indice di una politica
nazionale ormai allo sfascio.. Come uscirne
? Quante sono le categorie che attendo il
rinnovo dei contratti..? Non per ripetere
un vecchio adagio sul governo….ma credo che
il primo problema sia proprio questo..Un
governo che non governa e che scarica alla
periferia i problemi aumentando la conflittualità
ad ogni livello. E’ necessario cambiare rotta.
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dalla rubrica sul Welfare a cura di Gian
Carlo Storti nell'edizione de " Il Piccolo
Giornale" di sabato 24 gennaio 2004
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