15 Settembre, 2002
Pregi e difetti del “welfare fai da te” .Il Governo soffoca l'assistenza..di G.C. Storti
I sindacati Cgil-Cisl-Uil di Cremona presenteranno, in un prossimo convegno, il loro documento “per un welfare cremonese fortemente solidaristico e responsabile”
Pregi e difetti del “welfare fai da te”
Il Governo soffoca l'assistenza..
I sindacati Cgil-Cisl-Uil di Cremona presenteranno,
in un prossimo convegno, il loro documento
“per un welfare cremonese fortemente solidaristico
e responsabile” . E’ un documento-piattaforma
che delinea l’iniziativa del sindacato nei
prossimi mesi e che vuole incidere sulle
scelte programmatiche dei vari schieramenti
politici in vista delle prossime elezioni
amministrative.
Una iniziativa importante che merita alcune
riflessioni.
1.) La sensazione è quella di un sindacato
confederale che evita una valutazione di
merito del quadro nazionale e regionale.
Non si tratta di fare campagna elettorale
per uno schieramento, quello di centro-sinistra
ma è evidente che sia il governo nazionale
che quello regionale stanno facendo mancare
considerevoli risorse agli enti locali a
sostegno del welfare ( vedi il mancato rifinanziamento
alla legge Turco) Se le valutazioni degli
esperti sono veritiere , nel nostro paese,
al sistema welfare mancano ingenti finanziamenti.
E’ quindi necessario porre con forza, a tutti
i livelli questa questione, diversamente
non è chiaro il punto di caduta…I comuni
in questo caso non saranno piu’ in grado
di erogare gli stessi servizi, dovranno chiedere
ai cittadini un maggiore contributo di compartecipazione
ai servizi e si assumeranno la totale responsabilità
dell’aumento dei costi e della diminuzione
dei servizi. Questo è ulteriormente dimostrato
dalla scelta negativa , assunta in parlamento,
dal Ministro Tremonti, di bloccare l’iter
per la costituzione del fondo nazionale sulla
non autosufficienza.
2.) Appare che il sistema di erogazione dei
servizi è valido ed efficace solo se gli
stessi sono erogati dalle strutture pubbliche.
Una visione eccessivamente “ statalista”
che non tiene in conto sia del privato sociale,
religioso , del volontariato e perché no
anche del privato profit che se messi in
rete possono fare sinergia e garantire l’effettiva
fruibilità dei diritti da parte dei cittadini.In
tale contesto è sbagliato il giudizio che
viene espresso sulla cosiddetta “privatizzazione“
delle ex Ipab. Non si è trattato di “privatizzazione
“ (affidare cioè ad un terzo soggetto appunto
privato la gestione e le scelte) ma di “depublicizzazione”
di un sistema che resta senz’altro incernierato
nel contesto pubblico (il ruolo dei Comuni).
3.) Non appare perseguibile, in sede locale,
l’obiettivo di aumentare le risorse facendo
leva sull’addizionale Irpef. Individuare
l’ente locale come controparte significa
aprire un contenzioso in sede locale che
porterà inevitabilmente alla guerra” fra
poveri”: Intelligente e condivisibile invece
è la richiesta di chiedere l’introduzione
del sistema Isee ( riccometro) nel momento
in cui gli enti locali sono costretti a chiedere
ai cittadini-utenti la compartecipazione
al costo dei servizi.
4.) Sulle liste di attesa per l’ingresso
nelle Rsa è evidente che il sistema regionale
ha tagliato e che per soddisfare il fabbisogno
vi è la necessità di aumentare il numero
dei posti letto finanziati oggi dalla Asl
che ammontano a 2500 e che invece dovrebbero
essere almeno 2800. Con quale schieramento
si avvia la vertenza nei confronti dell’Asl
e della Regione Lombardia ?
Il documento è quindi un contributo notevole
ad una discussione che speriamo si apra in
modo forte con tutti i soggetti interessati.
Gli altri temi trattati sono assolutamente
fondamentali e centrali rispetto ad una battaglia,
di lunga durata, che ha controparti diverse.
Personalmente ritengo che per lo sviluppo
del welfare locale sia assolutamente necessario
costruire un “patto politico” che metta assieme
diversi soggetti e che veda nella alleanza
strategica Sindaci-Cgil,Cisl,Uil l’asse portante
di uno schieramento sociale nuovo in grado
di incidere sul cambiamento necessario. Se
invece i Sindaci sono individuati come controparte
dei cittadini non si va da nessuna parte
!
Gian Carlo Storti
storti@welfareitalia.it
* dalla rubrica il welfare de " Il Piccolo"
edizione di sabato 7 febbraio 2004
 
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