15 Settembre, 2002
Tremonti controllerà i bilanci dei Comuni nel sociale.
Tutto ciò sta mettendo in enormi difficoltà i Comuni, specie quelli piccoli, ma non solo loro. Essi hanno appena votato o stanno approvando il bilancio 2004
Gent.mo Sig. Direttore,
siamo a pregarLa di dare pubblicazione alla
allegata lettera/presa di posizione su problematiche
molto attuali per i nostri Comuni con diretta
ricaduta sulla vita delle comunità amministrate.
Cordialità,
Lega provinciale delle Autonomie Locali -
Cremona
(G. Azzoni – I. Feraboli)
Cremona, 17 febbraio 2004.
Si apprende che il Ministero dell’Economia
svolgerà una indagine sulle attività socio
– assistenziali dei Comuni e metterà in atto
controlli stringenti sulla spesa dei Comuni
stessi. Con ciò, da una parte, si contraddice
il processo di responsabilizzazione e piena
autonomia degli enti locali (che stanno meritoriamente
rispettando i rigidi parametri del patto
di stabilità), dall’altra si rivela una preoccupazione
(certamente giustificata dopo i drastici
tagli di risorse) sulla necessità di intervenire
in modo più adeguato con misure assistenziali
e socio-sanitarie verso una parte della popolazione
che sta rivelando gravi, spesso drammatiche,
difficoltà.
Il fatto è che la politica economica che
si sta attuando ha visto drastici tagli nella
parte di risorse che deve andare ai Comuni.
Nonostante qualche piccola modifica ottenuta
con l’azione unitaria di tutte le autonomie
regionali e locali, i trasferimenti complessivi
previsti dalla Finanziaria per gli Enti locali
calano del 4,8% (un taglio di 582 milioni
di euro) rispetto all’anno precedente. Per
i Comuni sotto i 3000 abitanti si passa da
un contributo di 112 milioni di euro a 50
milioni, a ciò si aggiunge il taglio del
contributo specifico per investimenti (60
milioni nel 2003). Per le Unioni di Comuni
si passa da 40 a 20 milioni di euro.
Tutto ciò sta mettendo in enormi difficoltà
i Comuni, specie quelli piccoli, ma non solo
loro. Essi hanno appena votato o stanno approvando
il bilancio 2004: abbiamo notizia che, in
qualche caso, sono costretti a rinunciare
ad un minimo di progettazione ed investimenti
per lo sviluppo del proprio territorio (persino
a non accedere a finanziamenti regionali
poiché si prevede una compartecipazione o
comunque un costo anche minimo per i Comuni
stessi). Il mantenimento del livello raggiunto
in campo assistenziale, socio-sanitario,
scolastico e di essenziali servizi è messo
in discussione.
Per questo le Associazioni nazionali dei
Comuni, ANCI e Lega delle Autonomie, hanno
rivolto un nuovo e pressante appello al Governo
perché vengano messi in atto urgenti correttivi
rispetto alla Finanziaria 2004.
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