15 Settembre, 2002
Il Consiglio provinciale approva il Piano merci
Spostare su ferro e acqua i trasporti su gomma. Il futuro è nell'intermodalità. Lo scenario interessa potenzialmente le 1300 imprese, con 2000 addetti, coinvolte nel trasporto merci. Ci crede la Provincia di Cremona, che mette a disposizione .......
Il Consiglio provinciale approva il Piano merci
Spostare su ferro e acqua i trasporti su gomma
Il futuro è nell'intermodalità. Lo scenario interessa potenzialmente le 1300 imprese, con 2000 addetti, coinvolte nel trasporto merci. Ci crede la Provincia di Cremona, che mette a disposizione conoscenze tecniche, concertate con il territorio. Sono le proposte contenute nel Piano delle Merci e della Logistica, che ha ottenuto il giudizio favorevole di una larga maggioranza del Consiglio Provinciale. Ad illustrarne i contenuti è l'Assessore Provinciale alla Viabilità, Fiorella Lazzari, che ha seguito tutto l'iter di elaborazione. "La filosofia è quella di alleviare la pressione del trasporto sulla strada, che lambisce i livelli di saturazione, e rilanciare l'idrovia e la ferrovia: nodi che nei prossimi anni richiederanno una chiara convergenza politica e tecnica".
Il piano è offerto a beneficio della programmazione integrata. "Oggi - continua l'Assessore - siamo in grado di visualizzare uno sviluppo dei trasporti in tutte le sue diverse espressioni. L'80% circa delle merci viaggia in gomma. Sono utilizzate poco le ferrovie. Pochissimo le idrovie. La previsione di crescita, secondo i dati della Commissione Europea Trasporti, è del 40% oltre i prossimi 10 anni. Occorre governare il fenomeno, integrando mobilità e servizi".
Entrando nel cuore della ricerca, scopriamo che: "il territorio della provincia di Cremona movimenta in Lombardia 6 milioni di tonnellate all'anno di merci. Ne movimenta 8 milioni di tonnellate, nel suo rapporto di interscambio con le altre regioni. L'80% del trasporto che interessa il territorio è di breve percorrenza, sta entro i 250 km. I sistemi di interscambio interni sono obsoleti, rarefatti. Occorre favorire la concentrazione delle origini. Occorre potenziare le reti sul territorio".
La proposta è precisa: "Le relazioni lunghe - spiega l'Assessore -, ovvero quelle collocabili oltre i 250 km, le spostiamo dalla gomma al ferro, quelle brevi cerchiamo di governarle dall'interno con una buona rete viabilistica provinciale, correggendo i punti critici. Un buon vantaggio, per la tipologia di trasporto locale, arriverà dalle azioni relative a Peduncolo tra 415 e porto di Cremona, riqualificazione della Paullese e terzo ponte e poi dagli itinerari autostradali e ferroviari programmati (Pedemontana, Bre.Be.Mi, Cremona-Mantova e Ti.Bre.)".
Molto resta da fare per idrovia e ferrovia. Incalza l'Assessore: "Con tutti i soggetti istituzionali interessati occorrerà assolutamente concentrarsi su questi 'nodi'. Per le idrovie, dopo la recente inaugurazione dei magazzini raccordati al porto di Cremona, potrà concretizzarsi una nuova fase di sviluppo. Per il rilancio del servizio occorrerà dare compiutezza al raddoppio tra Cremona e Cavatigozzi e provvedere al trasferimento dello scalo merci a Cavatigozzi. Ma servono anche nuovi orizzonti di progettualità".
Il servizio ferroviario è pressoché saturo, anche per le merci che viaggiano quasi sempre di notte, occupando spazi residuali. "La rete è al limite - afferma Lazzari -. La Provincia fornisce ipotesi di lavoro. La nostra proposta è nell'immediato di correggere le criticità, di eliminare i passaggi a livello e di adeguare le reti; in futuro ci auguriamo il territorio entri nell'orbita dell'alta capacità, con il tracciato Pavia, Casalpusterlengo, Codogno, Ponte Adda, Castelleone, Crema, Treviglio, quale itinerario della gronda sud di Milano".
Chi risponde? "Tutti, la Regione Lombardia e RFI in primis - conclude Lazzari -, ma anche la Provincia e i Comuni, per alcuni aspetti. Lo sviluppo intermodale è possibile. Dobbiamo crederci tutti anche i privati". Concertazione tra pubblico e privato oggi ancora più necessaria in previsione della realizzazione di un'Agenzia dell'Intermodalità, che è tra gli obiettivi primari del Piano merci.
 
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