15 Settembre, 2002
I problemi del reticolo idrico minore
“E’ impossibile per i Comuni rispettare i termini imposti dalla
Analizzati in una riunione tecnica a Recorfano
I problemi del reticolo idrico minore
Torchio: “E’ impossibile per i Comuni rispettare i termini imposti dalla
Regione”
Si è tenuto, questa mattina, presso l´agriturismo "La Corte del
re" di Recorfano di Voltido, l´incontro tecnico per l´esame della
situazione relativa al "reticolo idrico minore" alla luce degli
adempimenti che, salvo diversa disposizione, i Comuni saranno obbligati ad
assolvere entro il 31 dicembre prossimo.
Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, i direttori dei Consorzi di
Bonifica e Irrigazione, i rappresentanti delle Associazioni professionali
agricoli, amministratori provinciali e comunali, oltre al Presidente dell´ANCI
Lombardia, il Dott. Nino Bosco, esperto di ANCI Lombardia e della Lea delle
Atonie Locali e il Dott. Negri, dell´Unione Regionale dei Consorzi di onifica e
irrigazione (URBI).
La difficoltà, tuttora presente, è quella di coniugare la disciplina vigente
che impone la contribuenza agli operatori del settore, determinando le più vive
reazioni del mondo agricolo e trasformando i Comuni in estatori, oltretutto
esponendoli a gravosi oneri per la realizazione del censimento del reticolo
idrico minore.
"A più riprese - ha affermato l´On. Giuseppe Torchio - l´ANCI Lombardia
ha ribadito la sua totale contrarietà alla norma, assegnando, invece, tutta la
materia ai ben più collaudati consorzi di bonifica e di miglioramento fondiario
che, storicamente, sono preposti alla gestione delle specifiche competenze del
settore".
Sta di fatto che la richiesta dell´ANCI Lombardia di soprasseder allattale
disposizione non è ancora stata ufficialmente recepita pertanto, considerando
la pausa elettorale ed il successivo blocco che ne deriverà e la
frammentarietà della materia ripartita su ben cinque diversi assessorati
regionali, aumenta il timore che gli amministratori locali si trovino di fronte
alla spada di Damocle di tempi perentori per affrontare la problematica, tali da
non poter ottenere le richieste modifiche e deroghe.
Peraltro è in fase di definizione il novo regolamento di polizia idraulica a
livello regionale e si è in attesa di definire il testo unico sulle acque
regionali che dovrebbe, finalmente, ordinare in maniera organica una disciplina
che è tropo spesso dispersa in mille rivoli.
È stata inoltre auspicata, a livello provinciale, la definizione di un tavolo
permanente sui temi della bonifica e dell´irrigazione, considerando le
aumentate competenze dell´Ente su tutto il versante urbanistico, in particolare
con il piano di Coordinamento Territoriale Provinciale, che impone, entro
diciotto mesi, l´adeguamento e la verifica dei Piani Regolatori Generali e
delle loro varianti e, più in generale, le competenze di carattere agricolo,
ambientale, paesistico e naturalistico.
Molti interventi hanno inoltre sottolineato l´assurdità del sistema di
controllo centrale e la necessità di una deregulation.
Si sono levate critiche anche nei confronti della Polizia Locale ritenuta, da
alcuni intervenuti, eccessivamente repressiva e si è chiesto che i contenuti
riferiti al reticolo idrico minore approvati nell´emendamento, sostenuto dai
consiglieri regionali Rossoni e Pizzetti, alla legge 1/2000 possa essere presto
esteso anche alle disposizioni legate al reticolo idrico minore.
Il presidente Torchio, assicurando gli intervenuti, sul suo impegno per chiedere
nuovamente "una pronta convocazione dei cinque assessorati regionali, delle
organizzazioni agricole e del mondo della bonifica e dell´irrigazione, ha
garantito ogni attenzione alle problematiche esposte tenuto conto che
l´agricoltura non può sostenere nuovi ed iniqui balzelli che, in passato, sia
lo Stato che la Regione, si erano ben guardati dall´applicare e che, oggi,
vengono assegnati ai comuni con l´ordine di prendere o lasciare".
 
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