15 Settembre, 2002
IL PATTO DEL PO. Firmano le Province di Pavia, Lodi, Cremona, Mantova
IL PIANO INTEGRATO DEI TRASPORTI VA ALL'APPROVAZIONE DEL CONSIGLIO ., Addestramento dei cani da caccia con meno di 15 mesi

IL PATTO DEL PO
Firmano le Province di Pavia, Lodi, Cremona,
Mantova
Sede progettuale sarà Cremona per due anni.
Poi si passa il testimone
Gli Assessori al Turismo delle quattro Province
del Po - Pavia, Lodi, Cremona, Mantova -
firmano una convenzione, alla presenza dell'Assessore
Regionale Massimo Zanello, per formalizzare
e dare seguito all'intesa, che ha già prodotto
in questi ultimi anni, sotto l'egida regionale,
tante qualificanti azioni in campo turistico.
L'incontro per la firma al quale è associato
un breve incontro con la stampa è fissato
per il 9 febbraio 2004, alle ore 11,00 presso
al Sala Consiglio della Provincia di Cremona
La partnership sarà istituita presso la Provincia
di Cremona, che viene indicata per i prossimi
due anni come sede di incontro ed elaborazione.
Successivamente l'onore passerà alle altre
province, che insieme, di fatto si impegnano
ad instaurare rapporti di collaborazione
per ideare e realizzare insieme programmi,
progetti di promozione integrata e di sviluppo
turistico dei territori rivieraschi, con
il coinvolgimento di altri soggetti pubblici
e privati.
Questa collaborazione conta su premesse consistenti.
E' già stata pubblicata la Guida Verde del
Touring Club Italiano "Po di Lombardia",
con le relative cartoguide. Sono già state
realizzate le azioni promozionali per portare
alla ribalta estera, con specifico interesse
per il mercato nord-americano, i 210 Km della
valle fluviale solcata dal Po, anche attraverso
la partecipazione alla Convention NIAF di
Washington. Sono in itinere i progetti legati
alla Consulta del Po (gustovie, ciclovie,
ippovie). In particolare, si sta lavorando
per definire la segnaletica turistica sulle
reti ciclo turistiche provinciali.
Questa intesa ora si ufficializza. Si propone
di fare sistema. Di dare corpo ad una vera
struttura operativa. Di promuovere progetti
e di reperire le risorse per realizzarli,
potendo far leva su bandi regionali e nazionali.
"L'impostazione consortile che la caratterizza
- commenta l'Assessore al Turismo Lorenzo
Saradini - ne rafforza il potere contrattuale.
A differenza poi di altre ipotesi percorse
in altre realtà, dove sono i privati del
turismo a consorziarsi, in Lombardia sono
le istituzioni provinciali a fare quadrato,
ma con l'intento di coinvolgere anche i privati.
Ci teniamo molto affinché questa collaborazione
abbia successo per tutti. Devo ringraziare
le altre Province e la Regione che ci ha
dato significativamente una mano".
La convenzione dura 9 anni. Cosa c'è da fare?
"Molto - conclude Saradini - nuovi progetti:
nell'immediato un logo comune, un portale
Internet, alcuni pacchetti di promozione
turistica integrata ai quali stiamo già lavorando
in team con agenzie specializzate per definire
anche club di prodotto. Siamo in partenza
per la BIT (14-17 febbraio), dove le Province
si presentano insieme. Siamo infine in attesa
di gestire cospicui finanziamenti statali
e regionali destinati a progetti di infrastrutturazione,
comunicazione e promozione del territorio".
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IL PIANO INTEGRATO DEI TRASPORTI VA ALL'APPROVAZIONE
DEL CONSIGLIO
Il Piano Integrato della Mobilità - PIM -
è in dirittura d'arrivo. La Giunta Provinciale
ha infatti licenziato con parere positivo
per il Consiglio del 18 febbraio l'atto programmatorio
più corposo e consistente dell'attuale tornata
amministrativa.
"E' un investimento in termini politici
e scientifici di altissimo profilo - commenta
il Presidente della Provincia Gian Carlo
Corada -. Nasce da una fitta trama di consultazioni,
in una ampio respiro sia progettuale che
concertativo. Il territorio potrà giovarsi
per i prossimi anni di una bussola preziosissima.
Tutte le voci connesse al trasporto vi risultano
contemplate in una visione integrata, per
dare corso ad un vero sviluppo sostenibile,
in un'ottica di risparmio delle risorse.
Il PIM rivela anche una buona capacità di
integrazione delle competenze tra i diversi
settori provinciali (Territorio, Viabilità,
Manutenzione Strade) che ringrazio per l'importante
lavoro svolto d'intesa con importanti istituzioni
ed esperti delle diverse materie trattate".
Tra le altre cose il piano contiene, oltre
alla fotografia della realtà, indirizzi per
contenere la crescita del traffico su gomma,
potenziare il trasporto pubblico, ferrovie
e idrovie; per ridurre l'inquinamento da
traffico in aree a particolare densità abitativa,
di ridurre gli elementi di ostacolo alla
viabilità (es. soppressione passaggi a livello);
individuare i tracciati delle infrastrutture
nel rispetto dell'ambiente e delle strutture
del territorio e prevedere azioni compensative
a nuovi tratti di viabilità. Il piano inoltre
prevede nuovi interventi sulla viabilità
provinciale in stretto raccordo con i comuni,
i progetti per la rete ciclabile provinciale,
da integrare con la rete stradale esistente
e prevista, in connessione con il paesaggio
e l'ambiente provinciali, al fine di consentire
anche il loro godimento dal punto di vista
turistico e ricreativo. Determinante poi
è l'impegno per favorire la sicurezza e l'educazione
stradale.
Il piano fornisce una lettura di tutte le
reti di trasporto. Fa previsioni e proiezioni.
La progettualità si articola nei piani di
settore: piano della viabilità, piano della
sicurezza stradale, piano trasporto pubblico,
piano delle pisteciclopedonali, piano del
trasporto merci, della logistica e dell'intermodalità,
piano del trasporto ferroviario, piano della
navigazione fluviale.
Per l'Assessore ai Trasporti e Viabilità,
Fiorella Lazzari, che ne ha seguito tutta
l'elaborazione, il piano è anzitutto uno
strumento per scegliere: "Lo lasciamo
come eredità al territorio, per progettare
e costruire il proprio sviluppo, d'intesa
con tutti gli enti interessati, su una base
condivisa e ragionata. Il piano conferma
che lo sviluppo è possibile, nel rispetto
delle risorse, nella ricerca del più sapiente
equilibrio con l'ambiente".
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Addestramento dei cani da caccia con meno
di 15 mesi
LA PROVINCIA LIMITA I TERMINI
Dal 1° al 31 marzo e dal 1° agosto fino all'inizio
della stagione venatoria
La Provincia di Cremona, tramite delibera
di Giunta, ha deciso un restringimento dei
termini previsti dalla Regione Lombardia
per l'addestramento dei cani da caccia di
età inferiore ai 15 mesi.
L'iniziativa, concertata con gli Ambiti Territoriali
di Caccia e la Consulta Venatoria, è giustificata
dalla stessa normativa regionale che governa
la materia, per ragioni di tutela faunistica
e ambientale e per difendere le colture.
E' infatti per proteggere la fauna selvatica,
durante le fasi riproduttive, e le produzioni
agricole che la Provincia di Cremona ufficializza
il nuovo calendario.
L'addestramento dei cuccioli con meno di
15 mesi è pertanto ammesso dal 1° sino al
31 marzo di ogni anno e dal 1° agosto sino
all'inizio della stagione venatoria.
Ricordiamo che per i cani di età superiore
l'addestramento è consentito solo nei trenta
giorni antecedenti all'apertura della stagione
venatoria.
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