15 Settembre, 2002
Linea FS MN-CR-Codogno: maglia nera d'Europa
Anci Lombardia vicina ai pendolari. Torchio: maggiori investimenti anche nelle società dei servizi pubblici locali nel sud Lombardia
Linea FS MN-CR-Codogno: maglia nera d'Europa
Anci Lombardia vicina ai pendolari. Torchio: maggiori investimenti anche nelle società dei servizi pubblici locali nel sud Lombardia
Volge al termine una vera e propria “settimana di passione” per i pendolari lombardi.
Dopo il blocco improvviso ed anticipato del sistema metropolitano milanese adottato, “a tradimento” lunedì con danni a centinaia di migliaia di lavoratori, sulle linee ferroviarie lombarde ne sono successe di tutti i colori.
“In particolare – afferma il presidente dell’ANCI Lombardia on. Giuseppe Torchio, - in una lettera inviata all presidente della Giunta Regionale on. Roberto Formigoni, non risulta in alcun modo sotto controllo la situazione del Sud Milano ove si registrano condizioni da terzo mondo, ripetuti episodi di incendi di locomotori super antiquati, blocchi dei materiali utilizzati, ritardi che si perpetuano con sempre più frequente intensità sulle linee Mantova-Cremona-Codogno e Cremona-Treviglio che rappresentano la “maglia nera” del sistema a livello europeo, superando di gran lunga i disguidi delle stesse linee africane.
Tutto ciò continua ad avvenire – prosegue il presidente Torchio – senza che sia individuato alcun responsabile. Tutti i dirigenti, infatti, si siedono, impertubabili nei loro posti di comando e oramai da decenni si promettono interventi “risolutivi” che mai vengono adottati così come nei piani di intervento previsti a livello regionale; le linee Sud Milano rimangono il fanalino di coda di tutto il sistema, mentre, in passato e tuttora, la Regione investe nelle Ferrovie Nord Milano fino ad acquisire la linea ferroviaria Brescia-Edolo e le stesse autolinee “camune” ma senza mai rivolgere lo sguardo verso il Sud della Regione.
La situazione è così drammatica che non esistono nemmeno le risorse per l’ordinaria manutenzione del materiale rotabile caratterizzato da pezzi d’antiquariato, ed inutile appare la protesta dell’utenza degli stessi sindacati e degli Enti Locali.
Tutto si conclude, nel solito “ambaradane” dello “scarica barile qualunquistico” senza alcuna posizione esemplare ed investimenti adeguati.
Pertanto, non resta che insistere presso le società dei servizi pubblici locali perché, oltre a concentrare i propri sforzi nella realizzazione d’aziende pluriservizi nei settori più remunerativi dell’energia, delle risorse idriche, della telefonia etc, concentrino le loro attenzioni in una più forte partecipazione alle politiche dei trasporti, con specifico mandato ad investire anche nel settore ferroviario, partecipando al processo di regionalizzazione, del servizio pendolare con adeguati interventi finanziari della stessa Regione.
Se le società collegate al gruppo Ferrovie dello Stato S.p.a., - ha continuato Torchio - pur vantando una secolare tradizione non sono più nelle condizioni di gestire reti e servizi; è necessario che gli Enti Locali, responsabili politici delle società dei servizi pubblici partecipate, ordinino a tali aziende, non solo di trasformarsi in “holding” della finanza ma di entrare direttamente nel settore dei trasporti su ferro, argomento quest’ultimo, che non risulta opportunamente affrontato nelle politiche di sviluppo attualmente in essere.
ANCI Lombardia pertanto, nell’esprimere la propria solidarietà ai pendolari, intende sviluppare linee strategiche di una nuova politica in grado di aggredire l’annoso problema e chiede agli Enti Locali di affrontare con coraggio tale problematica.
 
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