15 Settembre, 2002
Ecco il sito e le attività del Centro Pastorale Diocesano
Il Centro Pastorale Diocesano “Maria Sedes Sapientiae”, inaugurato nel 1990 , ha sede in Cremona in via S. Antonio del Fuoco, n. 9/a, ed è costituito per la formazione organica dei fedeli laici ecc.
Centro Pastorale Diocesano " Maria Sedes
Sapintiaie"
sito:http://www.rccr.cremona.it/centropastorale/
e-mail: centro.pastorale@e-cremona.it
1.Il Centro Pastorale Diocesano “Maria Sedes
Sapientiae”, inaugurato nel 1990 nell’ambito
dell’Opera di Religione S.Omobono, ha sede
in Cremona in via S. Antonio del Fuoco, n.
9/a, ed è costituito per la formazione organica
dei fedeli laici in ordine alla loro missione
ecclesiale e ai loro maggiori impegni nell’ambito
delle realtà sociali e culturali (Cost. 67
§1).
2. Il Sinodo Diocesano prevede che il Centro
Pastorale abbia le seguenti finalità:
a) Promuovere, d’intesa con gli uffici pastorali
della Curia, scuole permanenti di formazione
teologica, pastorale e socio-politica ed
altre iniziative di carattere culturale,
con l’incarico di presiederne la conduzione
e di sorvegliarne il livello scientifico,
didattico e pedagogico (Cost. 67 §1).
b) Offrire strumenti e indicazioni alle zone
pastorali per l’attivazione di scuole e corsi
di formazione teologica, pastorale e socio-politica,
a livello periferico (Cost. 67 §2); aiutare
la formulazione e la realizzazione di progetti
e programmi formativi da parte delle Parrocchie
(Cost. 432).
c) Mettere a disposizione sedi idonee e funzionali
ad associazioni e gruppi dell’area ecclesiale,
favorendone la comunione d’intenti e la riflessione
sui temi maggiori dell’apostolato laicale
e sociale. Si curino modi e strumenti per
una proficua collaborazione fra i responsabili
delle diverse associazioni che abitano nel
Centro (Cost. 68), promuovendo la comunione
e propiziando un lavoro comune (Cost. 650
§2).
d) Essere luogo di produzione di riflessione
nei campi specifici dell’impegno laicale,
sociale e politico (Cost. 650 §2).
e) Essere punto di riferimento per le iniziative
culturali in ambito diocesano (Cost. 650
§2), consultando attentamente “uomini di
cultura” ed “esperti” (Cost. 616).
Le modalità, con le quali raggiungere tali
finalità, devono essere sempre improntate
ad instaurare un cammino di comunione tra
le diverse realtà diocesane, nel rispetto
delle specificità e delle competenze (presbiteri,
religiosi e laici; uffici di curia; zone
e parrocchie; associazioni e movimenti…).
3. Il Centro Pastorale, pertanto, si pone
come strumento per una qualificazione del
laicato, rispettoso delle identità, dei metodi
e dell’originalità dei vari soggetti ecclesiali,
ma promuovendo un cammino comune di Chiesa.
Avrà cura principalmente della formazione
di “operatori pastorali” (catechisti, animatori
della liturgia, della carità, della pastorale
familiare, giovanile, socio-politica…) che
già conducono un cammino di fede e maturazione
cristiana nelle loro parrocchie e realtà
ecclesiali di provenienza. Oltre a un Corso
teologico di base fondamentale per tutti
gli operatori laici, con l’aiuto degli uffici
di Curia e su loro proposta, si predispongano
differenti scuole nei vari settori della
pastorale.
Pertanto:
a) Il Centro Pastorale, d’intesa con gli
uffici Pastorali della Curia, si pone in
ascolto delle varie necessità delle parrocchie
e delle aggregazioni laicali, progettando
insieme i cammini di formazione per gli operatori
laici, pur presiedendone la conduzione e
promuovendone il livello scientifico, didattico
e pedagogico. Anche per le scuole periferiche
è il Centro Pastorale Diocesano a coordinare
e vagliare i programmi e l’organizzazione,
raccogliendo e mettendo a disposizione le
esperienze e le iniziative via via maturate.
b) Il Centro Pastorale chiede alle comunità
parrocchiali e alle aggregazioni laicali
di impegnarsi a favorire la partecipazione
ai corsi di formazione proposti sia nel Centro
Pastorale Diocesano che dalle Scuole Zonali
(Cost. 432). Chiede che le singole comunità
con i loro pastori inviino i laici, che quasi
per un mandato ecclesiale (e non semplicemente
a titolo personale) svolgano il loro cammino
di formazione per meglio qualificarsi nei
diversi settori della pastorale e della vita
sociale.
4. Per realizzare i propri scopi nel Centro
Pastorale vengono costituiti i seguenti organismi:
a) La Direzione: composta dal Direttore e
dal Vice-direttore, con il compito specifico
di coordinare le attività e di promuovere
e garantire l’attuazione delle finalità del
Centro Pastorale medesimo.
b) La Segreteria: ha il compito operativo
di gestione delle attività coadiuvando la
Direzione.
c) Il Consiglio del Centro Pastorale, con
la finalità di coadiuvare il Direttore e
il Vice-direttore nell’individuare modalità,
strumenti e contenuti per le opere di formazione
e per le attività culturali, come nell’art.
2 del presente Statuto. E’ formato dal Direttore,
dal Vice-direttore, da un Rappresentante
di ogni Ente presente nel Centro Pastorale.
d) Il Comitato di Gestione del Centro Pastorale,
con la finalità di provvedere all’efficienza
funzionale dei servizi e della struttura
del Centro Pastorale stesso. E’ formato dal
Direttore e dal Vice-direttore del Centro
Pastorale Diocesano e dall’Amministratore
(che è il Consigliere delegato dell’Opera
di Religione). Secondo le norme canoniche
e le indicazioni dell’Opera di Religione
S. Omobono, curi gli aspetti amministrativi,
stipulando accordi e convenzioni con tutti
gli Ospiti della Casa e con gli Enti che
chiedessero ospitalità. Presenti il Bilancio
annuale al Consiglio di Amministrazione dell’Opera
di Religione.
5. Il Direttore, il Vice-direttore, l’Amministratore
sono nominati dal Vescovo e restano in carica
cinque anni.
6. Il Centro Pastorale “Maria Sedes Sapientiae”
mette a disposizione sedi idonee e funzionali
ad associazioni e gruppi dell’area ecclesiale
quali: Azione Cattolica Diocesana, F.O.Cr.,
ACLI, CSI, CIF, API-COLF, FUCI-MEIC… Spazi
e funzioni dei diversi ambiti sono regolati,
oltre che da disposizioni generali emanate
dal Comitato di Gestione, da intese con la
Direzione del Centro Pastorale.
I contributi per le spese vive e per gli
affitti dei locali del Centro Pastorale Diocesano
vengono determinati con apposite convenzioni
sottoscritte dal Comitato di Gestione e dal
responsabile delle singole Associazioni o
gruppi con sede nel Centro.
7. La Direzione del Centro Pastorale provveda
con appositi incontri a promuovere maggiore
comunione e collaborazione tra le diverse
aggregazioni presenti nel Centro Pastorale.
8. Ogni associazione o gruppo mantiene la
propria autonomia di programmazione e di
gestione interna, fatte salve le esigenze
di compatibilità con le finalità istituzionali
del Centro Pastorale Diocesano.
9. La convivenza nella stessa sede di differenti
gruppi e associazioni da semplice dato di
fatto deve divenire segno e strumento di
comunione e collaborazione perché l’attività
pastorale sia sempre più motivata e gestita
in modo convergente e condiviso.
La Cappella è il cuore del Centro Pastorale.
La presenza dell’Eucarestia sottolinea che
il riferimento a Cristo è fonte ispiratrice
di ogni iniziativa, alimento per ogni cammino
di formazione cristiana e fondamento dell’autentica
comunione ecclesiale.
L’intitolazione del Centro a “Maria Sedes
Sapientiae” indica nella Vergine il modello
della docilità alla Parola di Dio: progredendo
con l’aiuto dello Spirito in tale docilità
si trasformi la riflessione e la cultura
dei credenti in autentica sapienza di fede,
rendendo feconda ogni azione pastorale.
 
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