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15 Settembre, 2002
CONSIGLIO COMUNALE Seduta del 26 aprile 2004
Comunicazione al Consiglio Comunale in ordine allo studio di fattibilità della strada di scorrimento a sud della città.

CONSIGLIO COMUNALE Seduta del 26 aprile 2004

Comunicazione al Consiglio Comunale in ordine allo studio di fattibilità della strada di scorrimento a sud della città.

Dopo una breve introduzione da parte del Sindaco, che si è soffermato sul problema considerevole del costo che la realizzazione di questa infrastruttura potrà avere, le ipotesi di tracciato sono state illustrate nel dettaglio da Marco Pagliarini, Direttore del Settore Lavori Pubblici (si vedano le immagini allegate a questo comunicato, n.dr.). Al termine vi è stato un breve confronto di opinioni. Il consigliere Ferdinando Quinzani (FI) ha dichiarato il suo rammarico che questa non sia mai stata una priorità, mentre lo sarà durante la campagna elettorale da parte del centro destra. Critiche al modo in cui è stato presentato questo progetto sono state espresse dal Consigliere Dario Ratti (AN), che è entrato anche nel merito delle possibili realizzazioni, dicendo che bisogna in questo caso pensare in grande e non limitarsi ad una strada di semplice scorrimento. Per il consigliere Giuseppe Ceraso (Margherita) è merito di questa Amministrazione avere almeno cinque tracciati sui quali in futuro ragionare: di questi il terzo potrebbe soddisfare la questione ambientale e l’innesto con la tangenzialina est di S. Rocco, senza però fare una strada per il traffico pesante. La presenza sempre di una pista ciclabile, ha aggiunto l’esponente della Margherita, offrirà la possibilità di usufruire in maniera piena del Parco del Morbasco. Il consigliere Mauro Fanti, DS, è intervenuto per affermare che lo studio presentato nasce da un indirizzo espresso dal Consiglio Comunale: strada di scorrimento urbano, non veloce, con impatto ambientale ridotto, utile allo snellimento del traffico su via del Giordano. Secondo Fanti, quanto presentato sarà un buon strumento di lavoro per la prossima Amministrazione. Il confronto è proseguito con l’intervento del consigliere Amedeo Ferri per il quale avere presentato questo progetto a poca distanza dalla scadenza di questa Amministrazione equivale ad un fallimento. Il consigliere Ferri ha criticato anche il fatto che inibire il passaggio su questa strada del traffico pesante è molto limitativo. Per Carlo Dal Conte, Margherita, esiste una volontà politica di realizzare questa opera, nonostante le naturali difficoltà, e tenendo conto di una serie di osservazioni, di attività agricole che operano nella zona: la fase successiva sarà quella di valutare l’impatto ambientale, importante è anche l’aspetto del finanziamento: se questo tracciato di ausilio all’A21 si può pensare ad un intervento di questa Società. Infine, per Giorgio Feraboli, Margherita, ora con questo studio vi è una chance in più per realizzare la strada sud: è corretto preoccuparsi delle fonti di finanziamento, ma questa Amministrazione lo ha sempre fatto. Certo non è facile trovare le risorse,ha aggiunto Feraboli, ma è un’opera che nel prossimo Piano delle Opere Pubbliche ci sta tutta, in quanto si tratta di un’infrastruttura particolarmente utile. Il Sindaco ha concluso questo momento di considerazioni dicendo che negli Indirizzi Generali di Governo del 1995 si parla espressamente di ricerca di una soluzione per l’alleggerimento del traffico in Via Giordano, poi, nel 1999, di avvio della realizzazione della strada sud. Pertanto il programma non è stato disatteso. La visione differente, secondo il Sindaco, è sulla parte sud della città: il centro sinistra la vede come una parte da tutelare, il centro destra come una zona da sviluppare economicamente: se si sposta il traffico sulla parte nord, zona sulla quale si può ancora intervenire, si può proteggere la parte sud, ancora in buona parte incontaminata, di accesso al Po, dove serve una soluzione non impattante. Portando questo studio in Consiglio Comunale, ha concluso il Sindaco, è stato un atto di coraggio.

Atto di indirizzo in ordine ai futuri assetti di A.E.M. Cremona S.p.A.
L’oggetto è stato illustrato dal Sindaco: L’art. 113 del Decreto Legislativo 267/2000, come sostituito dall’art. 35, comma 1, della Legge 448/01 e ulteriormente modificato dall’art. 14 del decreto Legge 269/03, convertito nella Legge 326/03, regola la gestione delle reti e l’erogazione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. La Legge Regionale 26/03 della Regione Lombardia disciplina a sua volta i servizi locali di interesse economico generale. Queste norme di riforma dei servizi pubblici locali di rilevanza economica riconosco il principio di separazione tra la proprietà degli impianti, delle reti e delle altre dotazioni destinati all’esercizio dei servizi, la gestione degli stessi impianti, reti e dotazioni da un lato e l’erogazione dei servizi dall’altro. In ogni caso, le concessioni rilasciate con procedura diversa dall’evidenza pubblica cessano di diritto comunque entro e non oltre la data del 31 dicembre 2006. Il vigente Statuto di AEM S.p.A. prevede la possibilità di partecipare ad altre società o di promuoverne la costituzione al fine di perseguire gli interessi previsti dall’oggetto sociale. Il Consiglio Comunale, nella seduta del 27 giugno 2002, ha approvato l’ordine del giorno in merito al protocollo d’intesa tra i Comuni di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia per la costituzione di una società multiservizi denominata LINEA GROUP S.p.A., definita come “… un’aggregazione tra le società AEM S.p.A., ASTEM S.p.A., TEA S.p.A. ed ASM S.p.A, rispondente ai requisiti stabiliti dalla legislazione, che operi nel campo dell’energia, dei rifiuti, del trattamento delle acque, delle telecomunicazioni, della mobilità, nei modi stabiliti dalle assemblee delle rispettive società”. A seguito di questo protocollo d’intesa, AEM S.p.A. partecipa, insieme ad ASTEM S.p.A., TEA S.p.A. ed ASM S.p.A. al 25% la società LINAE GROUP, attualmente impegnata nella vendita del gas sul territorio dei quattro comuni capoluogo. Nei giorni scorsi AEM S.p.A. ha trasmesso copia dello studio commissionato a Laboratorio Utilities & Enti Locali di Bologna dal titolo “Bilancio Consolidato di LINEA GROUP”. Da qui la Giunta Comunale, nella seduta del 16 aprile scorso, ha approvato i seguenti indirizzi sul futuro assetto di AEM S.p.A.: 1) anche al fine di favorire processi aggregativi con altre realtà della fascia sud del territorio lombardo, AEM S.p.A procederà alla costituzione, mediante scorporo, di una nuova società erogatrice, multiservizi, a capitale interamente pubblico, mantenendo la proprietà e la gestione (investimenti e manutenzione straordinaria) delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni, nonché l’affidamento dei servizi in essere così come definito dai relativi contratti di servizio e sino alla fine del regime transitorio previsto dal comma 15 bis dell’art. 113 del Decreto Legislativo 267/2000; 2) avviare un processo di trasformazione di LINEA GROUP in una holding territoriale, ovvero una società multiservizi, attraverso l’aumento di capitale sociale della stessa holding da realizzarsi mediante sottoscrizione in natura con il conferimento, da parte delle società controllanti dei Comuni di Cremona, Lodi, Mantova e Pavia, delle rispettive società di erogazione multiservizi locali, precedentemente scorporate, questo per potere successivamente procedere all’affidamento del servizio alla holding LINEA GROUP S.p.A. nel rispetto delle condizioni di cui al comma 5 dell’art. 113 del Decreto Legislativo 267/2000; 3) dare atto che tale operazione avverrà ad invarianza dei rapporti finanziari sottostanti i singoli contratti di servizio con il Comune di Cremona, sulla scorta dell’attestazione prodotta da AEM S.p.A.; 4) dare atto che la formula organizzativa indicata con il presente atto preserverà i rapporti di lavoro esistenti e continuerà a privilegiare stabilità e qualità del lavoro; 5) dare atto che per quanto attiene il settore gas si applicherà la disciplina di settore che prevede la costituzione di apposita società per la distribuzione del gas; 6) dare atto che per quanto concerne il settore idrico questa operazione non condizionerà in alcun modo le modalità di applicazione della Legge 36/94 (Legge Galli) e della Legge Regionale 26/03 della Regione Lombardia; 7) dare atto che i successivi passaggi (statuti, contratti di servizio ecc..) saranno portati all’attenzione del Consiglio Comunale.
Questi indirizzi, già passati al vaglio delle competenti commissioni consiliari, dove si è sviluppato un dibattito che ha portato ad inserire alcuni riformulazioni rispetto all’impianto iniziale, sono stati sottoposti al Consiglio Comunale. Da parte della minoranza di centro destra – che ha detto di astenersi - si è sostenuto che questa delibera, per opportunità, avrebbe dovuto essere messa all’ordine del giorno del Consiglio Comunale che si insedierà dopo le prossime elezioni, anche se la linea seguita è certamente condivisibile. Rifondazione Comunista, dopo che sono state recepite alcune importante osservazioni emerse in sede di commissione, ha preannunciato il suo voto favorevole, riconoscendo che la strada da percorrere è stata tracciata a livello nazionale ed europeo, auspicando nel contempo un controllo del Consiglio Comunale sulle scelte che si andranno a fare.
Alla fine l’oggetto è stata approvato a larga maggioranza con l’astensione di AN e FI, mentre la Lega Nord non ha partecipato al voto.
Variazioni al Bilancio di Previsione 2004. Conseguenti modifiche alla Relazione Previsionale e Programmatica ed al Bilancio Triennale 2004/2006 – 1° Provvedimento Generale.

L’oggetto è stato illustrato dal Vice Sindaco Luciano Caon: E’ stata ravvisata la necessità di provvedere a variazioni alla Relazione Previsionale e Programmatica, al Bilancio Pluriennale 2004/2006 ed al Bilancio di Previsione 2004 in relazione alle necessità derivanti dalla gestione, nonché per l’applicazione dell’avanzo di amministrazione e per maggiori entrate e spese vincolate. Le variazioni al Bilancio di Previsione 2004 ammontano a € 4.005.150,00, le variazioni al Bilancio di Previsione 2005 ammontano ad € 400.000,00. Il Bilancio di Previsione 2004 presenta i seguenti nuovi totali generali: Entrata, € 121.746.050,00; Spesa, € 121.746.050,00.

L’oggetto è stato approvato a larga maggioranza: contrari FI, AN e Lega Nord, astenuta Rifondazione Comunista.

Approvazione del Programma Triennale 2004/2006 e relativo elenco dei lavori per l’anno 2004 ulteriormente modificato ed integrato.

L’oggetto è stato illustrato dall’Assessore Luigi Baldani: Si è reso necessario provvedere all’ulteriore modifica ed all’integrazione del Programma Triennale 2004-2006 e dell’elenco dei lavori per l’anno 2004 a seguito di necessità emerse in quest’ultimo periodo. Si è ritenuto quindi opportuno modificare il Programma Triennale 2004-2006 e l’elenco dei lavori per l’anno 2004 come segue: Interventi di manutenzione straordinaria al Teatro Ponchielli – Aggiornamento della definizione dei lavori e della dotazione finanziaria da € 150.000,00 ad € 504.200,00; Interventi Edilizia residenziale Pubblica – Aggiornamento della disponibilità finanziaria dell’anno 2004 da € 6.889.300,00 a € 7.289.300,00 e aggiornamento della disponibilità finanziaria dell’anno 2005 da € 400.000,00 a € 0,00; Realizzazione pista ciclabile (Incrociatelo – ex Aselli) – Aggiornamento della disponibilità finanziaria dell’anno 2004 da € 100.000,00 ad € 200.000,00; Edificio per tumulazioni (1° lotto) – Aggiornamento della definizione lavori e disponibilità finanziaria dell’anno 2004 da € 1.231.200,00 a € 1.321.200,00; Interventi presso il Centro Sportivo Cambonino – Disponibilità finanziaria di € 294.000,00.

L’oggetto è stato approvato a larga maggioranza: contrari FI, AN e Lega Nord, astenuta Rifondazione Comunista.

Esercizio del diritto di prelazione nell’acquisto del complesso immobiliare denominato”Caserma Sagramoso - Monastero del Corpus Domini”.
L’oggetto è stato illustrato dal Sindaco: Il 29 aprile 1999 il Consiglio Comunale ha promosso il Programma di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio del Parco Musicale del Po “Un Po di Musica”. Il 4 aprile 2002 è stato adottato il Piano di recupero di iniziativa pubblica “Parco dei Monasteri” relativo all’area situata tra via Massarotti, via dei Mille, via Bissolati, via Chiara Novella e via Giovanni Carnevali. Il 3 settembre 2002 il Consiglio Comunale ha approvato il Piano di Recupero di iniziativa pubblica relativo al Parco dei Monasteri e le controdeduzioni alle osservazioni presentate al piano stesso. Il 3 settembre 2003 sono state recepite le modifiche e le integrazioni in corso di attuazione al Piano di recupero di iniziativa pubblica Parco dei Monasteri. Il 30 marzo scorso l’Agenzia del Demanio – Filiale di Milano ha comunicato la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, a far tempo dal 7 aprile, dell’avviso di vendita relativo, tra l’altro, al complesso immobiliare Caserma Sagramoso-Monastero del Corpus Domini situato tra via Chiara Novella e via Giovanni Carnevali al prezzo stimato di € 2.001.000,00. Il Comune di Cremona ha la facoltà di esercitare il diritto di prelazione sull’acquisto del lotto in questione formulando al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nel termine di 40 giorni dalla pubblicazione dell’avviso di vendita, proposta di prelazione attraverso specifica deliberazione consiliare dichiarando l’intento irrevocabile ad acquistare il bene e di corrispondere il prezzo all’ente che aliena il bene. Il 7 aprile scorso la Giunta Comunale ha espresso indirizzo favorevole all’esercizio del diritto di prelazione. Da qui la richiesta al Consiglio Comunale di esprimersi al riguardo.
Alla fine il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la delibera con la quale dichiara l’intento irrevocabile di acquistare il complesso immobiliare denominato Caserma Sagramoso-Monastero del Corpus Domini, esercitando così il diritto di prelazione a favore del Comune di Cremona, e approva di corrispondere all’Agenzia del Demanio-Filiale di Milano il prezzo stimato di € 2.001.000,00.
Adozione del nuovo Piano di localizzazione dei punti vendita di quotidiani e periodici.
L’oggetto è stato illustrato dall’Assessore Luigi Baldani: Dopo la conclusione dell’iter di formazione ed acquisito anche il parere obbligatorio delle associazioni degli editori e dei distributori, nonché delle organizzazioni sindacali dei rivenditori maggiormente rappresentative a livello provinciale e regionale, l’8 aprile scorso è stata approvata dalla Giunta Comunale la bozza del Piano di localizzazione dei punti vendita di quotidiani e periodici. Per quanto concerne la possibilità di incremento dell’attuale rete distributiva (costituita da 42 punti vendita esclusivi e 6 punti vendita non esclusivi, cioè abbinati ad esercizi commerciali), il Piano, sulla base delle analisi condotte, che evidenziano un buon grado di copertura del servizio, tenuto conto anche dei risultati del sondaggio popolare effettuato, ipotizza le seguenti scelte: Zona A (centro) – nessun incremento; Zona B (intermedia) – un punto vendita non esclusivo da collocare esclusivamente presso impianti carburanti; Zona C (esterna) – un punto vendita esclusivo al quartiere San Felice; un punto vendita non esclusivo al quartiere Battaglione; un punto vendita esclusivo ed un punto vendita non esclusivo al quartiere Picenengo a servizio dei due nuovi centri commerciali autorizzati su quell’area. In una logica di integrazione dei servizi, viene proposto di liberalizzare l’apertura dei punti non esclusivi presso attività commerciali, cioè quelli autorizzati alla vendita di sole riviste specializzate presso esercizi commerciali di identica specializzazione. Il rappresentante regionale della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG), presente al tavolo di concertazione, pur con qualche riserva legata alla mancata totale liberalizzazione dei punti vendita non esclusivi, ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto, ritenendolo uno dei piani migliori fra quelli di cui è a conoscenza, oltre che il primo adottato da un Comune capoluogo di Provincia della Lombardia (La copia del Piano di localizzazione dei punti vendita di quotidiani e periodici è disponibile presso l’Ufficio Stampa).
La proposta di deliberazione è stata quindi stata sottoposta al Consiglio Comunale ed approvata all’unanimità.
Modifica del Regolamento comunale per gli interventi sul patrimonio arboreo.
L’oggetto è stato illustrato dal Sindaco: Nel periodo trascorso dall’approvazione del Regolamento è emersa la necessità di apportare delle modifiche per risolvere le problematiche emerse in prima applicazione e garantire pertanto il perseguimento delle finalità del Regolamento stesso. E’ stata poi presa in considerazione l’opportunità di uniformare i contenuti del documento a quanto disposto dall’art. 7 della Legge 267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali), soprattutto per quanto concerne le sanzioni previste. Fatte le dovute valutazioni si è ritenuto opportuno apportare alcune significative modifiche al Regolamento.
Il nuovo testo (disponibile presso l’Ufficio Stampa) è stato così sottoposto al Consiglio Comunale ed è stato approvato all’unanimità.
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione commerciale e turistica del centro storico.
L’oggetto è stato illustrato dall’Assessore Luigi Baldani: Il centro storico cittadino costituisce un’area di straordinario pregio, artistico, storico, architettonico e culturale e di grande attrattività turistica, che funge anche da propulsore e stimolo per lo sviluppo di Cremona, ed è quindi patrimonio di inestimabile valore, di cui è necessario preservare il più possibile le caratteristiche ed il ruolo strategico. Negli ultimi anni, grazie anche agli sforzi sinergici posti in essere dal Comune, dagli altri enti pubblici e dalle categorie economiche attraverso significativi interventi di restyling e molteplici iniziative di rilancio, promozione e sostegno, l’area è stata oggetto di una sensibile rivitalizzazione, manifestatasi con il continuo aumento di visitatori e con un conseguente rinnovato interesse degli imprenditori commerciali privati ad investire in questa zona. Attualmente la rete distributiva al dettaglio nel centro storico risulta vitale, efficiente, e ben assortita ed è composta, per la maggior parte, da esercizi di vicinato, di tipo specializzato, che offrono un servizio di qualità e che, nel loro insieme, costituiscono di fatto un centro commerciale naturale che, proprio per tali caratteristiche di omogeneità e per l’alto livello di integrazione raggiunto, è spesso oggetto di iniziative di animazione e promozionali. Anche la specializzazione merceologica costituisce un importante elemento di qualificazione e può avere una notevole incidenza sulle esigenze legate alla viabilità, visto che la commercializzazione di determinati prodotti richiede spazi adeguati per le operazioni di carico e scarico, mentre altri tipi di merci possono risultare poco consoni sotto il profilo dell’omogeneità dell’immagine complessiva. Per preservare l’unitarietà morfologica e tipologica del centro storico, i nuovi interventi di tipo commerciale non devono alterare i caratteri, gli elementi connotativi o le relazioni tra le diverse parti del tessuto storico meritevoli di considerazioni. Trai poteri che spettano ai Comuni per la tutela dei centri storici va ricompresso anche quello di inibire l’insediamento, al loro interno, di quelle attività che, per ragioni oggettive, risultino incompatibili con le specifiche esigenze di salvaguardia, in quanto tali esigenze, per l’interesse pubblico a cui sono correlate, prevalgono sicuramente sul principio della libertà di iniziativa economica privata, ponendosi come limite all’esercizio del relativo diritto. Alla luce di queste considerazioni, si rende opportuno escludere dal centro storico le attività, commerciali e non, che trattano materiali inquinanti, sia sotto il profilo atmosferico che sotto quello acustico, merci ingombranti e prodotti incompatibili con il decoro dei luoghi e con le prescrizioni in materia di qualità urbana o che siano tali da poterne alterare la morfologia e le caratteristiche.
Al Consiglio Comunale è stata pertanto sottoposta la delibera di approvazione delle seguenti disposizioni per la tutela e la valorizzazione del centro storico e delle attività economiche che vi sono presenti: 1) nell’ambito del centro storico non sono ammessi nuovi insediamenti (anche a seguito di trasferimento) nonché estensioni o variazioni merceologiche, rispetto alla gamma prima commercializzata, né mutamenti della tipologia di lavoro, che riguardino i generi e le attività sotto elencate, perché ritenute incompatibili con le specifiche esigenze di tutela quali la viabilità, l’inquinamento acustico, l’inquinamento atmosferico, la sicurezza:
· Vendita e riparazione di elettrodomestici ingombranti con superficie di vendita superiore ai 250 mq;
· Stoccaggio e vendita di rottami e materiali di recupero;
· Esposizione e vendita di autoveicoli;
· (Esposizione, parte cassata)e vendita di imbarcazioni;
· Esposizione e vendita di macchine ed attrezzature per l’agricoltura;
· Vendita di pneumatici;
· Vendita di combustibili solidi e liquidi, gas in bombole e simili;
· Vendita di materiali edili;
· Depositi e magazzini di merci all’ingrosso;
· Officine meccaniche, carrozzerie, elettrauto;
· Materiali da costruzione e legnami;
· Lavanderie industriali (ammesse lavanderie artigianali ad acqua);
· Impianti di autolavaggio;
· Discoteche;
· Phone centers;
· Ogni attività di vendita o di produzione che, determinando emissione di fumi, odori o rumori molesti, sia ritenuta inammissibile nel centro, a giudizio dell’Amministrazione, anche se siano rispettati i limiti di legge (sono comunque consentiti, purché nel rispetto dei requisiti di legge, forni a legna per produzione pizza, forni di panificazione, pescherie, gastronomie e simili).
Per centro storico si intende l’area interna al perimetro delle vecchie mura cittadine, riconosciuta come ambito a prevalente economia turistica.
2) La violazione delle norma sopra descritte indica la fattispecie dell’attività abusiva per cui è disposta la cessazione immediata dell’attività e, se del caso, la chiusura dell’esercizio (fatta salva l’applicazione delle altre sanzioni eventualmente previste dalla specifica normativa).
3) E’ fatto comunque salvo il diritto di acquisto dagli esercizi che già svolgono le attività sopra citate i quali potranno proseguire la loro attività, anche in caso di subingresso.
4) A seguito di cessazione definitiva dell’attività da parte del titolare di un esercizio compreso nell’elenco sopra riportato, sono pienamente applicabili, per l’eventuale insediamento di un nuovo esercizio negli stessi locali le relative limitazioni.
La proposta di deliberazione è stata quindi stata sottoposta al Consiglio Comunale ed approvata con la sola astensione di Rifondazione Comunista.
Il Consiglio Comunale si è concluso con il saluto di commiato da parte della Presidente, Uliana Garoli, quindi dal Sindaco Paolo Bodini.

 


       



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