I sindaci dei Comuni colpiti dalla grandine e i consiglieri provinciali
eletti nei collegi del territorio hanno incontrato, ieri sera, presso il
municipio di San Daniele Po, il Presidente dell’Anci Lombardia On. Giuseppe
Torchio.
Oltre a San Daniele e Stagno Lombardo, epicentro della precipitazione, sono
stati coinvolti i comuni di Motta Baluffi, Cingia de’ Botti, Pieve d’Olmi,
Scandolara Ravara, San Martino del Lago, Solarolo Rainerio, San Giovanni in
Croce, Casteldidone, Sospiro e Cella Dati
“A voi tutti - ha introdotto l’On. Torchio - porto la solidarietà dell’Anci,
oltre che mia personale. Occorre intervenire quanto prima per definire i danni
e, quindi, chiedere i risarcimenti alle autorità competenti. Si tratta di una
situazione grave che ha danneggiato pesantemente tutte le coltivazioni: il
frumento e l’orzo, ormai quasi giunti a maturazione, ma anche il granoturco,
il pomodoro e le orticole specializzate. In particolare, secondo le stime degli
agronomi del Consorzio del Casalasco dove, ancora sommarie, hanno portato a
concludere che sono andati perduti tra setta e centomila quintali di prodotto”.
“Nell’immediato - ha spiegato Gianpaolo Dusi - occorre indicare alla
Prefettura le aree colpite dalla calamità naturale per realizzare, quanto prima
una stima dettagliata dei danni subiti. Ma bisogna sin d’ora sfatare le
notizie della grande stampa nazionale e dai canali mass-mediali radiofonici e
televisivi che hanno indicato come il danno avrebbe riguardato solo il Piemonte
mentre anche Piacenza e l’Emilia e noi soprattutto siamo stati pesantemente
colpiti”.
Lo stesso Presidente Torchio si è fatto portavoce dei Comuni e, già in
serata, ha sollecitato le autorità competenti perché si giunga ad una
soluzione rapida e, soprattutto, perché all’area compresa tra il Po, la
Giuseppina e l’Asolana sia riconosciuta, insieme ad altre zone del Piemonte e
dell’Emilia lo stato di calamità.
E’ importante che si eroghi alle aziende il giusto risarcimento - ha
sottolineato il sindaco di S. Daniele Gianpaolo Dusi - evitando che, come in
passato, si debbano attendere tempi biblici. Penso, per quanto riguarda il mio
comune, agli indennizzi dei danni causati dall’ultimo alluvione, erogati solo
da qualche mese”.
“L’atteggiamento della Regione e dello Stato è assolutamente
inaccettabile. - ha continuato Giuseppe Torchio - Non è possibile che degli
ottanta milioni di euro richiesti per l’evento calamitoso dello scorso anno,
si sia proceduto a liquidare solo due milioni. Significa che il 97% delle
pratiche, cioè la quasi totalità, non è stato, al momento neppure esaminato.
Per evitare che situazioni analoghe abbiano a ripetersi occorre che i Comuni, ma
anche Anci e tutti i soggetti istituzionali interessati affrontino, compatti il
problema. Allo stesso modo è necessaria una linea comune tra chi è chiamato a
valutare i danni, a partire dalla Provincia. Perizie differenti non fanno altro
che generare confusione e rallentare la conclusione dei procedimenti di
indennizzo”.
“È inoltre evidente sin d’ora - ha spiegato il candidato alla presidenza
della Provincia di Cremona, On. Giuseppe Torchio - la necessità di intervenire
con forme sempre più incisive a livello di consorzi per la difesa delle
produzioni intensive e attraverso forme aperte di sostegno di tali iniziative
che garantiscano la copertura del danno derivante da gravi eventi atmosferici
come, appunto, quello di oggi pomeriggio. In questo modo si potrebbe scongiurare
il pericolo di una aumento dal dieci a trenta per cento delle franchigie,
richiesto dalle compagnie assicurative che finirebbe per aggravare ulteriore la
situazione delle aziende”.