15 Settembre, 2002
Un luogo per la moschea in città esiste. E' il vecchio deposito della Saia in Via Giuseppina
*di Gian Carlo Storti dalla rubrica il welfare de "Il Piccolo" edizione 9 ottobre
Troviamo una casa per il culto islamico.
*di Gian Carlo Storti dalla rubrica il welfare
de "Il Piccolo" edizione di sabato
9 ottobre 2004
Moschea,il barometro segnala cattivo tempo.
Insomma la nostra città non è riuscita a
dare per tempo una moschea ai fedeli dell'Islam.
E' un vero peccato. Si rischia di dare voce
alla parte piu' esagitata del movimento e
trasformare un problema secondario in un
problema di convivenza. La Lega e tutti gli
irriducibili ,visto che non strillano, saranno
tranquilli e contenti. Insoddisfatti sono
quelli come me...che credono nella convivenza
civile, nel rispetto delle idee altrui. Sinceramente
non capisco perchè le nostre amministrazioni
pubbliche, i rappresentanti politici piu'
rappresentativi non si muovano. Impossibile
che non si rendano conto che facendo Ponzio
e Pilato ( immagine ormai abusata ma che
rende bene l'idea) il problema da solo non
si risolve?
Indico un luogo, molto grande, in città che
sicuramente potrebbe ospitare temporaneamente
un luogo di culto : parlo dell'ex deposito
della Saia in Via Giuseppina che offre capannoni
molto grandi....Non so chi sia il proprietario....ma
insomma..chi conta si dia una mossa. Una
città di così ampie tradizioni democratiche
non può far finta di nulla.
Crac Parmalat...
La Federconsumatori, organizzazione dei consumatori
della Cgil, ha fatto un ottimo lavoro difendendo
45 cremonesi che sono stati truffati dal
crac Parmalat. Vantano un credito di 920
mila euro circa, una bella somma. Auguriamoci
che la giustizia italiana trovi la strada
giusta per fare luce su questa incredibile
vicenda. Molti sono scettici, sperare non
costa nulla, agire per far valere i propri
diritti è doveroso.
Ti sposti per divertimento.....e non per
lavoro...
Insomma di flessibilità del lavoro si parla
in ogni salsa. L'ultima che ho saputo è proprio
divertente, si fa per dire... Un datore di
lavoro, che ha vinto un appalto, paga in
maniera forfettaria il tempo di spostamento
da un cliente ad un altro e non lo considera
orario di lavoro.
Il lavoro è quello di assistere a domicilio
degli utenti, il tempo necessario è quello
relativo allo spostamento da un utente all'altro...Chi
interviene a tutela di questi lavoratori?
Insomma siamo di fronte ad una palese violazione
contrattuale in quanto obbliga un lavoratore
a stare in ballo il doppio,il triplo del
tempo e vedersi considerato il tempo degli
spostamenti come una passeggiata pomeridiana
nei giardini pubblici di sabato pomeriggio.
Suvvia...il lavoratore va difeso...e tutelato
!!
Coppie di fatto: al via la campagna per promuovere
il Pacs
Segnalo la campagna promossa dai Ds, una
campagna coraggiosa che farà discutere e
dividerà la stessa sinistra . Ecco il testo
che lancia la campagna: "c’è chi condivide
casa e sentimenti, ma non i diritti. E’ l’Italia
delle coppie di fatto, costituite soprattutto
da unioni eterosessuali ma anche da tante
convivenze omosessuali. Più di due milioni
di persone sono prive di alcuni diritti fondamentali,
che potrebbero venir riconosciuti se una
legge depositata alla Camera venisse rapidamente
approvata"...Sosteniamola !!!
Fecondazione assistita:raccolte le firme
per il referendum.
Radicali e sinistra sono riusciti a raccogliere
le firme per i 5 referendum che intendono
abrogare tutta o in parte la legge sulla
fecondazione assistita approvata dal governo
di centro-destra con il voto di una parte
del mondo cattolico. Questo tema rischia
di spaccare il centro-sinistra e riproporre
antiche logiche di contrapposizione ideologica.
Sono però convinto che su queste materie
il sentire collettivo dei cittadini sia molto
più avanti della politica. Il referendum
non spaccherà il paese, ma dobbiamo usarlo
per arrivare a quelle condizioni di forza
che consentano al paese di avere una buona
legge. Stiamo attenti a non restare con un
pugno di mosche, ovvero evitiamo mediazioni
che oggi non sarebbero capite.
Gian Carlo Storti
storti@welfareitalia.it
 
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