Nel governo è in corso una gara a chi la spara più grossa in termini di
taglio delle tasse. La riforma delle aliquote, se si farà, privilegerà solo i
redditi alti e quindi i ricchi.
Per la stragrande maggioranza degli italiani, invece, sono già aumentate le
imposte locali, le addizionali Irpef di Comuni Province e Regioni oltre ai
servizi pubblici, aumenti che si aggiungono ad una inflazione galoppante. Chi
pagherà? Da dove si prenderanno le risorse?
Girano proposte strampalate come quella del Ministro Prestigiacomo di
togliere ai mariti per dare alle mogli.
Piuttosto si stabiliscano dei congrui assegni familiari con forti
maggiorazioni per il lavoro casalingo delle donne.Questo governo manca di
prospettive strategiche e la rivoluzione fiscale di cui parlano sarà amaramente
pagata dai lavoratori e dai pensionati.
I tagli previsti alla sanità nella finanziaria sono di 1,7 miliardi di euro.
La scure si abbatterà su tutti i servizi territoriali e su quelli ospedalieri,
soprattutto sulle cure e l'assistenza per gli anziani, i malati cronici, i
disabili.
Le Regioni e gli Enti locali saranno costrette a mettere i tickets o ad
aumentare le tasse.
Con questa finanziaria e con la devolution (che trasferisce la competenza
esclusiva della sanità alle Regioni) l'obiettivo del governo è chiaro: rendere
insostenibile il finanziamento pubblico del Servizio Sanitario Nazionale.L'obiettivo
è la secessione sanitaria per preparare l'entrata ai fondi assicurativi
privati.