15 Settembre, 2002
Partito dei Comunisti Italiani: Fini agli Esteri?
“E’ quantomeno inopportuna…”
La ventilata scelta di Fini agli Esteri è quantomeno
inopportuna. Ma non solo, come afferma Cossiga, per il passato, e cioè perché
è il leader di un partito che è l'erede della tradizione del ventennio e di
Salò, ma specialmente per il presente. Di An è quel ministro che si fa vanto
di essere stato un ragazzo di Salò, e discrimina e offende i cittadini per le
loro preferenze sessuali .
E' di An quel sottosegretario che, nella presentazione della giornata della
memoria per le vittime delle foibe, ha sostenuto che il 25 aprile, da giornata
della Liberazione, deve diventare giornata della pacificazione. Da esponenti di
An vengono le leggi che riconoscono agli ex combattenti di Salò il titolo di
"legittimi belligeranti", mettendo così sullo stesso piano partigiani
e repubblichini .
Fini era presente a Genova, nella cabina di comando, durante i fatti terribili
del G8. La cultura autoritaria e la politica discriminatoria sembrano
connaturate nella leadership dell'attuale vice-premier. Si metta un freno al
peggio: un ex fascista non può rappresentare l'Italia nel mondo.
La segreteria
 
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