In merito alla vicenda del violino Stradivari “Vesuvio 1727”, la Cna di
Cremona, che conta fra i suoi iscritti numerosi liutai, tiene a precisare che ci
troviamo di fronte ad un’occasione unica per la città che non deve essere
assolutamente lasciata cadere.
Siamo convinti, infatti, che il violino debba entrare nella collezione
comunale, là dove il suo ultimo proprietario lo voleva collocato.
La via della contribuzione diffusa, se non esistono altre strade, pare
comunque un’idea di grande civiltà che va sostenuta con impegno. La nostra
associazione è disposta a partecipare alla sottoscrizione e invita chi ne fosse
nella possibilità a fare altrettanto.
Con un piccolo sforzo oggi Cremona può arricchire il suo patrimonio,
investendo sulla propria identità e sul proprio futuro. A questo pensava
infatti Remo Lauricella nel suo testamento, vincolando il lascito ad un utilizzo
del violino da parte di giovani studenti promettenti.
La filiera della liuteria cremonese è infatti una risorsa culturale ed
educativa importante, ma non va dimenticata comunque anche la sua valenza
economica, la sua capacità di portare ogni giorno il nome di Cremona nel mondo.