15 Settembre, 2002
“Quando la Sicilia va d’accordo con la Padania”
WelfareCremona naviga per voi...
“Dillo ad Alice – settimanale nazionale on line”
ci invia regolarmente la sua newsletter. Tratto dall’ultimo numero,
proponiamo alla riflessione dei nostri amici il seguente articolo:
Quando la Sicilia va d’accordo con la Padania
Giuseppe Scianò, segretario del Fronte Nazionale Siciliano “Sicilia
Indipendente”: “Con la Lega su questione c’è sintonia: Diritto dei Popoli
di difendere i propri spazi vitali, economici e culturali, oltre che politici,
minaccia della Globalizzazione selvaggia”.
“Se definitiva, la recente decisione di Bossi di far correre la Lega da
sola per la Presidenza della Regione Lombardia e forse anche per le altre
presidenze di Regione, a prima vista, sembrerebbe pericolosa per la sola Casa
delle Libertà. Riteniamo invece che non sia così, in quanto, salvo colpi di
scena dell'ultimo momento, la presentazione "solitaria" della Lega
dovrebbe preoccupare tutti i partiti italiani tradizionali, di destra e di
sinistra. Ed in conseguenza non farebbe fare sonni tranquilli neppure a Prodi ed
ai suoi seguaci".
Ha dichiarato il Segretario di lu FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU "SICILIA 'NDIPINNENTI",
Giuseppe SCIANÒ, commentando le ultime movimentate vicende della vita politica
italiana. "E questo non tanto perché, una volta infranta la disciplina di
schieramento, si moltiplicheranno i casi di candidature personali e di liste che
rappresentano gruppi o partiti vari. Ma per moltissimi, variegati, motivi. Primo
dei quali il fatto che -a prescindere da ogni altra considerazione- le due
Coalizioni contrapposte si troverebbero ad affrontare tematiche per le quali non
sono preparate. (Oseremmo affermare che ne resterebbe spiazzato persino il
bravissimo MINCULPOP ROSSO).
La Lega terrebbe infatti conto, intanto, dell'attuale caos politico. Ed in
più, grazie alla momentanea libertà dai vincoli della Casa della Libertà, non
esiterebbe un solo istante ad utilizzare in campagna elettorale , ad esempio, il
malcontento popolare per i danni economici, per l'insicurezza e per i disagi
provocati dall'"invasione" di prodotti cinesi sul mercato italiano.
"Invasione", questa, che ha già fatto scomparire numerose piccole e
medie industrie . E che sta assediando inesorabilmente alcune di quelle
maggiori. Difficilmente i partiti politici italiani potranno dimostrare il
contrario o esimersi da responsabilità in merito".
Ha ancora detto il Segretario FNS che ha così continuato: "La Lega
inoltre aggredirebbe, senza troppi giri di parole, altri "mostri
sacri", sui quali i partiti italiani non vogliono troppa pubblicità. Il
pericolo, cioè, del Terrorismo internazionale in generale e di quello dei
Fondamentalisti Islamici in particolare. Nonché i problemi della nuova
Costituzione della U.E., del Federalismo, dell'ingresso della Turchia nella
Unione Europea e via dicendo".
Scianò ha quindi concluso il proprio intervento affermando: "Gli
Indipendentisti FNS ritengono che in Sicilia la situazione sia senza dubbio più
grave anche se diversa rispetto all'insieme delle tematiche che riguardano la
Padania. Non a caso evidenziano spesso divergenze culturali e politiche o la
differenza o il contrasto di interessi. E ritengono soprattutto che debba essere
il Popolo Siciliano, la Nazione Siciliana, a salvare la Sicilia. Ma non si può
non convergere su alcune questioni di principio, come ad esempio quella relativa
al Diritto dei Popoli di difendere i propri spazi vitali, economici e culturali,
oltre che politici, dalla minaccia della Globalizzazione selvaggia, favorita da
gruppi di potere che si identificano con i partiti italiani. O sul diritto dei
Popoli e delle Nazionalità esistenti nell'ambito dello Stato italiano di
"discutere" sui contenuti della proposta di Costituzione Europea, che
dovrà essere la Costituzione dei Cittadini e dei Popoli Europei e non quella
dei "Partiti-stato" e delle "massonerie", deviate e
trasversali, che si mettono soltanto d'accordo fra di loro. O dei Popoli, non
Europei neppure per cultura, di altri Continenti ( vedi "caso"
Turchia) verso i quali, indistintamente, confermiamo sentimenti di amicizia e di
fratellanza. O sui tanti altri diritti dell'Uomo e dei Popoli (ivi compreso il
diritto di difendersi dal terrorismo internazionale, fondamentalista e non), che
in un modo o nell'altro sono elusi".
 
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