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15 Settembre, 2002
Assemblea Regionale della Federazione Italiana Bocce
Si é tenuta a Cremona - la relazione di Bruno Casarini, rieletto Presidente regionale a stragrande maggioranza

Autorità Pubbliche ed Autorità Sportive, Delegati, Amiche ed Amici bocciofili, gentili Ospiti,
prima di iniziare la mia relazione vorrei chiederVi un minuto di silenzio in memoria di tutti gli amici delle bocce che ci hanno lasciato ed a ricordo delle vittime della tragedia avvenuta nel sud-est asiatico.
Cari Amici, Vi do il benvenuto a questa importante Assemblea Regionale della Federazione Italiana Bocce Regione Lombardia, e vi sono grato per la Vostra presenza.
E’ la conferma della Vostra disponibilità ed attenzione già più volte manifestate nei confronti del nostro Sport e del nostro Comitato. Un atteggiamento che mi onora e mi stimola a mantenere sempre più alto l’entusiasmo ed a migliorarmi sempre di più.
E’ questo un momento importante:
§ per me (ma questo può essere di secondaria importanza) perché sono giunto al termine del mio mandato, dopo un’esperienza quadriennale che mi ha fortemente coinvolto sul piano organizzativo e molto sul piano personale;
§ per i Comitati della Lombardia, chiamati a fare il punto sul lavoro svolto e ad analizzare il contesto sociale, economico, organizzativo ed agonistico nel quale decidere le proprie proposte per il futuro;
§ per la Federazione Italiana Bocce, perché in questo quadriennio è stata messa a dura prova sia dalle difficoltà finanziarie sia dallo stato di crisi del personale dipendente, derivanti dalla ristrutturazione del C.O.N.I. con ripercussioni sui Comitati periferici e sui propri associati, oltre che per la notevole crisi economica dello Stato, e per una evoluzione egoistica della società in genere, che ha di fatto scatenato i grandi cambiamenti economici, istituzionali e sociali.
Ma è obbligo partire dai ringraziamenti che, sapete, non essere formali. Innanzi tutto ai colleghi, compreso alcuni supplenti, di un Comitato Regionale che ha condiviso in gran parte, con partecipazione, con passione e con preparazione l’impegno di guidare la Federazione Lombarda, che si è riunito con frequenza settimanale ed ha contribuito alla crescita della sua autorevolezza nei confronti dei Comitati Provinciali e delle Società (l’ambiente all’inizio come ricorderete non era sicuramente il più felice ed il più predisposto).
Il Comitato Regionale nel suo lavoro di programmazione, ha saputo ascoltare i segnali provenienti dal territorio e trasformarli in proposte ed atti. Tutti mi hanno sempre sostenuto non solo con lealtà, ma soprattutto con amicizia sincera nei momenti di difficoltà, talvolta di sconforto, che in questi quattro anni non sono certo mancati.
Ricordo anche con piacere che mai, anche rispetto a questioni non sempre condivise, è mancata l’unanimità delle decisioni. Concedetemi e non me ne vogliano gli altri, di citare solo due nomi in rappresentanza di tutti, Marco Balgera e GianCarlo Soldi (quest’ultimo appena eletto Presidente del Comitato Provinciale di Cremona ed a cui vanno i miei complimenti ed auguri) che spesso mi hanno più che degnamente anche rappresentato.
Poi ringrazio Rossana, prima collaboratrice del Comitato, un esempio di serietà, di dedizione e di correttezza, che ha saputo sopportarmi e assistermi sempre con grande disponibilità.
Infine, ringrazio i Presidenti dei Comitati e tutti i loro collaboratori, perché col tempo mi hanno manifestato la loro grande fiducia ed una attenta e fattiva collaborazione. A loro, però, oltre il ringraziamento, non posso fare a meno di manifestare una grande stima. Una stima che deriva dalla consapevolezza della responsabilità che si assumono quotidianamente nel guidare i loro Comitati, ognuno con le proprie peculiarità, con le proprie difficoltà, con i propri difetti, in momenti in cui fare associazionismo nello sport e non solo, è sempre più difficoltoso.
Concedetemi un particolare ringraziamento alla:
Ø Regione Lombardia nelle persone del suo Presidente On. Roberto Formigoni e dell’Assessore allo sport Dott. Domenico Pisani, per il tempo e la particolare attenzione che mi e ci hanno dedicato. La premiazione di alcuni nostri giovani da parte della Regione Lombardia come: Giorgio Bramati, campione Europeo Juniores a squadre; Luca Viscusi campione Italiano individuale juniores ragazzi; Valentina Chicconi campionessa Italiana individuale juniores femminile ragazzi; Antonio Celardo ed Antonio Minerva campioni Italiani a coppie juniores ragazzi; ed il premio per l’attività svolta riconosciuto al Sig. Vittorio Lizzola Presidente della “Società Casabella di Ranica” (Bg.) ne testimoniano anche il fattivo interessamento. Non possiamo inoltre dimenticare la domanda rivolta alla Regione Lombardia sulla legge 26 relativa allo sviluppo dello sport per la ristrutturazione del Bocciodromo XXV Aprile in Milano. La domanda accolta ci permetterà di avere costi decisamente inferiori e quindi sopportabili in particolare per il Comitato Regionale ed il Comitato Provinciale di Milano, in quanto in detto Bocciodromo troverà allocazione le sedi di entrambi i Comitati;
Ø Il C.O.N.I. Regionale nella persona del suo Presidente Arch. Pino Zoppini, con cui si è instaurato un rapporto di amicizia e stima, senza per questo rinunciare al dialogo per illustrare le nostre variegate esigenze. Infatti la nostra realtà, le necessità, e le preoccupazioni della nostra Regione sono sempre state illustrate al Presidente ed al Consiglio Regionale del C.O.N.I. producendo sinergie che si sono manifestate in particolare nell’aiuto tangibile messo a nostra disposizione per l’allestimento dei corsi di istruttori giovanili di 1° e 2° grado. Anche lo stanziamento del contributo a favore della F.I.B. stanziato ultimamente per alcune nostre società sportive ne testimoniano l’enorme attenzione per il nostro sport.
L’ho richiamato precedentemente, continuo a ripeterlo già forse da troppo tempo, mi sia concesso di ricordarlo che è risaputo che qualsiasi ente od organizzazione economica ha dovuto far fronte alle nuove esigenze tecnologiche, sociali, culturali e reddittuali che hanno viaggiato alla velocità della luce e che hanno di fatto modificato usi e costumi della società.
Tutto ciò unito alla crisi del CONI, alla sua ristrutturazione, all’abbandono del personale dipendente hanno sicuramente influito sull’andamento della nostra Federazione.
La Federazione Nazionale nel suo complesso ha saputo reagire e pur avendo avuto una positiva evoluzione, in particolare nell’immagine, tanto da ottenere riconoscimenti anche a livello governativo, dovrà tuttavia porre un’attenzione primaria a queste nuove emergenti esigenze, partendo anche dal presupposto che la sua privatizzazione e le difficoltà economiche che sempre più si evidenzieranno per mantenersi a certi livelli di efficienza, non permetteranno ulteriori dilazioni nelle scelte.
In questo contesto la F.I.B. Lombardia aveva l’obbligo di ridiventare un punto di riferimento, di guida e di proposizione per le bocce Italiane, aperta al dialogo ed a qualsiasi suggerimento, conscia del fatto che solo perché si è più numerosi ed esiste una intensa attività, (circa il 40% dell’attività dell’intera Federazione) non può essere depositaria della “qualità” e della “verità”. L’ho detto all’ultima riunione della Consulta dei Presidenti Regionali con il Consiglio Federale, lo voglio qui ribadire: ho constatato il “fastidio, alcune volte l’intolleranza, la tendenza al rifiuto comunque, a tutto ciò che la nostra Regione propone; credo che ciò sia frutto di annosi conflitti.
La Lombardia avrà sicuramente messo di suo, altri sicuramente l’avranno alimentato per convenienza; abbiamo bisogno di chiudere definitivamente questo capitolo e di ritrovare serenità e convergenze con tutti e qui voglio anche annunciare che qualcosa in tal senso già si sta muovendo e la medesima consulta ha di fatto accolto con piacere questa nuova voglia.
Pertanto, fermamente convinto, che la strada della concertazione e della fattiva collaborazione sia quella vincente e che ulteriori indebolimenti dovuti all’accentuazione di sia pure legittime diversità di opinione o di visioni differenti, ancorché motivate, dovrebbero lasciare il passo al perseguimento degli obiettivi più importanti che accomunano tutti gli affiliati, sono, con l’entusiasmo e la voglia che spero mi contraddistingua, a porre alla vostra attenzione alcune mie riflessioni:

ORGANIZZAZIONE CENTRALE DELLA F.I.B.

L’assemblea di Montesilvano, del 16 Ottobre, che ha approvato un nuovo Statuto con alcune modifiche peraltro previste dallo stesso Statuto del C.O.N.I. ci ha lasciato parecchio amaro in bocca, sia per l’approccio ed il modo con cui si è arrivati all’approvazione dello statuto medesimo (anch’io ho commesso un errore di valutazione e di questo chiedo venia) sia per aver mancato l’opportunità di modificare alcuni punti che avrebbero meglio interpretato le esigenze scaturite in questi ultimi anni.
Credo che l’organizzazione della Federazione, anche se in questi anni grazie alla Presidenza “Rizzoli”, al suo intuito, alla sua capacità manageriale ed alla sua esperienza ha saputo rispondere con sempre maggiore prontezza e modernità alle nuove esigenze, avrebbe bisogno di alcune “rivoluzioni” che oggi non si ha saputo o voluto cogliere con il nuovo Statuto.
Diventa sempre più indispensabile proporre un assetto Direzionale della Federazione Nazionale, meno geopolitico e più manageriale, diverso da quanto fatto fino ad oggi, con precise responsabilità ed autonomie, ma anche con regole di valutazione dell’operato trasparenti e vincolanti.
La privatizzazione ( per il momento rimane comunque un ibrido) sicuramente ci aiuterà a creare anche uno spirito diverso all’interno del personale dipendente che rimarrà, o a quello che è appena arrivato o arriverà, con incentivazioni e motivazioni che dovranno rendere un migliore servizio ai tesserati ed agli organismi decentrati sul territorio.
(Ricordiamoci tutti quanti che il lavoro degli affiliati e degli organismi sul territorio è basato sul volontariato che spesso inizia nel pomeriggio inoltrato e prosegue fino a sera ed al sabato).
L’attuale organizzazione della nostra Federazione, secondo il mio modesto parere, ha esaurito il proprio compito; abbiamo bisogno di ricreare entusiasmo attorno ai vari ruoli cominciando dal Consiglio Federale; abbiamo bisogno di un gruppo unito, io mi auguravo anche più snello, con provate capacità professionali, con notevole spirito di iniziativa e pronto a recepire le novità che emergono. Abbiamo bisogno di accorciare sensibilmente i tempi di decisione.
Rimango fermamente convinto, a dispetto di statuti o regole vigenti, che colui che si candiderà a Presidente della Federazione ( credo senza ombra di dubbi di interpretare il pensiero di tutti nel giudicare oggi insostituibile il nostro Presidente Romolo Rizzoli) dovrà in qualche modo segnalare i nominativi occorrenti a creare la propria squadra, tenendo presente le varie necessità collegate anche alle tre specialità.
Uno degli obiettivi più importanti sarà per il nuovo Consiglio Federale saper raccordare le esigenze delle specialità, ma più ancora saper tessere sul territorio con particolare intelligenza quella importantissima e decisiva tela che risponde al sostantivo “consenso”. Raffa, Petanque, Volo; tre anime, un solo corpo; tre specialità che esprimono pur con gesti tecnici diversi un obiettivo comune. Occorre puntare sull’unificazione di tutte le esperienze con i loro aspetti positivi
Non possiamo mai dimenticare che uno dei nostri obiettivi primari, se non addirittura il più importante rimane quello della nostra partecipazione ai Giochi Olimpici e questo traguardo lo potremo raggiungere solo e solamente attraverso la comunione, la condivisione, lo spirito di unione e di mediazione che i dirigenti delle tre specialità dovranno saper sempre esprimere.
Un altro obiettivo importante per il Consiglio Federale sarà quello di saper utilizare al meglio la struttura Regionale.
Il raggiungimento di questo obiettivo permetterà, oltre a non disperdere inutilmente persone vogliose di contribuire alla crescita del nostro sport, anche di avere una struttura snella, pronta e sempre operativa sul territorio per il costante raccordo, tra centro e periferia.
Il coinvolgimento dei Presidenti Regionali dovrà essere costante e preventivo e dovrà inoltre rappresentare il laboratorio delle idee e del consenso sul territorio. Sono anche fermamente convinto che l’attuale organizzazione periferica necessiti di una attenta e pronta revisione alla luce dell’ attuale numero delle Società e degli affiliati.
L’adozione di segreterie organizzative all’interno di alcuni Comitati Regionali e di alcuni Comitati Provinciali i cui numeri non raggiungano un quorum sufficiente per giustificare un Comitato Tecnico deve essere un obiettivo da raggiungere nel breve tempo per l’ottimizzare dei costi e dell’ organizzazione.
Riponiamo una grande fiducia nella revisione del “Regolamento Organico”, speriamo di esserne coinvolti e di non rimanerne delusi.
In questa fase alquanto caotica in cui si sta dibattendo lo sport nazionale (vedi cosa succede in parecchie Federazioni) nelle sue pieghe dirigenziali, legislative ed organizzative è giocoforza studiare meccanismi che ci permettano di muoverci in maniera snella, veloce, senza tutti quei vincoli propri degli Enti Pubblici od a loro equiparati e con costi il più bassi possibili.
La ricerca quindi di possibilità che possano dare sicurezza ed aiuto nell’impostazione dell’attività organizzativa, nella creazione e nel collocamento dell’immagine del nostro sport, nella ricerca di riduzione di costi sul territorio, diventa momento indispensabile.
Il decentramento sul territorio con particolare riferimento allo sport per tutti, con alcune regole guida, sicuramente rappresenta il metodo più semplice e razionale per la realizzazione di questi obiettivi.

ATTIVITA’

In corrispondenza del fatto che i Bilanci d’esercizio sono stati riportati all’anno solare (1/1 – 31/12), sarebbe importante (come F.I.B. Lombardia crediamo che sia quasi inderogabile) che anche l’attività debba essere svolta in coincidenza con tale periodo, poiché l’attuale sistema pone seri problemi all’attività dei Comitati periferici ed in particolare ai quei Comitati la cui attività è molto intensa. (pensate solo ai passaggi di categoria e di Società, ai nuovi tesseramenti, alle quote di tesseramento che si sovrappongono ecc. in un mese che è ancora di fatto dedicato alle ferie ).
Non comprendo le opposizioni che si sono manifestate alle nostre motivate osservazioni, tuttavia credo che ulteriori polemiche non aiutino e pertanto sono a chiederVi una ulteriore riflessione ed approfondimento. (anche con l’aiuto di qualche simulazione del calendario agonistico).
Incentivare il Campionato Italiano di Società di serie e di categoria attraverso una maggiore sensibilizzazione dei Comitati Provinciali ed anche attraverso soluzioni flessibili e diversificate all’interno della Regione e tra Regioni limitrofe. Dobbiamo, e qui mi riferisco ai Comitati della Lombardia in particolare, riconsiderare questo argomento e trovare insieme soluzioni che, pur non danneggiando l’attività sul territorio, fonte insostituibile di autofinanziamento, possano dare risposte positive.
Ho apprezzato e condiviso e sono sicuro di interpretare il vostro pensiero, lo sforzo fatto dalla Federazione (bravo in particolare Pietro Brucciani per l’entusiasmo, l’impegno, la dedizione e lo spirito di innovazione che Ti contraddistinguono) per allestire un’attività di alto livello che meglio qualificasse il nostro sport. A mio avviso si sente oggi la necessità di verificare, alla luce dell’esperienza maturata, alcune osservazioni ed esigenze che sono emerse; alcune che mi sono pervenute ed altre dettate dalle mie riflessioni le pongo sul tappeto per discuterle, con la massima apertura e senza pregiudizi, consapevole che si dovranno trovare tempi e mediazioni idonee:
- la difficile viabilità sulle nostre strade e la lunghezza delle nostre manifestazioni (non conosco altra disciplina dove gli atleti sono impegnati per 15 ore e più tra gara e viaggio) diventano sempre di più un notevole deterrente alla partecipazione degli atleti;
- il numero delle manifestazioni (premi F.I.B. e circuiti F.I.B.,) insieme al sempre maggiore aumento della richiesta della presenza degli atleti di cat. A1 da parte dei Comitati e delle società,è talmente alto che impegna e obbliga gli atleti per 10 mesi e più all’anno. Ciò significa per la maggioranza dei giocatori, essere distanti da casa per tutti i week-end con ovvie ripercussioni familiari
Si devono trovare nuove soluzioni idonee tenendo presente anche l’eventualità che possano essere organizzate in luoghi ove è possibile anche a titolo sperimentale emettere un biglietto di entrata a pagamento;
- la disparità di trattamento per quanto concerne il punteggio per quegli atleti di A1 che non trovano società che partecipano al Campionato di serie;
- riconsiderare il numero delle formazioni partecipanti al Campionato Italiano, (massimo due formazioni per Comitato), con l’obiettivo di ridurre i week-end impegnati; (oggi 3 per il Campionato Italiano Senior, più l’ Over 60, più il femminile, più il giovanile, più il master ci sembrano troppi, sia per l’impegno sia per i costi);
- il Campionato Italiano di A1 (promossi e retrocessi durante l’annata) sia organizzato separato dalla Cat. A; l’A1 diventi finalmente categoria;
- se si dovesse mantenere il Campionato Italiano over 60, si dovrà mettere il vincolo che ai Campionati Italiani Senior individuale non potranno partecipare gli over 60, così come non potranno partecipare gli under 23 che hanno un loro Campionato Italiano;
- la partecipazione ai Campionati Italiani a coppie ed a terne possa essere fatta con il vincolo di Comitato e non di società;
- sia calendarizzato a livello nazionale la data dei Campionati Regionali (un sabato pomeriggio) in modo da consentire agli atleti di partecipare e non essere invogliati da altre manifestazioni;
- siano introdotte, in alcune manifestazioni ed a titolo sperimentale, modifiche al regolamento finalizzate alla spettacolarizzazione del gioco; snello, veloce quindi anche appetibile dalla televisione;
- sia riconsiderato il tiro alla boccia corta quando il pallino è a fondo tavola, introducendo almeno la regola che il tiro possa essere solo di volo; (un buon gruppo dirigente non deve avere remore anche quando deve ritornare sulle proprie decisioni; significa intelligenza.);
- nuove regole guida per i Comitati Provinciali per: retrocessioni, promozioni, abilitazioni con particolare riferimento al settore femminile e giovanile, ed all’utilizzo della Categoria D.
Come Comitato Regionale ed a titolo sperimentale fino al 30 Settembre 2005 abbiamo avuto dalla Federazione Nazionale la deroga a far si che:
- sia abolito nelle manifestazioni serali Provinciali e Regionali, il rispetto della corsia di gioco per gli impianti a tre o più corsie (oggi è più importante terminare prima le gare);
- sia dato all’atleta nelle gare solo due volte per partita la possibilità di visionare da vicino il gioco;
- le retrocessioni siano consentite solo a coloro che abbiano partecipato al 30% delle manifestazioni organizzate dal proprio Comitato. Tali norme potranno quindi essere adottate da tutti o da parte dei Comitati della F.I.B. Lombardia, l’importante è che sul territorio si conosca chi applicherà tali sperimentazioni.
Sicuramente altre osservazioni che saranno trasmesse da esperienze maturate sui territori non potranno che accrescere la conoscenza di altre realtà e permettere meglio di trovare le soluzioni più idonee.
Permettetemi inoltre di esternare alcuni punti strategici che dovranno trovare posto insieme ai precedenti nel dibattito del programma del nuovo quadriennio olimpico;
a) allargare il nostro bacino di utenza attraverso iniziative nelle località turistiche riservate ai tesserati e non, seniores, femminili ed juniores, legate tra di loro da un circuito ed aperto a tutte e tre le nostre specialità. Uno studio approfondito dell’organizzazione di queste manifestazioni può sicuramente favorire una migliore propaganda del nostro sport ed un avvicinamento di persone, diversamente molto difficile da raggiungere; (devono essere iniziative con sperimentazione ed utilizzo oltre che di giochi alternativi, veloci, facili da capire e spettacolari, anche di nuova e facile impiantistica: vari tipi di materiale nelle corsie, sabbia, terra, moquettes ecc.);
b) ricercare sul territorio momenti promozionali. E’ una cosa indispensabile e va studiata con iniziative mirate. Eventi legati all’attività dei Comuni, Province e Regioni, vanno sempre più sfruttati contando sulla peculiarità del nostro sport che accomuna l’aspetto agonistico a quello sociale. L’iniziativa del 14 Novembre, come momento celebrativo dello sport delle bocce, ideata dal Nostro Presidente è stata senz’altro valida, e dovrà, in futuro, essere ripetuta dalle nostre strutture periferiche con l’obiettivo di avere un maggiore ritorno sul territorio;
c) creare sulla esperienza maturata dal F.I.B. Toscana (o da altre esperienze maturate sul territorio e di cui non conosco l’esistenza) nuovi metodi di inserimento nella scuola attraverso campi mobili di facile costruzione e di facile spostamento con dimensioni molto più ridotte. Bisognerà anche rivedere le modalità di gioco, attraverso l’adozione di alcune tipologie alternative (veloci, facili da capire e più spettacolari) che possono favorire l’inserimento;
d) apertura del nostro sport ai disabili o meglio ai diversamente abili attraverso convenzioni ed iniziative mirate che coinvolgano autorità ed opinione pubblica, ovviamente nel rispetto delle regole esistenti tra Federazioni. Anche l’elevato costo per la costruzione dei bocciodromi in relazione ad alcuni territori ed al tempo del loro utilizzo pone in evidenza l’esigenza di studiare, da un lato strutture che possano coesistere con quelle esistenti in una palestra (un architetto sicuramente potrebbe aiutarci nella ricerca), dall’altro iniziative alternative rivolte in particolare alle donne (non dobbiamo mai dimenticarcene perché potrebbero rappresentare uno dei migliori rimedi al nostro calo fisiologico di tesserati) ed agli anziani; corsi di avviamento al nostro sport, corsi di ballo, corsi di ginnastica, tombolate, sedi di circoli culturali o di società di altri sport, per un migliore e più estensivo utilizzo dei bocciodromi esistenti.
(cosa ne pensi Presidente Rizzoli, se dopo il successo per le autorizzazioni alla somministrazione di alimenti e bevande, dovessimo iniziare una campagna atta ad ottenere la possibilità di disporre nel più alto numero di bocciodromi di ricevitorie del totocalcio e dei giochi collegati, nonchè del lotto, superenalotto ecc.?).
Alla base di tutto questo rimane comunque la voglia, l’impegno, l’entusiasmo dei nostri dirigenti periferici: ecco l’importanza da parte dei Dirigenti Nazionali e Regionali di essere coinvolti, partecipi ed attori delle loro iniziative.
Penso che sia necessario anche una introspezione dei nostri organismi periferici: la difficoltà nel ricambio della classe dirigenziale unita ad una crescente e preoccupante defezione del “volontariato” ci impone una attenta riflessione; purtroppo il volontariato sta diventando sempre di più una dinastia in estinzione; lo studio di nuove forme di reperimento e nel medesimo tempo la ricerca di nuove motivazioni che non allontanino chi oggi già lavora quotidianamente per il nostro sport diventa sempre più una esigenza pressante; bisognerà pensare quindi anche a forme di incentivazione.
Caro delegato in questo mondo dove tutto è ormai diventato più difficile, l’ascolto, la tolleranza, la sopportazione sono arti rare da reperire; tuttavia io rimango un nostalgico convinto e consapevole che l’arma vincente per stabilire un rapporto positivo e proficuo sul territorio e per raggiungere gli obiettivi sia il “gruppo” e di conseguenza il dialogo
L’obiettivo che ci dobbiamo porre, la parola d’ordine, come già ebbi modo di dire recentemente, è quella di ricercare ed inserire negli organismi periferici nuove figure che con il loro entusiasmo unito all’esperienza maturata dagli altri debba portare nuova linfa al nostro sport.
Va considerata anche l’informatica. Molto è stato fatto e soprattutto si sta facendo, ma in considerazione dei tempi attuali bisogna ulteriormente investire in questo settore. Si potrebbe pensare (lo ebbi a dire già da troppo tempo) anche ad una idealizzazione di un gioco per computer che abbia come scenario il mondo delle bocce.
Infine è necessario raggiungere, attraverso linee moderne operative e finalizzate, questi obiettivi con innovazioni gestionali che portino ossigeno economico alla vita della Federazione e di tutte le sue componenti territoriali.
E’ gioco forza mettere in campo idee nuove, moderne ed intelligenti finalizzate alla raccolta di fondi, che permettano di affrontare i punti sopra esposti.
Non bisogna dimenticare che da tempo dobbiamo contare sempre di più sulle nostre forze e, queste forze, sono si la passione delle bocce, ma anche la capacità di saper propagandare, promuovere e far amare a più persone il nostro sport. Queste considerazioni, unitamente ai numeri ed al ruolo che svolgiamo all’interno della Federazione, alla presenza di alcuni grandi Comitati che testimoniano sul piano nazionale la nostra grande potenzialità, impongono alla F.I.B. Lombardia, a tutti i suoi Dirigenti di essere all’altezza del compito a cui è chiamata. Cambiano le esigenze, aumentano le aspettative dei nostri affiliati che sono gli unici nostri “azionistii” e che devono essere sempre al centro del nostro impegno. La Federazione Nazionale e quelle Regionali si dovranno organizzare e strutturare di conseguenza.
Io sono fiducioso che la classe Dirigente, che uscirà dalle prossime assemblee elettive, sarà adeguata, scevra da ogni antica remora o polemica, pronta a vincere queste nuove sfide e sufficientemente piena di voglia di fare e di quell’entusiasmo necessario per superare qualsiasi ostacolo.
A tal riguardo mi piace ricordare quanto scritto e riportato dal quotidiano “Libero” da Robert D. Putman in materia di associazionismo, solidarietà, crisi della democrazia. Nel suo libro”Capitale Sociale ed individualismo” afferma che la partecipazione e la solidarietà, politica, civile, religiosa, sono in declino; l’altruismo, la filantropia, il volontariato non sono certo scomparsi, ma si sono notevolmente affievoliti. Per salvare quindi la democrazia suggerisce che bisogna giocare a bocce. Le bocce o il tresette creano solidarietà, la televisione solo individualismo e narcisismo. Questa similitudine vuol mettere in evidenza che i guai alla società non vengono dal di fuori, ma dal di dentro.
La gente continua a pretendere i vantaggi della democrazia, ma raramente offre quella solidarietà sociale, senza la quale non ci può essere una stabile e fattiva convivenza. Poiché è impossibile e utopistico pensare ad un ritorno al passato, oggi è giocoforza promuovere nuove strutture e nuovi progetti per favorire una rinnovata sussidarietà attorno ad un rinnovato impegno pubblico. Il nostro sport può ridiventare un nuovo punto di ripartenza.
Cari amici, in questo mondo dove tutto è ormai diventato più difficile, l’ascolto, la tolleranza, la sopportazione sono ormai arti rare da reperire, io rimango tuttavia un nostalgico convinto e consapevole che l’arma vincente per stabilire un rapporto positivo e proficuo sul territorio e per raggiungere gli obiettivi sia il “gruppo” e di conseguenza il dialogo. Voglio quindi chiudere questa mia relazione con una similitudine presa a prestito da un dirigente volontario della Croce Rossa Italiana, impegnato nella guerra in Iran, che recita “sono talmente ostinato che sono convinto che anche in questo deserto arido possano spuntare e fiorire le margherite”.

Cremona, 5 Febbraio 2005

Bruno Casarini

 


       



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