15 Settembre, 2002
Depuratore di Crema: sollecitare il parere di VIA alla Regione
Biondi: “La riflessione … si concentra sulla sua affidabilità tecnologica"
 Dopo un lungo ed articolatissimo dibattito, il Consiglio
Provinciale si è espresso questa sera sulla questione dell'impianto di
depurazione presentato da Scs a Crema. Tre le mozioni iscritte all'ordine del
giorno, trattate insieme, come dispone il regolamento provinciale. 15 minuti,
dopo la presentazione da parte dei primi firmatari, per la testimonianza al
dibattito da parte di ciascun gruppo consiliare e 6 minuti per la dichiarazione
di voto. Netti i risultati. Approvata a maggioranza (18 sì e 12 no) la mozione
di Ds, Lista Torchio, Margherita e Rifondazione, emendata e riaggiornata
considerando che la Regione ha da pochi giorni emanato i criteri per realizzare
il piano dei siti inidonei. Questo ordine del giorno invita la Giunta
Provinciale a "sollecitare il parere di VIA alla Regione Lombardia, essendo
già scaduti i termini previsti dalla legge e invita la Giunta da aprire un
percorso chiaro e trasparente, come sempre è stato fatto in questi casi, nei
confronti di tutti quei soggetti deputati alla presentazione delle osservazioni
ai criteri entro i tempi e con le modalità stabilite dalla legge".
Respinte le altre due mozioni. Non ha raggiunto la maggioranza, 15 favorevoli,
15 astensioni, la mozione presentata dal consigliere Andrea Ladina, con
l'emendamento apportato dal consigliere Giampaolo Dusi (Rc) in cui si chiedeva
al "Consiglio di inviare alla Regione la richiesta affinché proceda alla
valutazione di impatto ambientale una volta chiusa la fase delle osservazioni e
dopo la definitiva approvazione dei criteri". Respinta a maggioranza la
mozione della minoranza (An, Forza Italia, Lega Nord, Udc), da tempo iscritta
all'ordine del giorno, con 17 contrari, 12 favorevoli e un solo astenuto
(Ladina). Questo indirizzo avrebbe dato mandato al Presidente della Provincia di
bocciare in modo inequivocabile la localizzazione dell'impianto a ridosso della
frazione di San Michele e di San Bartolomeo ai morti, di chiede ad Scs di
ritirare il progetto in attesa del piano di settore, di dare incarico
all'assessore Provinciale competente di avviare la procedura per realizzare il
piano di settore per impianti pericolosi.
"Criteri regionali alla mano - ha dichiarato l'Assessore Giovanni Biondi -,
una volta definitivamente approvati dalla Regione, potremo procedere ad una
pianificazione per tutti gli impianti. Per quanto riguarda l'impianto di San
Michele, le competenze sono chiare. Attendiamo la VIA regionale e poi, in
coerenza con le competenze provinciali, faremo la nostra parte per dare il
nostro parere sull'impianto. La riflessione, anche cogliendo lo stimolo di molti
degli interventi di oggi, da Superti a Scotti, a Galmozzi, si concentra sulla
sua affidabilità tecnologica".
 
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