15 Settembre, 2002
Tavolo cremonese contro la guerra all’Iraq: Liberiamo la pace
Giuliana, Florence, Hussein - Liberiamo tutti gli ostaggi e il popolo iracheno
Giuliana è una donna testarda, con il grave difetto di non essere
disponibile a vivere di veline e di spot pubblicitari. Preferisce raccontare
quello che vede. E per vederlo deve essere lì, dove i fatti (soprattutto quelli
che non vorremmo vedere) accadono.
Ha rischiato per tutti. Anche per quelli che ora vorrebbero continuare a
chiudere gli occhi.
Aiutaci a dimostrare che c’è un’Italia diversa da quella che vota per la
guerra, che vota per la violenza, che sbandiera democrazia e spedisce carri
armati.
Aggiungi la tua voce, la tua presenza, il tuo cuore a quello di tutti coloro che
vogliono un’altra Italia in un altro mondo possibile. Possibilissimo.
Sabato 19 Febbraio - ore 17 sit-in davanti alla Prefettura in Corso Vittorio
Emanuele
Cominciamo con il metterci dalla parte del giusto.
Ritiriamo subito le truppe italiane.
Non ci sono soldati di pace in questa guerra.
Tavolo cremonese contro la guerra all’Iraq
Voci libere prigioniere a Baghdad
Giuliana Sgrena, giornalista italiana de Il Manifesto, è stata rapita il 4
febbraio a Baghdad di fronte alla moschea Al Mustafah dopo aver intervistato le
famiglie costrette a lasciare Falluja a causa dei bombardamenti statunitensi, ed
è ancora prigioniera.
Florence Aubenas, giornalista francese di Liberation, è scomparsa da
oltre un mese, in analoghe circostanze.
Giuliana è stata molte volte in Iraq documentando con onestà le gravi
sofferenze della popolazione, prima per l'embargo e poi per la guerra e
l'occupazione. Il suo lavoro è stato prezioso in questi anni per dar voce gli
iracheni, per raccontare quello che altri non raccontavano. Una delle prime
giornaliste a denunciare le gravi violazioni dei diritti umani, gli arresti
indiscriminati, le violenze e le torture riservate a detenuti e detenute, i
massacri di civili causati dalle truppe di occupazione.
Il suo giornale, Il Manifesto, è da sempre attivo contro la guerra e
l'occupazione.
Non sappiamo chi l'ha rapite e perché, ma siamo sicuri che questo non aiuterà
l'Iraq e gli iracheni a riconquistare la sovranità a cui hanno diritto, non
abbrevierà l'occupazione, non migliorerà la vita della gente.
Sappiamo invece che di voci libere come quella di Giuliana e Florence c'è molto
bisogno.
Come movimenti e associazioni che si battono in tutto il mondo contro la guerra
e per la fine dell'occupazione chiediamo la loro immediata liberazione.
 
Per adesioni alla petizione:
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