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15 Settembre, 2002
La mia opinione. Di Claudio Monica (Cremona)
“Un quotidiano a diffusione locale dovrebbe rappresentare le varie idee della collettività”

Ritengo che Pirondini, scrivendo quell’editoriale, abbia dato fiato a posizioni largamente diffuse nella nostra collettività. Forse lo ha fatto in modo troppo viscerale e sgangherato, rigettando tutto e tutti, senza provare a capire, a distinguere; ma l’assunto non mi stupisce.

Non so se il Direttore della Provincia, esprimendo queste opinioni, fosse convinto appieno di quello che stava scrivendo, oppure lo abbia fatto per captare la benevolenza di una fascia di lettori o dei potenti di turno; la cosa mi interessa relativamente. Forse ha inteso scimmiottare in modo provinciale certi editoriali di Feltri, che hanno maggiore ascolto e spesso sono il punto di riferimento di alcune posizioni politiche. Era libero di farlo e sono lontanissimo per cultura e formazione dal gridare allo scandalo.

La libertà di stampa e pensiero non vale solo quando chi scrive, esprime posizioni condivisibili. Piuttosto, se fossi un azionista del giornale, membro del consiglio di amministrazione, avrei dubbi sull’utilità economica di questa linea editoriale. Mi batterei perché venissero ospitate anche opinioni dissenzienti. Un quotidiano a diffusione locale dovrebbe rappresentare le varie idee della collettività. Non facendolo, apre grandi spazi potenziali alla diffusione della stampa concorrente.

C’è il rischio che taluno nel giornale guardi solo “la pagina dei morti”. Così, basta dare una scorsa veloce alle copie che si trovano al bar, evitando l’acquisto.

Prendo comunque atto che persone rispettabili, senza interessi reconditi ed in perfetta buonafede, sono sulle identiche posizioni.

Tra di essi ho anche qualche amico.

Mi interessa dunque argomentare serenamente, come cerco di fare con gli amici che hanno queste stesse convinzioni.

1. spesso, più che posizioni politiche, nell’editoriale si esprimono giudizi estetici o facciali. Quanto alla faccia di Prodi, io la vedo in modo opposto. È una faccia seria, da persona pensosa e moderata, senza manie di protagonismo, forse priva del fascino smagliante di taluno, ma è la faccia di uno di cui ci si può fidare.

2. traspare un odio quasi antropologico rispetto a tutti coloro che, esprimendo talvolta posizioni idealistiche (spesso nemmeno io le condivido), non si allineano sulle posizioni ufficiali.

3. il richiamo al suk arabo (ormai tra noi) è paura ancestrale o pura demagogia; credo anzi che la virulenza delle posizioni islamiche più integraliste sia un sintomo di debolezza. È dettata dalla consapevolezza che le società aperte, il libero scambio di merci, cultura e persone siano inevitabilmente vincenti. Si cerca quindi di riportare indietro l’orologio della storia per evitare che ciò accada. Se poi noi gli diamo una mano venendo meno ai punti cardine della società aperta, mettendoci sullo stesso piano, è possibile che per un po’ l’avranno vinta. Poi, siamo veramente certi che lo sviluppo della democrazia irachena sia come noi lo auspichiamo ? E se invece ne venisse fuori un regime teocratico, alleato dell’altro stato canaglia (l’Iran) però più popoloso e potente, che bilancio trarremmo da questa vicenda? Dovremmo attaccare anche l’Iran?

4. Il fatto che negli ultimi tempi si rapiscano e si uccidano soprattutto pacifisti, sta a dimostrare che proprio le posizioni dialoganti sono le più temute, perché in grado di distinguere, quindi di scardinare un blocco monolitico. Provo a ragionare con il metodo del “cui prodest?” I rapimenti della Sgrena e della giornalista francese sembrano fatti apposta per chiudere ogni spazio politico e dar ragione a chi pensa che serva solo la ragione della forza. Le posizioni da scontro totale, non fanno altro che appiattire gli islamici moderati sulla linea degli integralisti, con buona pace di Magdi Allam. La storia dovrebbe insegnarci qualcosa. Il terrorismo nostrano ha sempre cercato di colpire le posizioni cuscinetto.

5. È vero, ammettiamolo, che manifestazioni come quella di sabato esprimono solo posizioni di una parte. Solidarietà nel confronti della Sgrena avrebbe voluto che anche i partiti ed i movimenti di centro-destra vi partecipassero. Non avremmo visto solo bandiere rosse o bandiere della pace. Gli assenti hanno avuto paura e quindi torto.

ing. Claudio MONICA

 


       



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