15 Settembre, 2002
Consiglio Comunale – 24 maggio 2005
Ordine del giorno: piazza Marconi, intitolazione di vie e altro ancora
L’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale, riunitosi lunedì 16
maggio, ha deciso, come sotto indicato, la trattazione degli argomenti posti all’ordine
del giorno della seduta di martedì 24 maggio, ore 15.
Interrogazione in data 2 maggio 2005 presentata dal Consigliere Comunale del
Gruppo Consiliare “Forza Italia” Salvatore Carlo Malvezzi riguardante le
rilevazioni dei flussi di traffico (Testo dell’interrogazione: Premesso che il
Comune di Cremona, anche in seguito a ripetute ed esplicite richieste della
minoranza consigliare, ha finalmente avviato una campagna per la raccolta dei
dati relativa a flussi dei veicoli sulle strade comunali, strumento di
conoscenza fondamentale per effettuare qualsiasi valutazione riguardante la
mobilità cittadina; la prassi e la normativa vigente in materia prevedono che
la campagna di raccolta dei dati venga condotta in più periodi dell’anno al
fine di acquisire una visione completa dei flussi del traffico cittadino che,
come noto, può variare anche significativamente in relazione alla stagione ed
al clima (apertura o chiusura delle scuole, maggior uso dei cicli e motocicli
nella stagione primaverile e estiva, ecc.); il sottoscritto consigliere comunale
chiede al Sindaco di comunicare al Consiglio Comunale le risposte ai seguenti
quesiti: Quanto prevede di investire l’Amministrazione Comunale per l’esecuzione
dell’analisi dei flussi del traffico cittadino? Durante quale/i periodo/i
verrà condotta la campagna di rilevamento - calendario di massima dei rilievi?
Quale metodologia di rilevamento viene utilizzata e quale sistema di validazione
dei dati raccolti verrà utilizzata? Quali sono i criteri di rielaborazione dei
dati raccolti e chi saranno i soggetti coinvolti in questa delicata fase, ditte
esterne all’amministrazione o ufficio traffico comunale? Quali sono i punti
predefiniti di rilevamento dei flussi del traffico cittadino; Quali sono i tempi
previsti di pubblicazione dei risultati di raffronto tra i diversi periodi di
osservazione dei flussi di traffico cittadino?).
Interrogazione urgente in data 23 aprile 2005 presentata da Consiglieri
diversi - primo firmatario Salvatore Carlo Malvezzi - riguardante la posizione
della maggioranza consiliare relativamente al progetto di costruzione del
parcheggio sotterraneo di Piazza Marconi (Testo dell’interrogazione: I
sottoscritti consiglieri comunali, preoccupati dalle notizie apparse sulla
stampa locale circa l’atteggiamento assunto da taluni assessori comunali in
occasione della seduta di Giunta di mercoledì 20 aprile scorso durante la
discussione riguardante il progetto per la costruzione del muovo parcheggio da
realizzarsi in Piazza Marconi, chiedono al Sindaco di riferire con urgenza al
Consiglio Comunale di Cremona circa la posizione della maggioranza consigliare
in merito al progetto di costruzione del nuovo parcheggio di Piazza Marconi e
circa il contenuto del recente parere espresso dalla Sovrintendenza ai Beni
Archeologici di Milano).
Interrogazione presentata dal Consigliere del Gruppo Consiliare “Democratici
di Sinistra” Andrea Leonardo Virgilio in ordine all’invio da parte dell’Aler
ai propri inquilini di una lettera con la quale si richiede la compilazione
della “dichiarazione sostitutiva dei dati anagrafici e redittuali” (Testo
dell’interrogazione: Nei giorni scorsi l’Aler di Cremona ha inviato ai
propri inquilini una lettera con la quale richiede la compilazione della “dichiarazione
sostitutiva dei dati anagrafici e redittuali” per non meglio specificati fini
di carattere statistico. Nella presentazione si sottolinea che “la consegna
della documentazione dovrà essere effettuata entro e non oltre il 31 Maggio”
che “la dichiarazione sostitutiva è un atto importante che l’utente
presenta assumendosi la responsabilità anche penale di quanto dichiara” e che
la “mancata, incompleta e inattendibile o non puntuale presentazione della
documentazione richiesta comporterà l’applicazione del canone nella misura
massima consentita nonché di tutte le altre prescrizioni previste dalle vigenti
leggi in materia di Edilizia Residenziale”. Considerato che è socialmente
inaccettabile che Aler lasci in completa solitudine ben 5400 persone nella fase
di compilazione di una documentazione complessa senza predisporre una adeguata
consulenza a riguardo, inventando addirittura meccanismi sanzionatori non
previsti. Questa iniziativa ha creato allarme e incertezza fra le persone
economicamente e socialmente più fragili chiediamo alla Giunta una puntuale
comunicazione sugli sviluppi di questa vicenda, quale posizione intende assumere
nei confronti di Aler per chiarire le motivazioni e le finalità di tale
iniziativa e per tutelare i cittadini dalla richiesta di dati sensibili e da un
atteggiamento burocratico che non prevede strumenti di consulenza ma in compenso
prevede minacce di sanzioni del tutto illegittime).
Approvazione del Rendiconto della Gestione del Comune di Cremona per l’esercizio
finanziario 2004.
Variazioni al Bilancio di Previsione 2005. Conseguenti modifiche alla
Relazione Previsionale e Programmatica e al Bilancio Triennale 2005/2007.
Approvazione del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2005-2007 e dell’elenco
annuale dei lavori per l’anno 2005 modificato ed integrato (art. 14 della
Legge 109/94 e successive modifiche ed integrazioni).
Approvazione della partecipazione del Comune di Cremona alla Società
IMMOBILIARE CREMONAFIERE S.p.A., del relativo Statuto e dei patti parasociali da
stipulare con gli altri Soci Fondatori.
Adesione al “C.O.N.I.I. Consorzio Operatori Navigazione Interna Italiani”.
Modifiche ed integrazioni del regolamento per l’applicazione del canone per
l’occupazione di spazi ed aree pubbliche.
*Ordine del giorno in data 7 marzo 2005 presentato da Consiglieri Comunali
vari (primo firmatario Salvatore Carlo Malvezzi) con cui si chiede di intitolare
a Nicola Calipari una via o una piazza cittadina (Testo dell’ordine del
giorno: I recenti drammatici fatti accaduti in Iraq legati alla liberazione
della giornalista Giuliana Sgrena ad opera dei servizi segreti italiani hanno
provocato sgomento e commozione in tutto il Paese. La morte di Nicola Calipari,
autentico servitore dello Stato fino all’estremo sacrificio, ci colpisce e ci
induce ad indicarlo quale esempio di fedeltà alle istituzioni e un modello di
abnegazione al dovere. Per questo chiediamo che il Comune di Cremona, nel
rispetto dei regolamenti comunali vigenti, dedichi all’eroe Nicola Calipari
una via o una piazza cittadina, come segno concreto di riconoscenza per il
sacrificio di un uomo giusto).
*Ordine del giorno in data 30 marzo 2005 presentato dal Capogruppo del Gruppo
Consiliare “La Margherita” Giuseppe Ceraso con cui si chiede l’intitolazione
di una piazza, una strada, un parco, un giardino alla memoria del Dirigente
Superiore della Polizia di Stato Nicola Calipari, funzionario in distacco presso
il SISMI (Testo dell’ordine del giorno: Il dirigente superiore della Polizia
di Stato Nicola Calipari, funzionario in distacco presso il SISMI, dopo aver
avuto una parte attiva, con successo, nella liberazione di ostaggi italiani
prigionieri di vigliacchi terroristi in Iraq, ha contribuito anche alla
liberazione della giornalista Giuliana Sgrena trovando tragicamente la morte nel
difendere, con il suo corpo, la vita della giornalista stessa. Esempio di grande
coraggio e completa dedizione verso le Istituzioni viene annoverato tra coloro
che onorano la Nazione intera tanto da essere unanimemente considerato un “eroe”.
Chiedo, quindi, al Sindaco e alla Giunta che la nostra città possa ricordare
degnamente il Dott. Nicola Calipari, intitolandogli una piazza, una strada, un
parco, un giardino additandolo con questa iniziativa nobile e concreta alle
presenti e future generazioni come grande servitore dello Stato e uomo che ha
sacrificato la propria vita per la liberazione e la salvezza di un essere
umano).
*I due ordini del giorno saranno trattati congiuntamente
Ordine del Giorno in data 15 aprile 2005 presentato dal Capogruppo del Gruppo
Consiliare “La Margherita” Giuseppe Ceraso con cui si chiede l’intitolazione
di una strada, di una piazza o di un edificio pubblico allo scomparso Santo
Padre Giovanni Paolo II (Testo dell’ordine del giorno: La scomparsa del Santo
Padre Giovanni Paolo II ha suscitato vasto cordoglio in tutto il mondo, ha
lasciato un vuoto quasi incolmabile. I Suoi lunghi anni di pontificato
rimarranno nella storia, principalmente per la Sua opera di Pace. Infaticabile
Papa, Giovanni Paolo II, nel portare nel mondo il rispetto dei diritti
fondamentali dell’individuo: libertà, giustizia, pace, uguaglianza contro
tutte le forme di totalitarismo ed oppressione. Ha segnato le coscienze di
milioni di uomini non solo credenti. Oggi il popolo dei fedeli vuole la
immediata santificazione. I momenti di preghiera in suffragio organizzati dalle
parrocchie ed in particolare in Duomo, presieduti da S.E. Mons. Lafranconi,
vescovo della nostra diocesi, hanno visto la corale partecipazione di tutta la
comunità cremonese. Chiedo quindi al Sindaco ed alla Giunta che la nostra
città ricordi degnamente il Papa scomparso con l’intitolazione di una strada,
di una piazza o di un edificio pubblico).
Ordine del Giorno presentato da Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare
“Democratici di Sinistra” - primo firmatario Leonardo Virgilio - con il
quale si aderisce all’appello di celebrare in tutta Italia il 2 giugno 2005
“Festa Nazionale della Repubblica” anche quale “Festa della Costituzione
Italiana” promuovendo, nel frattempo, momenti e occasioni di confronto nonché
una adeguata informazione sul periodo di “riscrittura” della carta
costituzionale (Testo dell’ordine del giorno: Il Consiglio Comunale di
Cremona, considerato che la Costituzione Italiana fu conquistata a prezzo di una
dura lotta alla dittatura nazifascista e fu frutto del grande pensiero
costituzionale moderno, una delle più preziose eredità della civiltà
occidentale; che la Costituzione scaturì da una comune reazione morale all’immane
tragedia della seconda guerra mondiale, con la convinta convergenza delle
diverse posizioni di cattolici, liberali, socialisti e comunisti, e rappresenti
ancora oggi un’altissima sintesi di ideali e di valori; che nonostante la
forte contrapposizione ideologica del dopoguerra, la Costituzione fu votata da
oltre il 90% del Palamento e che, anche grazie a questo amplissimo e diffuso
consenso, per l’Italia si aprì una stagione di pacificazione, di
ricostruzione di riunificazione nazionale; che questa “casa comune” ha
consentito agli italiani di maturare la propria identità nazionale e di
affrontare le rivende della Storia salvaguardando la pace, la libertà, i
diritti fondamentali ed inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle
formazioni sociali, nonché l’organizzazione democratica della cittadinanza;
preso atto che con una semplice maggioranza parlamentare si è voluto riscrivere
importanti parti della Costituzione minando alla base l’equilibrio dei poteri;
che in atto risulta esserci una vera e propria “riscrittura” della carta
costituzionale e che i diritti solennemente sancita dalla prima parte della
costituzione (che solo formalmente non viene toccata nel progetto di riforma)
ricevono stabilità e saldezza dagli istituti attraverso i quali è stata
organizzata la rappresentanza e sono stati distribuiti, bilanciati e divisi i
poteri; ritenendo che con questa riforma costituzionale si privi delle sue
responsabilità di garanzia il Presidente della Repubblica e si infici le
funzioni degli altri organi dello Stato a cominciare dalla Corte Costituzionale
con un Presidente del Consiglio de facto non più controllato da alcun altro
organo istituzionale si comprometta l’universalità e l’uguaglianza dei
diritti civili e sociali nonché l’unità nazionale istituzionalizzando il
divario tra regioni povere e regioni ricche; ci siano non poche contraddizioni
interne e si producano incongruenze che renderanno difficoltose le relazioni tra
istituzioni e organismi statali; consapevole che l’esigenza ridefinire un
percorso di riforma delle istituzioni necessario per chiudere la lunga
transizione istituzionale, per modernizzare lo Stato italiano e per rendere l’azione
pubblica efficace ed efficiente deve salvaguardare i principi democratici e i
valori di libertà, solidarietà ed uguaglianza sanciti dalla Costituzione del
1948; la stabilità delle maggioranze scelte dai cittadini per governare le
istituzioni nazionali e locali; la necessità di riforme davvero federaliste che
rendano efficace ed efficiente l’azione pubblica; i ruoli di garanzia e l’effettiva
indipendenza del Capo dello Stato, della Corte Costituzionale, della
magistratura e delle Autorità indipendenti di regolazione e garanzia; ritiene
necessario una adeguata informazione ai cittadini delle diverse opinioni che si
stanno confrontando in modo da poter formarsi un proprio giudizio; aderisce all’appello
di celebrare in tutta Italia il 2 giugno 2005 “Festa nazionale della
Repubblica”; promuove momenti e occasioni di confronto per offrire ai
cittadini cremonesi momenti di crescita e di maturazione della propria opinione;
trasmette copia del presente atto alla Presidenza della Repubblica per
conoscenza).
Mozione in data 30 aprile 2005 presentata da Consiglieri vari - primo
firmatario Consigliere Comunale Salvatore Carlo Malvezzi - relativa all’adozione
di un regolamento per la commissione toponomastica ed alla sostituzione dei
componenti espressione di partiti politici (Testo della mozione: Premesso che il
Comune di Cremona costituì nel 1950 - delibera consigliare del 23 novembre - la
commissione comunale toponomastica composta da 6 Membri elettivi scelti tra
figure esperte della storia cremonese e dall’Assessore alla Pubblica
Istruzione; la composizione della suddetta commissione venne modificata con
delibera consigliare del 29 Settembre 1975, con l’introduzione del Sindaco
pro-tempore quale Presidente; con successivi atti le amministrazioni comunali
hanno provveduto a sostituire i componenti nominati solo per sopravvenuta
indisponibilità degli stessi o in conseguenza della loro scomparsa; sarebbe
opportuno che il Comune di Cremona si dotasse di un regolamento che disciplini l’attività
della commissione e che definisca anche i tempi di durata dell’incarico ed i
casi di incompatibilità; è necessario, da subito, garantire la massima
indipendenza degli esperti della commissione toponomastica rispetto a formazioni
politiche, al fine di evitare che le decisioni da essa assunte vengano
condizionate da pregiudizi ideologici dei membri in carica; il Consiglio
Comunale impegna la Giunta Comunale ad incaricare la Commissione Affari
Istituzionali di elaborare un nuovo regolamento per il funzionamento della
Commissione toponomastica che preveda i requisiti richiesti per la scelta dei 6
esperti, un limite temporale massimo per la permanenza in carica dei componenti
della commissione - esempio due mandati - ed i casi di incompatibilità; a
sostituire, da subito, quei componenti della Commissione toponomastica che
svolgono attività politica o siano espressione di partiti politici, al fine di
garantire la massima imparzialità di giudizio ed evitare che le future
decisioni della Commissione toponomastica siano condizionate da pregiudizi
ideologici).
Se, esaurita la discussione degli argomenti precdenti, rimarrà tempo, si
procederà ad esaminare, nell’ordine sotto elencato, i restanti oggetti sino
alla conclusione dei lavori prevista per le ore 19.30 circa.
Ordine del giorno presentato dal Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare
“Democratici di Sinistra” Leonardo Virgilio e Pierluigi Rotelli in ordine al
disegno di legge proposto da alcuni parlamentari di Alleanza Nazionale tendente
al riconoscimento della qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono
servizio militare dal 1943 al 1945 nell’esercito della Repubblica Sociale
Italiana (Testo dell’ordine del giorno: Il Consiglio Comunale di Cremona,
vista la presentazione del Senato della Repubblica di un disegno di Legge,
proposta da alcuni parlamentari di Alleanza Nazionale, tendente al
riconoscimento della qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono
servizio militare dal 1943 al 1945 nell’esercito della Repubblica Sociale
Italiana; considerato il tributo pagato dall’Italia durante il regime
fascista, la guerra d’aggressione da esso sferrata, le atrocità compiute da
questo insieme all’alleato nazista; ricordato le atrocità e le aberrazioni
effettuate da tale regime dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 quando
esso assunse la denominazione di Repubblica Sociale Italiana; considerato il
valore fondante della nostra Repubblica dell’antifascismo che permea e penetra
la nostra Carta Costituzionale e i principi di Pace, Libertà, Democrazia di cui
l’Italia ha saputo essere testimone e protagonista dopo la caduta del regime
dittatoriale fascista; visto peraltro il ricorrere in questo anno del
sessantesimo anniversario della Liberazione del paese dal nazifascismo ad opera
delle truppe angloamericane e del movimento di Resistenza che diede vita al
Comitato di Liberazione Nazionale; consapevole che non si può mettere sullo
stesso piano i partigiani e le forze militari italiane che combatterono a fianco
delle truppe Alleate per costruire un’Italia unita, democratica, libera e
indipendente e coloro che non solo non rinnegarono gli obiettivi politici e
ideologici della dittatura fascista ma ritennero di poter condividere la visione
dell’Ordine nuovo nazista combattendo spesso sotto il comando tedesco,
partecipando a stragi efferate di partigiani e di civili italiani; esprime il
proprio dissenso verso i contenuti di tale disegno di legge; chiede al
Parlamento Italiano di non votare e comunque di respingere il disegno di legge
in questione al Presidente della Repubblica di esercitare tutti i suoi poteri
per evitare di promulgare una legge che rappresenterebbe una vergogna per il
nostro paese al Ministro degli Esteri Fini di riflettere sulle conseguenze che
siffatta legge avrebbe sulla credibilità del processo, da lui avviato, di
rottura con il regime fascista e quindi di intervenire perché la proposta sia
bocciata).
Mozione presentata in data 21 marzo 2005 da alcuni Consiglieri Comunali del
Gruppo Consiliare “Forza Italia” - primo firmatario Andrea Vacchelli - con
la quale si chiede l’adozione di un provvedimento urgente per l’eliminazione
della struttura non autorizzata utilizzata da tossicodipendenti situata all’interno
del Parco al Po e l’apertura di un tavolo di lavoro per affrontare il problema
con le Forze dell’Ordine per porre in atto eventuali provvedimenti (Testo
della mozione: Considerato che è stato approvato ultimamente il nuovo Piano
Particolareggiato del Parco del Po, che prevede una serie di limitazioni
ambientali e paesaggistiche nella zona adiacente le Colonie Padane; in detta
zona è in atto un’opera di riforestazione e riqualificazione ambientale,
denominato “Grandi Foreste”, finanziata dalla Regione Lombardia; la
Commissione ambiente ha approvato il nuovo regolamento del verde, che prevede
una serie di limitazioni e di vincoli da rispettare nei parchi pubblici; la
fruibilità di tutta la zona a parco da parte di famiglie e bambini. Tutto ciò
premesso si chiede che questa Amministrazione adotti un provvedimento urgente
per l’eliminazione della struttura non autorizzata ad uso dei
tossicodipendenti che si trova nel parco stesso; che si apra un tavolo di lavoro
per affrontare il problema con le Forze dell’Ordine, per porre in atto
eventuali provvedimenti).
Mozione in data 16 aprile 2005 presentata da Consiglieri diversi (primo
firmatario Salvatore Carlo Malvezzi) relativa alla realizzazione della strada
sud (Testo della mozione: Premesso che il 2 marzo scorso alcuni Consiglieri
Comunali hanno presentato un’interpellanza al Sindaco finalizzata a conoscere
lo stato di avanzamento delle valutazioni tecnico-economiche relative alla
realizzazione della cosiddetta strada sud; nel corso della seduta del Consiglio
Comunale del 21 marzo scorso l’Assessore all’Urbanistica ha risposto all’interpellanza
non fornendo dati concreti ed obbiettivi certi; l’alta concentrazione di
traffico automobilistico presso la Via Giordano e la Via Massarotti provoca seri
problemi di vivibilità ai tanti residenti che anche recentemente hanno
richiesto all’amministrazione comunale l’adozione di misure strutturali per
far fronte alla situazione di disagio lamentato da anni; la realizzazione della
cosiddetta strada sud è stata inserita in tutti i programmi elettorali di
entrambi gli schieramenti delle ultime legislature; da oltre un anno giace
presso gli uffici comunali un studio di fattibilità elaborato dalla Società
Autostrade nel quale si ipotizzano cinque diverse ipotesi di tracciato; le
giuste istanze dei residenti di Via Giordano meritano risposte certe e concrete;
la città di Cremona ha l’irrinunciabile necessità di completare il ring
esterno e di deviare su di esso gran parte del traffico che ancora oggi
attraversa quotidianamente la città; tale opera, unita ad una razionale
creazione di parcheggi, potrebbe migliorare sensibilmente gli ormai cronici
problemi legati alla mobilità cittadina; negli orari di maggior intensità di
traffico anche i mezzi di soccorso incontrano notevoli difficoltà nel
transitare lungo le Vie Giordano e Massarotti; tutto ciò premesso il Consiglio
Comunale di Cremona invita il Sindaco e la Giunta Comunale ad impegnarsi al fine
di completare entro il mese di ottobre 2005 la “valutazione costi/benefici da
un punto di vista ambientale ed economico del progetto strada sud”, annunciata
nel documento contenente le linee programmatiche di mandato del sindaco Corada
ed a presentarlo al Consiglio entro tale data; completare entro il mese di
febbraio 2006 la progettazione della cosiddetta strada sud identificando il
tracciato più adeguato per le esigenze della nostra città; attivarsi sin da
ora per individuare le risorse economiche e gli strumenti finanziari necessari,
anche in accordo con altri enti e soggetti interessati, per realizzare detta
infrastruttura nel minor tempo possibile; presentare entro il prossimo mese di
giugno all’apposita commissione comunale una rosa di proposte tecniche
finalizzate ad alleviare in tempi brevi la grave condizione di disagio in cui
versano i residenti delle Vie Giordano e Massarotti).
Mozione presentata da Consiglieri Comunali diversi - primo firmatario Guido
Borsella - in cui si invita la Giunta Comunale ad intensificare gli sforzi
affinchè i nostri prodotti tipici vengano sempre più promossi e valorizzati,
specialmente nelle Istituzioni (Testo della mozione: Cremona, grazie agli sforzi
degli imprenditori del settore e del suo Presidente del Consorzio stesso si è
dotata in modo ufficiale di un prodotto tipico protetto (transitoriamente dal
Ministero), denominato “Salame Cremona” che otterrà entro la fine dell’anno
il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta); in un momento in cui la
globalizzazione sta trasformando il tessuto economico spersonalizzando la
tipicità dei nostri prodotti, tenuto presente l’importanza del settore
agroalimentare all’interno del nostro sistema economico ed industriale, si
invita la Giunta Comunale in un momento così importante per il riconoscimento a
livello europeo della denominazione protetta del Salame Cremona ad
intensificare, unire gli sforzi per far si che i nostri prodotti tipici vengano
sempre più promossi e valorizzati specialmente nelle Istituzioni).
Ordine del Giorno in data 12 aprile 2005 presentato da Consiglieri Comunali
diversi del Gruppo Consiliare “Democratici di Sinistra” - primo firmatario
Gino Carnesella - con il quale si esprime dissenso nei confronti di un
provvedimento legislativo, in corso di approvazione da parte del Governo, di
modifica della Legge Quadro sul Volontariato, con conseguenti drastici tagli dei
fondi destinati alle Associazioni di Volontariato (Testo dell’ordine del
giorno: Nei prossimi giorni il Governo, silente silente, senza alcuna
discussione nelle aule parlamentari, voterà un provvedimento che, se approvato,
taglierà drasticamente e immotivatamente i fondi destinati alle Associazioni di
volontariato. In sintesi il provvedimento prevede una parziale modifica delle
legge quadro per il volontariato (la 266/91); una modifica che attraverso la
rilettura parziale dell’art. 17 della medesima legge decapiterebbe i fondi
destinati ai Centri Servizio al Volontariato (CISVOL) organismi nati per
formare, dare consulenza e fare aggiornamento. Sono state le stesse associazioni
a crearli nel 1997, per avere un punto di riferimento locale che gratuitamente,
mettesse a disposizione conoscenze, esperienze e tecnologie alle centinaia di
migliaia di volontari italiani. Senza quei fondi molte realtà sul territorio
dovranno ridimensionare, depotenziare e dequalificare le loro importanti
attività. Tutta la rete formata da questi Centri di Servizio che i volontari
stessi hanno creato nell’arco degli anni verrebbe azzerata. Tutto ciò detto,
il Consiglio Comunale di Cremona, la Giunta ed il Sindaco esprimono totale
dissenso nei confronti di questo inopportuno e intempestivo provvedimento di
legge che penalizzerebbe pesantemente anche sul territorio comunale e
provinciale l’iniziativa di gruppi ed associazioni meritevoli. Consapevoli che
l’autonomia del volontariato è presupposto indispensabile per valorizzare il
principio di sussidiarietà e solidarietà, si fanno carico di attivare i
rappresentanti eletti nei collegi parlamentari del territorio perché
trasmettano nelle sedi istituzionali opportune questo disagio e tutte le
perplessità ad esso conseguenti e perché sostengano un percorso partecipato ed
unitario per la riforma eventuale della legge. Un percorso che possa coinvolgere
il volontariato e tutti i suoli interlocutori come il terzo settore, le
istituzioni, le fondazioni bancarie, il mondo del profit e le forze politiche).
Mozione in data 19 aprile 2005 presentata da Consiglieri diversi - primo
firmatario Irene Nicoletta De Bona - in ordine alla promozione di cerimonie e
manifestazioni commemorative ufficiali del 9 novembre “Giorno della Libertà”,
giorno in cui venne abbattuto il muro di Berlino (Testo della mozione:
Considerato che il 9 novembre è stato abbattuto il muro di Berlino, evento
simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le
popolazioni tuttora soggette al totalitarismo; Considerato che questa data è
stata riconosciuta, da una legge definitivamente approvata dall’Aula della
Camera dei Deputati nella seduta del 6 aprile scorso “Giorno della Libertà”,
Il Consiglio Comunale impegna l’Amministrazione comunale di Cremona, a
promuovere direttamente o tramite il Comitato per la difesa e la tutela della
democrazia, la realizzazione, in tale data, di cerimonie commemorative ufficiali
e momenti di approfondimento nelle scuole, finalizzati a far conoscere e
rinnovare il ricordo della tragedia del comunismo, impegna l’Amministrazione
Comunale di Cremona a far partecipe, per tempo, il Consiglio comunale sul
programma delle manifestazioni).
Mozione urgente in data 24 aprile 2005 presentata dai Consiglieri del Gruppo
Consiliare “Democratici di Sinistra” Alberto Cappellini e Luciana Carini in
ordine alla richiesta di istituzione di un fondo regionale per il sostegno alla
non autosufficienza (Testo della mozione: Premesso che la condizione dell’anziano
e del disabile con grave non autosufficienza in Italia, in Lombardia e a
Cremona, rendono ogni giorno sempre più urgente una risposta adeguata ai
bisogni di queste persone e richiedono un costante impegno di intervento
assistenziale e di sostegno economico alle famiglie. La mancanza di tali
interventi possono condurre ad una non adeguata assistenza a domicilio o ad un
ricovero improprio, con conseguenze anche psicologiche per la persona e costi
elevati per la famiglia. La perdita della autonomia funzionale tra le persone
con più di 65 anni interessa circa il 20% di esse e oltre gli 80 anni quasi il
50%. Considerato che il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005, approvato con DPR
23 maggio 2003, ha individuato la priorità di sviluppare una rete integrata di
servizi sanitari e sociali per la non autosufficienza. Tale priorità è stata
recepita in sede di Conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni con
Accordo del 24 luglio 2003. A quattro anni dall’approvazione della legge
quadro nazionale 328/2000 di Riforma della assistenza, nel nostro Paese, non
abbiamo ancora una legge istitutiva di una Fondo Nazionale per la non
autosufficienza e questi ritardi istituzionali fan si che milioni di anziani e
disabili non autosufficienti e le loro famiglie siano in grave difficoltà anche
economiche. Alcune Regioni hanno maturato una loro autonomia proposta in merito.
Gli Enti Locali ed in particolare i Comuni si trovano ogni giorno in grave
difficoltà economiche a sostenere i bisogni delle numerose persone anziane e
non autosufficienti e delle loro famiglie, nella fase di domiciliarità o di
degenza. Visto la Legge Regionale 23 dicembre 2004, n. 27, Regione Emilia
Romagna, art. 51, con cui si istituisce il Fondo regionale per la non
autosufficienza, si costituiscono le fonti di finanziamento ordinarie del fondo
e se ne stabiliscono i criteri di ripartizione fra i distretti sanitari, secondo
i criteri previsti dal Piano sociale e sanitario di cui all’art. 27 della
legge regionale 12 marzo 2003, N.2 La Deliberazione della Giunta Regionale 30
luglio 2004, n. 2359, Regione Veneto, intitolata “Il sistema della
domiciliarità. Promozione e tutela della qualità di vita dei cittadini in
situazione debole e che rischiano l’esclusione da un contesto familiare da
parte della Regione Veneto. Creazione e sviluppo di una rete di politiche,
risorse e interventi a sostegno della domiciliarità e delle famiglie che si
fanno carico della cura, dell’assistenza e della tutela delle persone fragili”.
Analoga delibera della Regione Piemonte, in cui si istituisce un Fondo per la
non autosufficienza, sul quale sono stanziati per il 2005, 14 milioni di Euro.
La Proposta di Legge N. 109 presentata da alcuni Consiglieri regionali il 23
febbraio 2005 al Consiglio Regionale della Sardegna e altre analoghe Proposta di
Legge recentemente presentate in diversi Consiglio Regionali (Campania, Molise,
Sicilia, Basilicata, Marche, Puglie) su iniziative di Consiglieri esponenti di
diverse forze politiche di istituzione del suddetto Fondo.Il Documento “Proposte
per l’attuazione del Fondo per la non autosufficienza” presentato da CGIL
CISL UIL, SPI FINP UILP in Emilia Romagna il 17/3/2005, in cui si avanzano fra l’altro
proposta concrete di regolamentazione regionale per l’individuazione e l’accertamento
delle condizioni di non autosufficienza, la definizione di prestazioni e servizi
da garantire alle persone non autosufficienti, le regole chiare per la
compartecipazione degli utenti alla spesa. L’ODG N:1060 presentato da alcuni
Consiglieri Regionali al Consiglio Regionale della Lombardia il 13/12/2004, il
consiglio Comunale impegna la Giunta a sollecitare la Giunta Regionale lombarda
perché individui urgentemente risorse economnico – finanziarie nel Bilancio
di previsione 2006, per l’istituzione di un Fondo regionale per la non
autosufficienza, al fine di migliorare le condizioni e la qualità di vita delle
persone anziane o disabili non autosufficienti, che vivono in situazioni di
grave disagio fisico, psichico ed economico e al fine di sostenere le loro
famiglie per l’accesso alla rete dei servizi di assistenza domiciliare diurna
e notturna e per il ricovero in strutture RSA - Residenze Sanitarie
Assistenziali - e similari).
Mozione presentata in data 3 maggio 2005 da Consiglieri diversi - primo
firmatario Irene Nicoletta De Bona - relativa alla richiesta di dotare le sedi
locali dei partiti di sistemi di videosorveglianza in seguito a ripetuti atti
vandalici (Testo della mozione: In considerazione dei gravi episodi vandalici
subiti dalle sedi di Alleanza Nazionale e Lega Nord nel recente passato;
considerato che tali atti si sono già verificati più volte e che altre sedi di
partiti locali hanno subito simili intimidazioni ad opera di ignoti; confidando
nelle scrupolose indagini che le forze dell’ordine stanno compiendo il
Consiglio Comunale impegna la Giunta a provvedere a dotare le sedi dei partiti
locali di sistemi di videosorveglianza)
Mozione in data 5 maggio 2005 presentata da Consiglieri diversi - primo
firmatario Salvatore Carlo Malvezzi - in ordine all’analisi dei disagi
provocati dalla presenza dei passaggi a livello ed alla proposta di
sottoscrizione di un protocollo d’intesa con le Ferrovie dello Stato per l’elaborazione
di studi di fattibilità (Testo della mozione: Premesso che Cremona è
circondata da alcuni passaggi a livello posti in corrispondenza di alcune strade
di accesso alla città, Via Ghinaglia, Via Persico, Via Brescia, Via S. Felice,
Via Picenengo, Via Malcantone; premesso che i cittadini residenti nei pressi dei
passaggi a livello segnalano da anni i gravi disagi che sono costretti a subite
a causa dell’inquinamento provocato dalle auto in sosta e la difficoltà di
raggiungere agevolmente le proprie abitazioni; I pendolari che raggiungono la
città o che dalla città escono, devono ogni giorno attendere parecchi minuti
prima di raggiungere il proprio luogo di lavoro; I mezzi di soccorso sono spesso
costretti a scegliere percorsi tortuosi alternativi per evitare di dovere
sostare di fronte alle sbarre chiuse, con grave rischio per le persone che
necessitano di interventi urgenti; I tempi di sosta sottratti alla quotidianità
dei cittadini si traducono in maggiori costi per tutti (trasporto merci, tempo,
ecc.); tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Cremona invita il Sindaco e
la Giunta Comunale ad impegnarsi al fine di: elaborare, entro il prossimo 31
dicembre, una analisi tecnica e scientifica dei disagi provocati ai cittadini
residenti ed ai pendolari dalla presenza dei passaggi a livello a raso,
comprendente la valutazione dei tempi di attesa, dell’incremento dell’inquinamento
ambientale e dei maggiori costi sostenuti dalla collettività; definire, entro
lo stesso periodo, un protocollo d’intesa con le Ferrovie dello Stato per l’elaborazione
di studi di fattibilità volti ad individuare soluzioni tecniche adeguate per
ovviare ai disagi provocati dalla presenza dei suddetti passaggi a livello che
limitano il regolare transito dei mezzi; individuare le possibili forme di
finanziamento per la realizzazione delle opere, destinando adeguate risorse
economiche sin dal prossimo bilancio di previsione).
 
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