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15 Settembre, 2002
Consiglio Comunale – 24 maggio 2005
Ordine del giorno: piazza Marconi, intitolazione di vie e altro ancora

L’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale, riunitosi lunedì 16 maggio, ha deciso, come sotto indicato, la trattazione degli argomenti posti all’ordine del giorno della seduta di martedì 24 maggio, ore 15.

Interrogazione in data 2 maggio 2005 presentata dal Consigliere Comunale del Gruppo Consiliare “Forza Italia” Salvatore Carlo Malvezzi riguardante le rilevazioni dei flussi di traffico (Testo dell’interrogazione: Premesso che il Comune di Cremona, anche in seguito a ripetute ed esplicite richieste della minoranza consigliare, ha finalmente avviato una campagna per la raccolta dei dati relativa a flussi dei veicoli sulle strade comunali, strumento di conoscenza fondamentale per effettuare qualsiasi valutazione riguardante la mobilità cittadina; la prassi e la normativa vigente in materia prevedono che la campagna di raccolta dei dati venga condotta in più periodi dell’anno al fine di acquisire una visione completa dei flussi del traffico cittadino che, come noto, può variare anche significativamente in relazione alla stagione ed al clima (apertura o chiusura delle scuole, maggior uso dei cicli e motocicli nella stagione primaverile e estiva, ecc.); il sottoscritto consigliere comunale chiede al Sindaco di comunicare al Consiglio Comunale le risposte ai seguenti quesiti: Quanto prevede di investire l’Amministrazione Comunale per l’esecuzione dell’analisi dei flussi del traffico cittadino? Durante quale/i periodo/i verrà condotta la campagna di rilevamento - calendario di massima dei rilievi? Quale metodologia di rilevamento viene utilizzata e quale sistema di validazione dei dati raccolti verrà utilizzata? Quali sono i criteri di rielaborazione dei dati raccolti e chi saranno i soggetti coinvolti in questa delicata fase, ditte esterne all’amministrazione o ufficio traffico comunale? Quali sono i punti predefiniti di rilevamento dei flussi del traffico cittadino; Quali sono i tempi previsti di pubblicazione dei risultati di raffronto tra i diversi periodi di osservazione dei flussi di traffico cittadino?).

Interrogazione urgente in data 23 aprile 2005 presentata da Consiglieri diversi - primo firmatario Salvatore Carlo Malvezzi - riguardante la posizione della maggioranza consiliare relativamente al progetto di costruzione del parcheggio sotterraneo di Piazza Marconi (Testo dell’interrogazione: I sottoscritti consiglieri comunali, preoccupati dalle notizie apparse sulla stampa locale circa l’atteggiamento assunto da taluni assessori comunali in occasione della seduta di Giunta di mercoledì 20 aprile scorso durante la discussione riguardante il progetto per la costruzione del muovo parcheggio da realizzarsi in Piazza Marconi, chiedono al Sindaco di riferire con urgenza al Consiglio Comunale di Cremona circa la posizione della maggioranza consigliare in merito al progetto di costruzione del nuovo parcheggio di Piazza Marconi e circa il contenuto del recente parere espresso dalla Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Milano).

Interrogazione presentata dal Consigliere del Gruppo Consiliare “Democratici di Sinistra” Andrea Leonardo Virgilio in ordine all’invio da parte dell’Aler ai propri inquilini di una lettera con la quale si richiede la compilazione della “dichiarazione sostitutiva dei dati anagrafici e redittuali” (Testo dell’interrogazione: Nei giorni scorsi l’Aler di Cremona ha inviato ai propri inquilini una lettera con la quale richiede la compilazione della “dichiarazione sostitutiva dei dati anagrafici e redittuali” per non meglio specificati fini di carattere statistico. Nella presentazione si sottolinea che “la consegna della documentazione dovrà essere effettuata entro e non oltre il 31 Maggio” che “la dichiarazione sostitutiva è un atto importante che l’utente presenta assumendosi la responsabilità anche penale di quanto dichiara” e che la “mancata, incompleta e inattendibile o non puntuale presentazione della documentazione richiesta comporterà l’applicazione del canone nella misura massima consentita nonché di tutte le altre prescrizioni previste dalle vigenti leggi in materia di Edilizia Residenziale”. Considerato che è socialmente inaccettabile che Aler lasci in completa solitudine ben 5400 persone nella fase di compilazione di una documentazione complessa senza predisporre una adeguata consulenza a riguardo, inventando addirittura meccanismi sanzionatori non previsti. Questa iniziativa ha creato allarme e incertezza fra le persone economicamente e socialmente più fragili chiediamo alla Giunta una puntuale comunicazione sugli sviluppi di questa vicenda, quale posizione intende assumere nei confronti di Aler per chiarire le motivazioni e le finalità di tale iniziativa e per tutelare i cittadini dalla richiesta di dati sensibili e da un atteggiamento burocratico che non prevede strumenti di consulenza ma in compenso prevede minacce di sanzioni del tutto illegittime).

Approvazione del Rendiconto della Gestione del Comune di Cremona per l’esercizio finanziario 2004.

Variazioni al Bilancio di Previsione 2005. Conseguenti modifiche alla Relazione Previsionale e Programmatica e al Bilancio Triennale 2005/2007.

Approvazione del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2005-2007 e dell’elenco annuale dei lavori per l’anno 2005 modificato ed integrato (art. 14 della Legge 109/94 e successive modifiche ed integrazioni).

Approvazione della partecipazione del Comune di Cremona alla Società IMMOBILIARE CREMONAFIERE S.p.A., del relativo Statuto e dei patti parasociali da stipulare con gli altri Soci Fondatori.

Adesione al “C.O.N.I.I. Consorzio Operatori Navigazione Interna Italiani”.

Modifiche ed integrazioni del regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche.

*Ordine del giorno in data 7 marzo 2005 presentato da Consiglieri Comunali vari (primo firmatario Salvatore Carlo Malvezzi) con cui si chiede di intitolare a Nicola Calipari una via o una piazza cittadina (Testo dell’ordine del giorno: I recenti drammatici fatti accaduti in Iraq legati alla liberazione della giornalista Giuliana Sgrena ad opera dei servizi segreti italiani hanno provocato sgomento e commozione in tutto il Paese. La morte di Nicola Calipari, autentico servitore dello Stato fino all’estremo sacrificio, ci colpisce e ci induce ad indicarlo quale esempio di fedeltà alle istituzioni e un modello di abnegazione al dovere. Per questo chiediamo che il Comune di Cremona, nel rispetto dei regolamenti comunali vigenti, dedichi all’eroe Nicola Calipari una via o una piazza cittadina, come segno concreto di riconoscenza per il sacrificio di un uomo giusto).

*Ordine del giorno in data 30 marzo 2005 presentato dal Capogruppo del Gruppo Consiliare “La Margherita” Giuseppe Ceraso con cui si chiede l’intitolazione di una piazza, una strada, un parco, un giardino alla memoria del Dirigente Superiore della Polizia di Stato Nicola Calipari, funzionario in distacco presso il SISMI (Testo dell’ordine del giorno: Il dirigente superiore della Polizia di Stato Nicola Calipari, funzionario in distacco presso il SISMI, dopo aver avuto una parte attiva, con successo, nella liberazione di ostaggi italiani prigionieri di vigliacchi terroristi in Iraq, ha contribuito anche alla liberazione della giornalista Giuliana Sgrena trovando tragicamente la morte nel difendere, con il suo corpo, la vita della giornalista stessa. Esempio di grande coraggio e completa dedizione verso le Istituzioni viene annoverato tra coloro che onorano la Nazione intera tanto da essere unanimemente considerato un “eroe”. Chiedo, quindi, al Sindaco e alla Giunta che la nostra città possa ricordare degnamente il Dott. Nicola Calipari, intitolandogli una piazza, una strada, un parco, un giardino additandolo con questa iniziativa nobile e concreta alle presenti e future generazioni come grande servitore dello Stato e uomo che ha sacrificato la propria vita per la liberazione e la salvezza di un essere umano).

*I due ordini del giorno saranno trattati congiuntamente

 

Ordine del Giorno in data 15 aprile 2005 presentato dal Capogruppo del Gruppo Consiliare “La Margherita” Giuseppe Ceraso con cui si chiede l’intitolazione di una strada, di una piazza o di un edificio pubblico allo scomparso Santo Padre Giovanni Paolo II (Testo dell’ordine del giorno: La scomparsa del Santo Padre Giovanni Paolo II ha suscitato vasto cordoglio in tutto il mondo, ha lasciato un vuoto quasi incolmabile. I Suoi lunghi anni di pontificato rimarranno nella storia, principalmente per la Sua opera di Pace. Infaticabile Papa, Giovanni Paolo II, nel portare nel mondo il rispetto dei diritti fondamentali dell’individuo: libertà, giustizia, pace, uguaglianza contro tutte le forme di totalitarismo ed oppressione. Ha segnato le coscienze di milioni di uomini non solo credenti. Oggi il popolo dei fedeli vuole la immediata santificazione. I momenti di preghiera in suffragio organizzati dalle parrocchie ed in particolare in Duomo, presieduti da S.E. Mons. Lafranconi, vescovo della nostra diocesi, hanno visto la corale partecipazione di tutta la comunità cremonese. Chiedo quindi al Sindaco ed alla Giunta che la nostra città ricordi degnamente il Papa scomparso con l’intitolazione di una strada, di una piazza o di un edificio pubblico).

Ordine del Giorno presentato da Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare “Democratici di Sinistra” - primo firmatario Leonardo Virgilio - con il quale si aderisce all’appello di celebrare in tutta Italia il 2 giugno 2005 “Festa Nazionale della Repubblica” anche quale “Festa della Costituzione Italiana” promuovendo, nel frattempo, momenti e occasioni di confronto nonché una adeguata informazione sul periodo di “riscrittura” della carta costituzionale (Testo dell’ordine del giorno: Il Consiglio Comunale di Cremona, considerato che la Costituzione Italiana fu conquistata a prezzo di una dura lotta alla dittatura nazifascista e fu frutto del grande pensiero costituzionale moderno, una delle più preziose eredità della civiltà occidentale; che la Costituzione scaturì da una comune reazione morale all’immane tragedia della seconda guerra mondiale, con la convinta convergenza delle diverse posizioni di cattolici, liberali, socialisti e comunisti, e rappresenti ancora oggi un’altissima sintesi di ideali e di valori; che nonostante la forte contrapposizione ideologica del dopoguerra, la Costituzione fu votata da oltre il 90% del Palamento e che, anche grazie a questo amplissimo e diffuso consenso, per l’Italia si aprì una stagione di pacificazione, di ricostruzione di riunificazione nazionale; che questa “casa comune” ha consentito agli italiani di maturare la propria identità nazionale e di affrontare le rivende della Storia salvaguardando la pace, la libertà, i diritti fondamentali ed inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali, nonché l’organizzazione democratica della cittadinanza; preso atto che con una semplice maggioranza parlamentare si è voluto riscrivere importanti parti della Costituzione minando alla base l’equilibrio dei poteri; che in atto risulta esserci una vera e propria “riscrittura” della carta costituzionale e che i diritti solennemente sancita dalla prima parte della costituzione (che solo formalmente non viene toccata nel progetto di riforma) ricevono stabilità e saldezza dagli istituti attraverso i quali è stata organizzata la rappresentanza e sono stati distribuiti, bilanciati e divisi i poteri; ritenendo che con questa riforma costituzionale si privi delle sue responsabilità di garanzia il Presidente della Repubblica e si infici le funzioni degli altri organi dello Stato a cominciare dalla Corte Costituzionale con un Presidente del Consiglio de facto non più controllato da alcun altro organo istituzionale si comprometta l’universalità e l’uguaglianza dei diritti civili e sociali nonché l’unità nazionale istituzionalizzando il divario tra regioni povere e regioni ricche; ci siano non poche contraddizioni interne e si producano incongruenze che renderanno difficoltose le relazioni tra istituzioni e organismi statali; consapevole che l’esigenza ridefinire un percorso di riforma delle istituzioni necessario per chiudere la lunga transizione istituzionale, per modernizzare lo Stato italiano e per rendere l’azione pubblica efficace ed efficiente deve salvaguardare i principi democratici e i valori di libertà, solidarietà ed uguaglianza sanciti dalla Costituzione del 1948; la stabilità delle maggioranze scelte dai cittadini per governare le istituzioni nazionali e locali; la necessità di riforme davvero federaliste che rendano efficace ed efficiente l’azione pubblica; i ruoli di garanzia e l’effettiva indipendenza del Capo dello Stato, della Corte Costituzionale, della magistratura e delle Autorità indipendenti di regolazione e garanzia; ritiene necessario una adeguata informazione ai cittadini delle diverse opinioni che si stanno confrontando in modo da poter formarsi un proprio giudizio; aderisce all’appello di celebrare in tutta Italia il 2 giugno 2005 “Festa nazionale della Repubblica”; promuove momenti e occasioni di confronto per offrire ai cittadini cremonesi momenti di crescita e di maturazione della propria opinione; trasmette copia del presente atto alla Presidenza della Repubblica per conoscenza).

Mozione in data 30 aprile 2005 presentata da Consiglieri vari - primo firmatario Consigliere Comunale Salvatore Carlo Malvezzi - relativa all’adozione di un regolamento per la commissione toponomastica ed alla sostituzione dei componenti espressione di partiti politici (Testo della mozione: Premesso che il Comune di Cremona costituì nel 1950 - delibera consigliare del 23 novembre - la commissione comunale toponomastica composta da 6 Membri elettivi scelti tra figure esperte della storia cremonese e dall’Assessore alla Pubblica Istruzione; la composizione della suddetta commissione venne modificata con delibera consigliare del 29 Settembre 1975, con l’introduzione del Sindaco pro-tempore quale Presidente; con successivi atti le amministrazioni comunali hanno provveduto a sostituire i componenti nominati solo per sopravvenuta indisponibilità degli stessi o in conseguenza della loro scomparsa; sarebbe opportuno che il Comune di Cremona si dotasse di un regolamento che disciplini l’attività della commissione e che definisca anche i tempi di durata dell’incarico ed i casi di incompatibilità; è necessario, da subito, garantire la massima indipendenza degli esperti della commissione toponomastica rispetto a formazioni politiche, al fine di evitare che le decisioni da essa assunte vengano condizionate da pregiudizi ideologici dei membri in carica; il Consiglio Comunale impegna la Giunta Comunale ad incaricare la Commissione Affari Istituzionali di elaborare un nuovo regolamento per il funzionamento della Commissione toponomastica che preveda i requisiti richiesti per la scelta dei 6 esperti, un limite temporale massimo per la permanenza in carica dei componenti della commissione - esempio due mandati - ed i casi di incompatibilità; a sostituire, da subito, quei componenti della Commissione toponomastica che svolgono attività politica o siano espressione di partiti politici, al fine di garantire la massima imparzialità di giudizio ed evitare che le future decisioni della Commissione toponomastica siano condizionate da pregiudizi ideologici).

Se, esaurita la discussione degli argomenti precdenti, rimarrà tempo, si procederà ad esaminare, nell’ordine sotto elencato, i restanti oggetti sino alla conclusione dei lavori prevista per le ore 19.30 circa.

Ordine del giorno presentato dal Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare “Democratici di Sinistra” Leonardo Virgilio e Pierluigi Rotelli in ordine al disegno di legge proposto da alcuni parlamentari di Alleanza Nazionale tendente al riconoscimento della qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio militare dal 1943 al 1945 nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana (Testo dell’ordine del giorno: Il Consiglio Comunale di Cremona, vista la presentazione del Senato della Repubblica di un disegno di Legge, proposta da alcuni parlamentari di Alleanza Nazionale, tendente al riconoscimento della qualifica di militari belligeranti a quanti prestarono servizio militare dal 1943 al 1945 nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana; considerato il tributo pagato dall’Italia durante il regime fascista, la guerra d’aggressione da esso sferrata, le atrocità compiute da questo insieme all’alleato nazista; ricordato le atrocità e le aberrazioni effettuate da tale regime dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 quando esso assunse la denominazione di Repubblica Sociale Italiana; considerato il valore fondante della nostra Repubblica dell’antifascismo che permea e penetra la nostra Carta Costituzionale e i principi di Pace, Libertà, Democrazia di cui l’Italia ha saputo essere testimone e protagonista dopo la caduta del regime dittatoriale fascista; visto peraltro il ricorrere in questo anno del sessantesimo anniversario della Liberazione del paese dal nazifascismo ad opera delle truppe angloamericane e del movimento di Resistenza che diede vita al Comitato di Liberazione Nazionale; consapevole che non si può mettere sullo stesso piano i partigiani e le forze militari italiane che combatterono a fianco delle truppe Alleate per costruire un’Italia unita, democratica, libera e indipendente e coloro che non solo non rinnegarono gli obiettivi politici e ideologici della dittatura fascista ma ritennero di poter condividere la visione dell’Ordine nuovo nazista combattendo spesso sotto il comando tedesco, partecipando a stragi efferate di partigiani e di civili italiani; esprime il proprio dissenso verso i contenuti di tale disegno di legge; chiede al Parlamento Italiano di non votare e comunque di respingere il disegno di legge in questione al Presidente della Repubblica di esercitare tutti i suoi poteri per evitare di promulgare una legge che rappresenterebbe una vergogna per il nostro paese al Ministro degli Esteri Fini di riflettere sulle conseguenze che siffatta legge avrebbe sulla credibilità del processo, da lui avviato, di rottura con il regime fascista e quindi di intervenire perché la proposta sia bocciata).

Mozione presentata in data 21 marzo 2005 da alcuni Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare “Forza Italia” - primo firmatario Andrea Vacchelli - con la quale si chiede l’adozione di un provvedimento urgente per l’eliminazione della struttura non autorizzata utilizzata da tossicodipendenti situata all’interno del Parco al Po e l’apertura di un tavolo di lavoro per affrontare il problema con le Forze dell’Ordine per porre in atto eventuali provvedimenti (Testo della mozione: Considerato che è stato approvato ultimamente il nuovo Piano Particolareggiato del Parco del Po, che prevede una serie di limitazioni ambientali e paesaggistiche nella zona adiacente le Colonie Padane; in detta zona è in atto un’opera di riforestazione e riqualificazione ambientale, denominato “Grandi Foreste”, finanziata dalla Regione Lombardia; la Commissione ambiente ha approvato il nuovo regolamento del verde, che prevede una serie di limitazioni e di vincoli da rispettare nei parchi pubblici; la fruibilità di tutta la zona a parco da parte di famiglie e bambini. Tutto ciò premesso si chiede che questa Amministrazione adotti un provvedimento urgente per l’eliminazione della struttura non autorizzata ad uso dei tossicodipendenti che si trova nel parco stesso; che si apra un tavolo di lavoro per affrontare il problema con le Forze dell’Ordine, per porre in atto eventuali provvedimenti).

Mozione in data 16 aprile 2005 presentata da Consiglieri diversi (primo firmatario Salvatore Carlo Malvezzi) relativa alla realizzazione della strada sud (Testo della mozione: Premesso che il 2 marzo scorso alcuni Consiglieri Comunali hanno presentato un’interpellanza al Sindaco finalizzata a conoscere lo stato di avanzamento delle valutazioni tecnico-economiche relative alla realizzazione della cosiddetta strada sud; nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 21 marzo scorso l’Assessore all’Urbanistica ha risposto all’interpellanza non fornendo dati concreti ed obbiettivi certi; l’alta concentrazione di traffico automobilistico presso la Via Giordano e la Via Massarotti provoca seri problemi di vivibilità ai tanti residenti che anche recentemente hanno richiesto all’amministrazione comunale l’adozione di misure strutturali per far fronte alla situazione di disagio lamentato da anni; la realizzazione della cosiddetta strada sud è stata inserita in tutti i programmi elettorali di entrambi gli schieramenti delle ultime legislature; da oltre un anno giace presso gli uffici comunali un studio di fattibilità elaborato dalla Società Autostrade nel quale si ipotizzano cinque diverse ipotesi di tracciato; le giuste istanze dei residenti di Via Giordano meritano risposte certe e concrete; la città di Cremona ha l’irrinunciabile necessità di completare il ring esterno e di deviare su di esso gran parte del traffico che ancora oggi attraversa quotidianamente la città; tale opera, unita ad una razionale creazione di parcheggi, potrebbe migliorare sensibilmente gli ormai cronici problemi legati alla mobilità cittadina; negli orari di maggior intensità di traffico anche i mezzi di soccorso incontrano notevoli difficoltà nel transitare lungo le Vie Giordano e Massarotti; tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Cremona invita il Sindaco e la Giunta Comunale ad impegnarsi al fine di completare entro il mese di ottobre 2005 la “valutazione costi/benefici da un punto di vista ambientale ed economico del progetto strada sud”, annunciata nel documento contenente le linee programmatiche di mandato del sindaco Corada ed a presentarlo al Consiglio entro tale data; completare entro il mese di febbraio 2006 la progettazione della cosiddetta strada sud identificando il tracciato più adeguato per le esigenze della nostra città; attivarsi sin da ora per individuare le risorse economiche e gli strumenti finanziari necessari, anche in accordo con altri enti e soggetti interessati, per realizzare detta infrastruttura nel minor tempo possibile; presentare entro il prossimo mese di giugno all’apposita commissione comunale una rosa di proposte tecniche finalizzate ad alleviare in tempi brevi la grave condizione di disagio in cui versano i residenti delle Vie Giordano e Massarotti).

Mozione presentata da Consiglieri Comunali diversi - primo firmatario Guido Borsella - in cui si invita la Giunta Comunale ad intensificare gli sforzi affinchè i nostri prodotti tipici vengano sempre più promossi e valorizzati, specialmente nelle Istituzioni (Testo della mozione: Cremona, grazie agli sforzi degli imprenditori del settore e del suo Presidente del Consorzio stesso si è dotata in modo ufficiale di un prodotto tipico protetto (transitoriamente dal Ministero), denominato “Salame Cremona” che otterrà entro la fine dell’anno il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta); in un momento in cui la globalizzazione sta trasformando il tessuto economico spersonalizzando la tipicità dei nostri prodotti, tenuto presente l’importanza del settore agroalimentare all’interno del nostro sistema economico ed industriale, si invita la Giunta Comunale in un momento così importante per il riconoscimento a livello europeo della denominazione protetta del Salame Cremona ad intensificare, unire gli sforzi per far si che i nostri prodotti tipici vengano sempre più promossi e valorizzati specialmente nelle Istituzioni).

Ordine del Giorno in data 12 aprile 2005 presentato da Consiglieri Comunali diversi del Gruppo Consiliare “Democratici di Sinistra” - primo firmatario Gino Carnesella - con il quale si esprime dissenso nei confronti di un provvedimento legislativo, in corso di approvazione da parte del Governo, di modifica della Legge Quadro sul Volontariato, con conseguenti drastici tagli dei fondi destinati alle Associazioni di Volontariato (Testo dell’ordine del giorno: Nei prossimi giorni il Governo, silente silente, senza alcuna discussione nelle aule parlamentari, voterà un provvedimento che, se approvato, taglierà drasticamente e immotivatamente i fondi destinati alle Associazioni di volontariato. In sintesi il provvedimento prevede una parziale modifica delle legge quadro per il volontariato (la 266/91); una modifica che attraverso la rilettura parziale dell’art. 17 della medesima legge decapiterebbe i fondi destinati ai Centri Servizio al Volontariato (CISVOL) organismi nati per formare, dare consulenza e fare aggiornamento. Sono state le stesse associazioni a crearli nel 1997, per avere un punto di riferimento locale che gratuitamente, mettesse a disposizione conoscenze, esperienze e tecnologie alle centinaia di migliaia di volontari italiani. Senza quei fondi molte realtà sul territorio dovranno ridimensionare, depotenziare e dequalificare le loro importanti attività. Tutta la rete formata da questi Centri di Servizio che i volontari stessi hanno creato nell’arco degli anni verrebbe azzerata. Tutto ciò detto, il Consiglio Comunale di Cremona, la Giunta ed il Sindaco esprimono totale dissenso nei confronti di questo inopportuno e intempestivo provvedimento di legge che penalizzerebbe pesantemente anche sul territorio comunale e provinciale l’iniziativa di gruppi ed associazioni meritevoli. Consapevoli che l’autonomia del volontariato è presupposto indispensabile per valorizzare il principio di sussidiarietà e solidarietà, si fanno carico di attivare i rappresentanti eletti nei collegi parlamentari del territorio perché trasmettano nelle sedi istituzionali opportune questo disagio e tutte le perplessità ad esso conseguenti e perché sostengano un percorso partecipato ed unitario per la riforma eventuale della legge. Un percorso che possa coinvolgere il volontariato e tutti i suoli interlocutori come il terzo settore, le istituzioni, le fondazioni bancarie, il mondo del profit e le forze politiche).

Mozione in data 19 aprile 2005 presentata da Consiglieri diversi - primo firmatario Irene Nicoletta De Bona - in ordine alla promozione di cerimonie e manifestazioni commemorative ufficiali del 9 novembre “Giorno della Libertà”, giorno in cui venne abbattuto il muro di Berlino (Testo della mozione: Considerato che il 9 novembre è stato abbattuto il muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo; Considerato che questa data è stata riconosciuta, da una legge definitivamente approvata dall’Aula della Camera dei Deputati nella seduta del 6 aprile scorso “Giorno della Libertà”, Il Consiglio Comunale impegna l’Amministrazione comunale di Cremona, a promuovere direttamente o tramite il Comitato per la difesa e la tutela della democrazia, la realizzazione, in tale data, di cerimonie commemorative ufficiali e momenti di approfondimento nelle scuole, finalizzati a far conoscere e rinnovare il ricordo della tragedia del comunismo, impegna l’Amministrazione Comunale di Cremona a far partecipe, per tempo, il Consiglio comunale sul programma delle manifestazioni).

Mozione urgente in data 24 aprile 2005 presentata dai Consiglieri del Gruppo Consiliare “Democratici di Sinistra” Alberto Cappellini e Luciana Carini in ordine alla richiesta di istituzione di un fondo regionale per il sostegno alla non autosufficienza (Testo della mozione: Premesso che la condizione dell’anziano e del disabile con grave non autosufficienza in Italia, in Lombardia e a Cremona, rendono ogni giorno sempre più urgente una risposta adeguata ai bisogni di queste persone e richiedono un costante impegno di intervento assistenziale e di sostegno economico alle famiglie. La mancanza di tali interventi possono condurre ad una non adeguata assistenza a domicilio o ad un ricovero improprio, con conseguenze anche psicologiche per la persona e costi elevati per la famiglia. La perdita della autonomia funzionale tra le persone con più di 65 anni interessa circa il 20% di esse e oltre gli 80 anni quasi il 50%. Considerato che il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005, approvato con DPR 23 maggio 2003, ha individuato la priorità di sviluppare una rete integrata di servizi sanitari e sociali per la non autosufficienza. Tale priorità è stata recepita in sede di Conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni con Accordo del 24 luglio 2003. A quattro anni dall’approvazione della legge quadro nazionale 328/2000 di Riforma della assistenza, nel nostro Paese, non abbiamo ancora una legge istitutiva di una Fondo Nazionale per la non autosufficienza e questi ritardi istituzionali fan si che milioni di anziani e disabili non autosufficienti e le loro famiglie siano in grave difficoltà anche economiche. Alcune Regioni hanno maturato una loro autonomia proposta in merito. Gli Enti Locali ed in particolare i Comuni si trovano ogni giorno in grave difficoltà economiche a sostenere i bisogni delle numerose persone anziane e non autosufficienti e delle loro famiglie, nella fase di domiciliarità o di degenza. Visto la Legge Regionale 23 dicembre 2004, n. 27, Regione Emilia Romagna, art. 51, con cui si istituisce il Fondo regionale per la non autosufficienza, si costituiscono le fonti di finanziamento ordinarie del fondo e se ne stabiliscono i criteri di ripartizione fra i distretti sanitari, secondo i criteri previsti dal Piano sociale e sanitario di cui all’art. 27 della legge regionale 12 marzo 2003, N.2 La Deliberazione della Giunta Regionale 30 luglio 2004, n. 2359, Regione Veneto, intitolata “Il sistema della domiciliarità. Promozione e tutela della qualità di vita dei cittadini in situazione debole e che rischiano l’esclusione da un contesto familiare da parte della Regione Veneto. Creazione e sviluppo di una rete di politiche, risorse e interventi a sostegno della domiciliarità e delle famiglie che si fanno carico della cura, dell’assistenza e della tutela delle persone fragili”. Analoga delibera della Regione Piemonte, in cui si istituisce un Fondo per la non autosufficienza, sul quale sono stanziati per il 2005, 14 milioni di Euro. La Proposta di Legge N. 109 presentata da alcuni Consiglieri regionali il 23 febbraio 2005 al Consiglio Regionale della Sardegna e altre analoghe Proposta di Legge recentemente presentate in diversi Consiglio Regionali (Campania, Molise, Sicilia, Basilicata, Marche, Puglie) su iniziative di Consiglieri esponenti di diverse forze politiche di istituzione del suddetto Fondo.Il Documento “Proposte per l’attuazione del Fondo per la non autosufficienza” presentato da CGIL CISL UIL, SPI FINP UILP in Emilia Romagna il 17/3/2005, in cui si avanzano fra l’altro proposta concrete di regolamentazione regionale per l’individuazione e l’accertamento delle condizioni di non autosufficienza, la definizione di prestazioni e servizi da garantire alle persone non autosufficienti, le regole chiare per la compartecipazione degli utenti alla spesa. L’ODG N:1060 presentato da alcuni Consiglieri Regionali al Consiglio Regionale della Lombardia il 13/12/2004, il consiglio Comunale impegna la Giunta a sollecitare la Giunta Regionale lombarda perché individui urgentemente risorse economnico – finanziarie nel Bilancio di previsione 2006, per l’istituzione di un Fondo regionale per la non autosufficienza, al fine di migliorare le condizioni e la qualità di vita delle persone anziane o disabili non autosufficienti, che vivono in situazioni di grave disagio fisico, psichico ed economico e al fine di sostenere le loro famiglie per l’accesso alla rete dei servizi di assistenza domiciliare diurna e notturna e per il ricovero in strutture RSA - Residenze Sanitarie Assistenziali - e similari).

Mozione presentata in data 3 maggio 2005 da Consiglieri diversi - primo firmatario Irene Nicoletta De Bona - relativa alla richiesta di dotare le sedi locali dei partiti di sistemi di videosorveglianza in seguito a ripetuti atti vandalici (Testo della mozione: In considerazione dei gravi episodi vandalici subiti dalle sedi di Alleanza Nazionale e Lega Nord nel recente passato; considerato che tali atti si sono già verificati più volte e che altre sedi di partiti locali hanno subito simili intimidazioni ad opera di ignoti; confidando nelle scrupolose indagini che le forze dell’ordine stanno compiendo il Consiglio Comunale impegna la Giunta a provvedere a dotare le sedi dei partiti locali di sistemi di videosorveglianza)

Mozione in data 5 maggio 2005 presentata da Consiglieri diversi - primo firmatario Salvatore Carlo Malvezzi - in ordine all’analisi dei disagi provocati dalla presenza dei passaggi a livello ed alla proposta di sottoscrizione di un protocollo d’intesa con le Ferrovie dello Stato per l’elaborazione di studi di fattibilità (Testo della mozione: Premesso che Cremona è circondata da alcuni passaggi a livello posti in corrispondenza di alcune strade di accesso alla città, Via Ghinaglia, Via Persico, Via Brescia, Via S. Felice, Via Picenengo, Via Malcantone; premesso che i cittadini residenti nei pressi dei passaggi a livello segnalano da anni i gravi disagi che sono costretti a subite a causa dell’inquinamento provocato dalle auto in sosta e la difficoltà di raggiungere agevolmente le proprie abitazioni; I pendolari che raggiungono la città o che dalla città escono, devono ogni giorno attendere parecchi minuti prima di raggiungere il proprio luogo di lavoro; I mezzi di soccorso sono spesso costretti a scegliere percorsi tortuosi alternativi per evitare di dovere sostare di fronte alle sbarre chiuse, con grave rischio per le persone che necessitano di interventi urgenti; I tempi di sosta sottratti alla quotidianità dei cittadini si traducono in maggiori costi per tutti (trasporto merci, tempo, ecc.); tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Cremona invita il Sindaco e la Giunta Comunale ad impegnarsi al fine di: elaborare, entro il prossimo 31 dicembre, una analisi tecnica e scientifica dei disagi provocati ai cittadini residenti ed ai pendolari dalla presenza dei passaggi a livello a raso, comprendente la valutazione dei tempi di attesa, dell’incremento dell’inquinamento ambientale e dei maggiori costi sostenuti dalla collettività; definire, entro lo stesso periodo, un protocollo d’intesa con le Ferrovie dello Stato per l’elaborazione di studi di fattibilità volti ad individuare soluzioni tecniche adeguate per ovviare ai disagi provocati dalla presenza dei suddetti passaggi a livello che limitano il regolare transito dei mezzi; individuare le possibili forme di finanziamento per la realizzazione delle opere, destinando adeguate risorse economiche sin dal prossimo bilancio di previsione).

 


       



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