15 Settembre, 2002 Braccio di ferro tra Lega Calcio e sindaci per la serie B giocata al sabato Ferrari: «Galliani minaccia azioni legali? Piena solidarietà ai sindaci di Brescia e Bergamo»
«Le Polizie Locali delle nostre città non possono e non devono essere
interamente impegnate nelle partite di calcio che si giocano non più soltanto
la domenica, ma ora anche il sabato e in numerose serate infrasettimanali. Per
questo piena solidarietà ai sindaci Corsini (Brescia), Bruni di Bergamo. e a
tutti i Primi Cittadini che con coerenza e responsabilità in questi giorni
hanno detto “no” alla Lega Calcio che intende far giocare le partite di
serie B - per ragioni meramente economiche di introiti dei diritti televisivi -
proprio nel pomeriggio del sabato». Con queste parole il presidente di ANCI
Lombardia Aurelio Ferrari stigmatizza il braccio di ferro che si è venuto a
creare e che ha portato il presidente della Lega Calcio Adriano Galliani a dare
incarico ai propri legali di adire a vie legali contro quei Sindaci che nella
giornata di domani hanno imposto il rinvio di sei incontri della serie cadetta.
«Non c’è dubbio sul fatto - rileva il presidente Ferrari - che le ragioni
economiche della Lega siano comprensibilissime, ma non si può pensare di
introitare ingenti somme senza farsi carico anche degli oneri che ne derivano,
scaricandoli sulla collettività. Le Polizie Locali non hanno organici
illimitati e non si può pensare di impegnarle il sabato, la domenica ed anche
in numerose serate della settimana per il solo calcio senza poi trovarsi in
difficoltà in tutti quei servizi di prevenzione, vigilanza e assistenza che
invece sono prioritari per la sicurezza di ogni cittadino. Non è dunque
possibile che i sindaci e le nostre comunità si accollino costi aggiuntivi a
quelli che già ci sono per garantire ancor di più gli introiti a società
sportive che proprio in questo periodo stanno dimostrando tutti i loro limiti
nella gestione amministrativa. Non si tratta di essere intransigenti, quanto
piuttosto di essere realistici. Il calcio è certamente lo sport più
importante, ma non è la priorità della nazione».