Quattro milioni di protagonisti sono apparsi sulla scena politica e dal 16
ottobre in Italia nulla sarà più come prima. La gente comune ha riscoperto il
gusto di fare politica, di decidere al di là delle indicazioni dei partiti.
Il Comitato Prodi di Catania è nato all’inizio dell’anno proprio per
dare voce a chi non ha voce: una piccola fucina di idee politiche da affiancare
alla grande fabbrica del programma. E in tutto il paese mille fuochi si sono
accesi in questi mesi. È il bagliore delle mille fucine accese spontaneamente
da milioni di italiani che hanno riscoperto il piacere della cittadinanza
attiva.
Ci fa sorridere la dichiarazione del governatore Cuffaro secondo cui “loro”
del centrodestra avrebbero portato più gente alle primarie. Ancorato com’è
alla logica dorotea delle truppe cammellate, il governatore siciliano finge di
non capire che i protagonisti della “Primaria” non sono stati portati alle
urne dagli apparati né dagli apparatinicki dei partiti ma sono andati lì
spontaneamente condotti dalla singola coscienza di ognuno. I partiti hanno avuto
un ruolo fondamentale nella fase organizzativa che ha visto comunque
massicciamente presenti i Comitati Prodi formati spontaneamente da persone
iscritte a diversi partiti o a nessun partito mai, indifferentemente.
Ma le truppe cammellate sono rimaste nei recinti. I partiti del
centrosinistra totalizzano un milione e mezzo di iscritti. Ammesso e non
concesso che tutti abbiano votato, restano quasi tre milioni di cittadini
indipendenti che hanno fatto le file e ben impiegato una bella giornata di sole
per indicare il nome del loro candidato premier ed una seria via d’uscita da
questa perniciosa condizione di stagnazione economica e politica.
Nessuno si illuda di poter riprodurre o riciclare se stesso nel dopo
primarie. La politica deve saper distinguere tra i centri di raccolta del
consenso e le fucine di idee politiche, tra gli apparati strutturati e i
cittadini che vogliono pensare e decidere riscoprendo il valore dell’indipendenza.
Quattro milioni di cittadini attivi e indipendenti rappresentano la più
grossa novità socio-politica di questo inizio di secolo: un patrimonio di
risorse e di entusiasmo che nessuno ha il diritto di disperdere sull’altare
del protagonismo personale.
Comitato Prodi di Catania. 095 41 25 73