15 Settembre, 2002 Chiarezza sull'impianto compost di Tidolo Unanimità del Consiglio Provinciale alla mozione di Dusi (Prc) e Scotti (Ltp)
Fare chiarezza sull'impianto di compostaggio di Tidolo,
dopo le vicende giudiziarie di sequestro e dissequestro dell'area e,
soprattutto, dopo i ripetuti episodi, uno recentissimo, di autocombustione dei
rifiuti. L'indirizzo, votato all'unanimità, arriva dal Consiglio Provinciale,
che si è riunito in mattinata, e prende le mosse dalla mozione presentata a due
mani dai consiglieri provinciali Giampaolo Dusi (Rifondazione Comunista) e
Giovanni Scotti (Lista Torchio). Il documento chiede l'intervento dell'Assessore
competente per capire a che punto sono le indagini, considerando due ordini di
problemi: i disagi legati al blocco delle attività di gestione rifiuti della
provincia e le ricadute in termini di sicurezza, igiene ed eventuale
inquinamento del territorio, collegate all'abbandono del materiale di
lavorazione all'interno della struttura. Ad arricchire la mozione originaria
oggi un emendamento proposto da Scotti che chiede di dare mandato alla
Presidenza della Giunta e all'Assessorato all'Ambiente al fine di rendere
nuovamente operativo l'impianto nell'interesse dei Comuni Cremonesi e per la
riapertura dei lavori per la realizzazione degli impianti che producono energia
e calore da biogas. Ricordiamo che sull'argomento si è tenuta una Commissione
Consiliare Ambiente. Cremona, 9 novembre 2005
Testo della mozione (Prot. n. 167083 Cr, 30 agosto)
OGGETTO: IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO UBICATO IN FRAZIONE TIDOLO
VIA PRATO VECCHIO - SOSPIRO.
Premesso che la Provincia di Cremona con decreti nr.89 del 7/3/2003 e nr.156 del
22/4/2003 rilasciava l'autorizzazione ad esercitare regolare attività alla
Ditta COMPOSTAGGIO CREMONESE SRL in località e nell'impianto di Tidolo Via
Prato Vecchio SOSPIRO.
Premesso inoltre che tale impianto operava al servizio di tutto il territorio
cremonese per la raccolta dei rifiuti umido e verde e produzione di compost.
Considerato che il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di
Busto Arsizio con ordinanza n.184 del 09/06/2005 notificata in data 28/06/2005
ha disposto il sequestro preventivo dei mezzi, dell'area e quindi dell'impianto
stesso.
Considerato inoltre che tale sequestro preventivo nell'ambito del procedimento
penale teso ad accertare la violazione da parte di altri soggetti per attività
organizzate al traffico illecito di rifiuti esclude dalle indagini la Ditta
Compostaggio Cremonese Srl e ritiene quindi la gestione dell'impianto tra le
parti offese.
Considerato oltremodo che la Ditta Compostaggio Cremonese ha depositato in data
30/06/2005 istanza di riesame al Tribunale di Varese e in data 19/07/2005 la
richiesta di dissequestro alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Busto Arsizio e pertanto oggettivamente impossibilitata a dare corso ai lavori
di realizzazione dell'assentito impianto per la produzione di energia e calore
da biomasse sull'area censita sul foglio n.23 mappale 29.
PROPONIAMO
Un immediato intervento da parte dell'Assessore competente per capire a che
punto sono le indagini.
Che si manifestino i grossi disagi che si vengono a creare nella gestione dei
rifiuti di tutto il territorio cremonese considerati inoltre i danni economici.
Per capire se ci possono essere problemi alla struttura stessa dell'impianto
sapendo che all'interno dell'impianto stesso sono ammassate migliaia di
tonnellate di materiale da lavorazione.
Chiediamo quindi di verificare le condizioni di sicurezza, di igiene ed
eventualmente anche quelle di inquinamento nel territorio.
***** AGGIUNTA di conferire mandato alla Presidenza della Giunta e
all'Assessorato all'Ambiente al fine di rendere nuovamente operativo l'impianto
nell'interesse dei Comuni Cremonesi e per la riapertura dei lavori per la
realizzazione degli impianti che producono energia e calore da biogas.
I CONSIGLIERI PROVINCIALI
Giampaolo Dusi Rifondazione Comunista
Giovanni Scotti Lista Torchio