15 Settembre, 2002
Inquinamento dell'aria
Cremona, Brescia, Lodi, Mantova e Pavia chiedono subito un confronto con la Regione
 Il 24 ottobre e l'11 novembre si sono incontrati a Cremona, su
invito dell'Assessore alle Politiche Ambientali Carlo Dal Conte, Franco Sacchi,
Assessore all’Ambiente Comune di Pavia, Simone Uggetti, Assessore all’Ambiente
- Comune di Lodi, Ettore Brunelli, Assessore all’Ambiente - Comune di Brescia,
Carlo Saletta, Assessore Sviluppo Sostenibile - Comune di Mantova, Giovanni
Biondi, Assessore all’Ambiente - Provincia di Cremona, Antonio Bagnaschi,
Assessore all’Ambiente - Provincia di Lodi, Maurizio Sali, Assessore all’Ambiente
- Provincia di Mantova con lo scopo di definire una strategia comune per
affrontare le problematiche relative all’inquinamento dell’aria nella zona
Sud-Est della Lombardia.
I partecipanti non solo hanno concordato di aderire al Piano Regionale per la
qualità dell’aria ma, in considerazione dell’inefficacia delle misure
individuate che risultano, sulla scorta delle esperienza degli ultimi anni,
inadeguate alle particolari criticità della nostra zona, hanno messo in atto un
confronto tra le pluralità di intervento che ogni singolo Ente adotterà per la
prossima stagione. Sulla scorta della decisione assunta durante l'ultima
riunione è stata approntata una lettera di richiesta d’incontro all’Assessore
Regionale alla Qualità dell’Ambiente, Domenico Zambetti, sottoscritta da da
tutti i partecipanti, che questa mattina è stata inviata in Regione.
In questa lettera è scritto, fra l'altro, che "vista la necessità di
agire con maggiore incisività rispetto alle misure approntate, si è condivisa
l’opportunità di coinvolgere le Amministrazioni Provinciali al fine di creare
una sorta di coordinamento tra gli enti interessati e di incontrarsi ad un
tavolo interistituzionale, al quale si chiede partecipi anche la Regione, al
fine, tra l’altro, di proporre l’istituzione della zona critica del Sud-Est
della Lombardia. Si chiede pertanto di arrivare al più presto all’incontro
con l’intento di individuare insieme concrete misure di intervento a medio e
lungo termine e di definire azioni integrate al Piano Regionale ed adeguate alle
caratteristiche di quest’area".
L’azione coordinata tra le città della zona a sud della Lombardia nasce dalla
necessità di affrontare la questione della qualità ambientale non solo come
problematica emergenziale, ma come elemento qualificante dell’azione
amministrativa pienamente inserito nel percorso europeo di Lisbona. Infatti, nei
Comuni, intesi come luoghi ottimali della mediazione tra tendenze contrapposte -
tra globalismo e localismo, tra individualismo e comunitarismo, tra spazio
fisico e spazio virtuale - si sta affermando un giudizio sempre più positivo e
quindi una richiesta sempre più forte di vivibilità. La qualità della vita
complessiva dei territori dipende in maniera sempre più rilevante dalla
qualità dell’ambiente. La responsabilità delle comunità locali rispetto
alla qualità dell’aria è un elemento determinante delle nuove politiche di
sviluppo sostenibile e trova nell’azione coordinata delle amministrazioni
comunali un veicolo essenziale per attuare sistemi efficaci di intervento.
Gli impegni e le proposte concordate da Brescia, Cremona, Lodi, Mantova e Pavia
riguardano diversi ambiti di intervento e partono dall’adesione al Piano d’Azione
regionale, generalmente integrato da più incisive misure previste dai diversi
Piani Locali. I Comuni hanno con forza sostenuto la necessità di un più
efficace coordinamento degli interventi su scala interprovinciale, con
particolare riferimento al sud e all’est della Lombardia. Due sono gli
strumenti proposti: il primo considera la costituzione di un Tavolo
inter-istituzionale coordinato dalla Regione, comprendente, oltre ai comuni
capoluogo, anche le Province, per comprendere all’interno della cosiddetta “area
critica” anche il sud e l’est lombardo. Il secondo presuppone l’istituzione
di una Conferenza dei Servizi annuale tra Regione, Province e Comuni capoluogo
sia per definire le misure di contrasto dell’emergenza sia per individuare
azioni strutturali di più lungo periodo, attraverso la promozione di strumenti
di sostenibilità ambientale nel campo della mobilità, dell’edilizia, del
risparmio energetico investendo sull’utilizzo di fonti rinnovabili.
 
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