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 Economia

15 Settembre, 2002
Nodo di interscambio di Cremona
Stipulata la convenzione tra Comune, Provincia e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A

Questo pomeriggio, nella Sede Territoriale di Cremona della Regione Lombardia, è stata stipulata la convenzione tra Comune di Cremona, Provincia di Cremona e Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., in attuazione dell’Accordo del 21 gennaio 2003 per la realizzazione del Nodo di Interscambio di Cremona. Presenti Alessandro Moneta, Assessore della Regione Lombardia alle Infrastrutture e Mobilita', Daniele Soregaroli, Assessore all’Urbanistica, Traffico e Mobilità del Comune di Cremona, Agostino Alloni, Vice Presidente e Assessore ai Trasporti della Provincia di Cremona, la convenzione è stata sottoscritta per il Comune di Cremona da Marco Masserdotti, Direttore del Settore Gestione Territorio, per la Provincia di Cremona da Maurizio Rossi, Dirigente del Settore Territorio e Trasporti, e per la Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. da Domenico Colombo, Direttore Lombardia. La sottoscrizione è stata organizzata dalla Regione Lombardia che ha concesso un cofinanziamento del progetto del 50%.

Particolarmente soddisfatto per questo ulteriore passo verso l’attuazione di un progetto molto importante per la città di Cremona, l’Assessore Daniele Soregaroli ha dichiarato: “L’attenzione alla riqualificazione delle porte di ingresso alla città è un segno di sensibilità profonda nei confronti della città stessa e di tutti i cittadini, sia per chi la vive, sia per chi la visita. Da qui la necessità d’intervento e cura delle infrastrutture, delle periferie, degli insediamenti in generale attraverso una pianificazione attenta e ponderata che coniughi attenzione alla qualità degli interventi con obiettivi di sviluppo, uso del territorio e riqualificazione dello stesso. In questo contesto si colloca l’importante progetto di recupero e riqualificazione della stazione e, soprattutto, delle aree ad essa connesse. La nostra città aveva ed ha bisogno di migliorare la sua “porta” principale qual è, a mio parere, la stazione ferroviaria, certamente dal punto di vista architettonico, ma soprattutto nella sua funzionalità ed utilizzabilità. Un progetto che migliori decisamente l’intermodalità e lo spazio nel quale essa avviene. Un necessità nella quale abbiamo sempre creduto dimostrandolo nei fatti e nelle scelte urbanistiche di Piano. Definendo l’area della stazione Ambito Urbano di Riqualificazione, l’abbiamo valorizzata in termini di indirizzi urbanistici e ne abbiamo ampliato l’insediabilità di funzioni, coniugando il bisogno di servizi pubblici e le opportunità di riuso privato. La riqualificazione della piazza della Stazione, capolinea del trasporto pubblico urbano, il suo collegamento con le ex tramvie, dove abbiamo il capolinea del trasporto pubblico extraurbano, sono il primo tempo di un’azione che si completerà quando anche a Nord della stazione avremo possibilità di accesso. Insieme alla soddisfazione per essere giunti con impegno e determinazione a questo decisivo appuntamento, vorrei esprimere anche il mio personale ringraziamento a tutti coloro che insieme a noi hanno creduto fino in fondo alla buona riuscita di questo percorso progettuale”.

Dopo anni di attese - ha dichiarato dopo la firma il Vice Presidente della Provincia di Cremona Agostino Alloni - finalmente può prendere avvio questo importante progetto per fare partire in città l’intermodalità ferro-gomma, creando un punto di eccellenza che dovrebbe favorire maggiormente le nuove richieste di trasporto pubblico”.

Descrizione dell’intervento

Il progetto affronta la questione del rinnovo e della riorganizzazione della stazione ferroviaria di Cremona nella prospettiva di una sua valorizzazione come nuova centralità urbana attraverso operazioni di riconversione, recupero e riqualificazione di aree che coinvolgono anche i tessuti urbani circostanti.

L’area interessata dal progetto è localizzata lungo via Dante, a ridosso della cintura dei viali realizzati sul tracciato delle mura demolite tra il XIX e il XX secolo e, oggi, nucleo della cosiddetta “strada dei terminal” avente il ruolo di selezione del traffico nei confronti del centro storico, grazie all’accessibilità fornita dagli impianti affacciati o affacciabili sul sistema (stazione ferroviaria, stazione dei pullman, casello autostradale A21, nonché le porte di arrivo dalle radiali da Codogno, Castelleone, Crema, Milano, Bergamo, Brescia, Mantova).

Il P.R.G. vigente inquadra l’intervento come Sottozona B-AUR “Ferrovia” - Ambiti urbani di riqualificazione. L’ambito è anche individuato come zona di recupero ai sensi dell’art. 27 della L. 457/78. La funzione strategica che l’Amministrazione Comunale prevede, su una parte dello stesso, riguarda attrezzature per la mobilità, l’interscambio passeggeri e l’accoglienza.

L’intervento proposto consiste nella riqualificazione delle aree interessate a fronte di una serie di problematiche sociali (insufficienza di spazi pedonalizzati atti a favorire l’incontro tra i cittadini) e viabilistiche (uso irrazionale degli spazi, insicurezza del traffico pedonale, cattivo stato della pavimentazione). Il fine è la realizzazione di un vero e proprio “condensatore urbano”, uno spazio cioè con rinnovate e più ampie funzioni di interfaccia tra città e ferrovia, rivolte a un’utenza urbana allargata.

La soluzione progettuale si pone come obiettivo la formazione di una rete di spazi e percorsi pubblici che riqualifichi le connessioni tra treni, bus, taxi, auto, biciclette e pedoni (protagonisti, e spesso antagonisti, degli spazi), instaurando così un rapporto dialettico e integrato tra loro e con la città.

Particolare attenzione è stata posta alla riorganizzazione dei luoghi dove avviene in prevalenza l’interscambio con i trasporti urbani ed extraurbani, assicurando le penetrazioni ciclabili e pedonali da e per il centro città.

Ciò ha richiesto una limitazione dei punti di conflitto tra mobilità pedonale e automobilistica; una riorganizzazione delle fermate dei mezzi pubblici urbani ed extra; opere di ripavimentazione e arredo urbano in grado di garantire la continuità dei percorsi pedonali.

Vera e propria “spina dorsale” del progetto degli spazi aperti è il percorso pedonale protetto che, partendo dai parcheggi scambiatori, connette tra loro i diversi “luoghi” del progetto: il terminal delle linee extra urbane, la “piazza interna” su cui si affacciano i due edifici esistenti (ex magazzino FS ed edificio poste) e la Stazione.

Il progetto dello spazio costruito prevede la riqualificazione delle caratteristiche tipologiche e funzionali degli edifici esistenti e la realizzazione di spazi di servizio rivolti tanto all’utenza ferroviaria quanto a un’utenza allargata che usufruisce degli spazi non solo per l’accesso ai treni e ai bus ma anche come connessione urbana e di intermodalità.

Le fasi del progetto

Il progetto deriva dall’iniziativa promossa dalla Regione Lombardia ai sensi dell’art. 2 della legge regionale 12 gennaio 2002, n. 1 “Interventi per lo sviluppo del trasporto pubblico regionale e locale” con lo scopo di prevedere risorse specifiche per incentivare, attraverso il co-finanziamento degli interventi, la riqualificazione di stazioni ferroviarie e aree di interscambio.

Tra le stazioni individuate dalla Regione Lombardia come prioritarie per l’interscambio, dal punto di vista delle infrastrutture, dei servizi ferroviari e del numero di utenti interessati, vi è la stazione di Cremona.

L’Ufficio Pianificazione del Settore Gestione del Territorio ha sviluppato un progetto di riqualificazione urbanistica dell’area Stazione Ferroviaria articolato in quattro fasi per il quale la Giunta Comunale nelle sedute del 15 maggio 2002 e del 30 ottobre 2002 ha espresso parere favorevole.

Successivamente, il Consiglio Comunale con deliberazione del 19 dicembre 2002 ha approvato lo Schema di Accordo tra Comune di Cremona, Provincia di Cremona, Regione Lombardia e R.F.I. S.p.A. per la realizzazione del Nodo di Interscambio, di seguito approvato dalla Regione Lombardia con deliberazione di Giunta del 20 dicembre 2002. Tale Accordo è stato firmato dai soggetti sopra citati il 21 gennaio 2003 con l’impegno a sottoscrivere una Convenzione per disciplinare gli aspetti tecnici, attuativi, gestionali ed economici.

Dopo vari passaggi istituzionali, verifiche e approfondimenti, il 26 gennaio 2005 la Giunta Comunale ha approvato il Progetto Preliminare relativo a due delle quattro fasi previste:

fase 1 Riqualificazione della piazza della Stazione Ferroviaria al fine di realizzare un nodo di interscambio tra autolinee urbane, flussi pedonali, taxi, sosta a rotazione per le auto, sosta per le biciclette, e al contempo capace di garantire la valorizzazione del fabbricato storico di stazione;

fase 2 Riqualificazione del terminal delle linee extraurbane e del parcheggio scambiatore, potenziamento e valorizzazione delle aree e dei fabbricati per i servizi complementari, realizzazione dei passaggi pedonali protetti di interconnessione tra il piazzale della stazione e il parcheggio autolinee extraurbane. Tali percorsi sono concepiti come strutture sulle quali si innestano anche funzioni terziarie e di servizio all’interscambio e alla città. Sono, altresì, previste apparecchiature elettroniche di segnalazione.

Per le restanti due fasi sono previsti accordi separati o successive integrazioni.

Successivamente il Consiglio Comunale ha inserito nel Programma delle Opere Pubbliche 2005-2007 il progetto “Riqualificazione del piazzale della Stazione Ferroviaria e aree limitrofe”.

Infine, si è così giunti alla definizione e approvazione della convenzione stipulata oggi, il tutto sempre concordato e condiviso con i soggetti istituzionalmente coinvolti.

Impegni economico-finanziari

Il costo dell’intervento ammonta presuntivamente a complessivi Euro 6.326.594,00, distinti in Euro 3.971.820,00 per la Fase 1 - Riqualificazione della Piazza della Stazione Ferroviaria e Euro 2.354.774,00 per la Fase 2 - Realizzazione del Passaggio Pedonale protetto e Riqualificazione del Terminal Linee Extraurbane.

Per la Fase 1 l’onere sopra riportato è per il 50% a carico dell’Amministrazione Comunale mentre per il restante 50% è finanziato dalla Regione Lombardia; per la Fase 2, invece, l’importo è per il 40% a carico dell’Amministrazione Comunale, per il 40% a carico della Regione Lombardia e il restante 20% è finanziato dall’Amministrazione Provinciale.

 


       



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