Da un anno e mezzo è indetto un bando a tutela delle attività
imprenditoriali nei paesi con meno di 1000 abitanti. Tuttavia nessun
imprenditore ha ancora attinto ai fondi stanziati dall’Amministrazione
Provinciale e dalla Camera di Commercio.
Non si arresta, invece, la chiusura degli esercizi commerciali nei piccoli
centri, compromettendo progressivamente i servizi essenziali e riducendo lo
spazio vitale degli abitanti. Il Presidente dell’Associazione Commercianti,
Claudio Pugnoli, e il Vice Direttore, Maurizio Romanenghi, hanno dunque
incontrato l’assessore provinciale all’economia, Agostino Savoldi, per
calibrare politiche ed interventi di maggior efficacia.
I contributi sono, infatti, finora risultati inaccessibili perché vincolati
alla realizzazione di opere strutturali. Ma proprio l’assenza di un mercato
rende impensabile ogni intervento patrimoniale, comunque incapace di produrre
ricadute economiche positive a fronte di un aumento dei costi fissi e
gestionali.
Meglio sarebbe, allora, destinare i fondi a parziale copertura della spesa
corrente. Una riduzione delle imposte comunali, ad esempio, potrebbe
rappresentare una misura utile e di facile introduzione. In questo senso appare
strategico il ruolo della Provincia, chiamata sia ad armonizzare il progetto con
i vincoli normativi, sia a garantire alle amministrazioni locali la rifusione
economica ed a concorrere agli interventi strutturali.
Piena disponibilità è stata confermata dall’assessore Savoldi: “In
provincia vi sono 115 Comuni: 13 con meno di 500 abitanti, 28 con popolazione
residente fra 500 e 1000 unità. È una realtà molto frammentata, che necessita
di attente e lungimiranti politiche di sostegno, dalla assistenza alla scuola,
dagli incentivi al commercio allo sviluppo imprenditoriale. Occorre calibrare
proprio su queste esigenze modelli che salvaguardino e valorizzino i piccoli
paesi come patrimonio straordinario del Territorio”.