15 Settembre, 2002
Pozzaglio,antica presenza di acque stagnanti.
La località su insediamento romano ed appartenne in seguito all’episcopato cremonese fin dal 1034.
Il comune di Pozzaglio
Pozzaglio (C.A.P. 26010) dista 8 chilometri
da Cremona, capoluogo della omonima provincia
cui il comune appartiene. Pozzaglio conta
1.202 abitanti (Pozzagliesi) e ha una superficie
di 20,4 chilometri quadrati per una densità
abitativa di 58,92 abitanti per chilometro
quadrato. Sorge a 50 metri sopra il livello
del mare.
Cenni anagrafici: Il comune di Pozzaglio
ha fatto registrare nel censimento del 1991
una popolazione pari a 1.160 abitanti. Nel
censimento del 2001 ha fatto registrare una
popolazione pari a 1.202 abitanti, mostrando
quindi nel decennio 1991 - 2001 una variazione
percentuale di abitanti pari al 3,62%.
Gli abitanti sono distribuiti in 424 nuclei
familiari con una media per nucleo familiare
di 2,83 componenti.
Cenni geografici: Il territorio del comune
risulta compreso tra i 47 e i 54 metri sul
livello del mare.
L'escursione altimetrica complessiva risulta
essere pari a 7 metri.
Cenni occupazionali: Risultano insistere
sul territorio del comune 30 attività industriali
con 369 addetti pari al 75,93% della forza
lavoro occupata, 16 attività di servizio
con 29 addetti pari al 3,29% della forza
lavoro occupata, altre 22 attività di servizio
con 57 addetti pari al 5,97% della forza
lavoro occupata e 9 attività amministrative
con 61 addetti pari al 4,53% della forza
lavoro occupata.
Risultano occupati complessivamente 486 individui,
pari al 40,43% del numero complessivo di
abitanti del comune.
L’Amministrazione Comunale.
Il municipio è sito in Via Roma 37, tel.
0372-55125 fax. 0372-55266: l'indirizzo di
posta elettronica è comune.pozzaglio@libero.it.
Gli Amministratori del Comune di POZZAGLIO
ED UNITI
Sindaco (eletto nel 2002): BEDULLI PAOLO
La Giunta:
FERRARI GIAN DOMENICO
MAGNI ALFREDA
RODA MARIO
SCARATTI MARIA ANTONIA
Il Consiglio:
BODINI GIANFRANCO
BRESCIANI ALVISE
BULGARI ALESSANDRO
FINALI RICCARDO
MARINELLI MAURO
MELEGA MIRKO
PASINI MAURO VIRGILO
VARATTI CLAUDIO
La storia di Pozzaglio.
Il toponimo indica l’antica presenza di acque
stagnanti.La località su insediamento romano
ed appartenne in seguito all’episcopato cremonese
fin dal 1034.
I vescovi poi la infeudarono a diverse famiglie
tra cui quella dei Giradi ( che diedero il
loro nome a Castelnuovo Ghepardi. Parte del
territorio fu poi assegnato ai padri Barnabiti.
Pozzaglio ricoprì un ruolo importante nelle
vicende storiche del 1647-48 quando diventò
sede del quartier generale dell’esercito
cremonese.
L’attuale comune è frutto di successive aggregazioni:
Casalsigone ed Uniti si associò a Pozzaglio
nel 1867. Casalsigone ed Uniti fu sede del
municipio fino al 1884.
Arte. L’antica chiesa di Pozzaglio fu una
delle prime costruite nella diocesi cremonese
del XII secolo.
Un episodio della domenica del 21 agosto
1921
Sciopero generale contro una “scorribanda
fascista”.
Un settimanale del 1921, L’Eco dei comunisti,
racconta di una “ Scorribanda di fascisti
“ in una osteria di Brazzuoli. Ecco come
viene ricordato il fatto:
“ …venne inaugurato il gagliardetto del Fascio
di Olmeneta.Parlò l’on. Farinacci….. Verso
le 18 si fermarono dinnanzi all’osteria Ponte
di Pozzaglio, due automobili e un cammion
carichi di …questa …gente. Vi era un bel
pubblico , ed essi discesero , entrarono
armati con bastoni e rivoltelle e cominciarono
a bastonare tutti ed a imporre di levare
le cravatte rosse e qualunque distintivo…Avvenne
un fuggi fuggi di donne e bambine…All’indomani
vi furono 24 ore di sciopero generale, riuscito
compattissimo in tutto il comune”.
I personaggi storici.
Guido Miglioli
Guido Miglioli nacque a Pozzaglio nel 1879
, frazione di Casalsigone, da una famiglia
di fittabili, che gestivano in affitto un'azienda
agricola, di medie dimensioni, con alcuni
salariati.
Guido Miglioli scrisse alcune opere sul sindacalismo
contadino fra cui possiamo ricordare: Le
leghe "bianche" nel Cremonese,
Guido Miglioli e il movimento contadino,
No guerra, ma terra! Guido Miglioli: una
vita per contadini.
Miglioli, durante la sua infanzia e adolescenza,
fu colpito da molti episodi, che riguardavano
la vita dei contadini e dei campi, in particolare
ricordava che sua madre assisteva molte famiglie
e contribuiva all'educazione di molti bambini
che abitavano nella sua cascina.
Era quel tipo di assistenza che molte famiglie
cristiane di imprenditori riservavano nei
confronti delle famiglie dei salariati secondo
le vecchie tradizioni della bontà e della
generosità cristiana.
Giovandosi appunto del Patto Gentiloni, di
una certa apertura alla possibilità per i
cattolici di far politica, fu eletto deputato
nelle elezioni del 1913, con un grandissimo
suffragio che gli derivava in modo particolare
dal suo radicamento nel mondo contadino,
specialmente quello della Val Padana, e dalla
sua posizione di avanguardia nel cattolicesimo
democratico, fu l'animatore delle leghe cattoliche
contadine; dal 1913 al 1923 fu deputato del
Partito Popolare.
Nel 1919 intervenne, con molteplici pubblicazioni,
sul giornale " L'Azione " , per
incitare i piccoli agricoltori a continuare
a coltivare la terra e a non venderla, altrimenti
si sarebbero formati grandi latifondisti
sempre più potenti e più egoisti nei confronti
dei contadini.
In questo periodo, molto turbolento, nacque
il Partito Popolare Italiano ( gennaio 1919
) a cui Miglioli decise di aderire.
L'esperienza di Miglioli si concluse con
l'avvento del fascismo nell'anno 1920.
Nel Natale del 1926 Miglioli fuggiva in Svizzera.
Miglioli nel 1927, a causa del regime fascista,
andò in esilio nell' U.R.S.S. dove, per tutto
il periodo dell'esilio, si occuperà del proletariato
rurale internazionale e porterà a compimento
la stesura di gran parte della sua opera.
Partecipò al primo congresso internazionale
antifascista a Berlino nel 1929.
Tornò in Italia per partecipare alla lotta
antifascista.
Nell'aprile del 1944 Farinacci fece rapire
a Milano da una squadra dei suoi fedelissimi
Guido Miglioli.
Miglioli non era uno che rispettava le regole
della clandestinità, per cui dal rifugio
dove si trovava, e dove stava lavorando al
libro Con Roma e con Mosca, comunicava con
i suoi "amici" di Cremona, Soresina
e Castelleone quasi regolarmente.
Non fu quindi difficile ai fascisti individuare
il rifugio, farlo uscire con uno stratagemma,
caricarlo a forza su una automobile e portarlo
a Cremona davanti a Farinacci, di cui praticamente
rimase prigioniero e ostaggio sino al 25
aprile 1945.
Nel dopoguerra Miglioli cercò di iscriversi
alla Democrazia Cristiana, ma fu seccamente
rifiutato
Con l’avvento del partito fascista al potere
fu costretto all'esilio.
Nel 1948 vi fu la sconfitta politica di Miglioli
nel fronte popolare e incominciò un cauto
avvicinamento agli uomini della DC.
Lo raggiunse la morte, a Milano, il 24 ottobre
1954 e volle essere sepolto accanto ad un
contadino “migliolino” che era caduto al
suo fianco in nella lotta del 1921.
Il partigiano di Pozzaglio
Luigi Ruggeri ( nome di battaglia “ Carmen”
)
Militare della Guardia di Finanza e protagonista
della Resistenza nel cremonese
Fucilato dai fascisti sulla piazza principale
di Pozzaglio il 24 settembre 1944.
La canzone si riferisce al giovane partigiano
Luigi Ruggeri (nome di battaglia "Carmen"),
che fu arrestato dai fascisti in seguito
a una delazione, portato a Cremona, sottoposto
a tortura e poi pubblicamente fucilato sulla
piazza principale di Pozzaglio il 24 settembre
1944. L'aria a cui si ispira è quella di
una canzonetta assai in voga a quel tempo,
Ho detto al sole.
Ecco la canzone..
La giusta pace è giunta alle porte, bandiéra
rossa ormai vittoriosa, troppi eroi han raccolto
la morte, ognun di loro avrà la sua rosa.
E gli eroi che son caduti per la vittoria
passeran nel libro sacro di questa storia.
Belle bambine, venite ad abbracciare chi
colla fede e speranza nel cuore l'Italia
nostra seppe liberare
col proprio sangue e il proprio onore.
Partigian, son due anni che soffri tanto
ma il soffrire per la patria è sempre un
vanto.
Mille tormenti hai sfidato cantando col tuo
bel mitra fedele in compagnia, nazisti ti
stavan cercando,erano in troppi e dovevi
-andar via.
Ora è giunto finalmente il gran momento che
i tedeschi e i fascisti van come il vento.
Dalla sua mamma ritorna il partigiano, dalla
sua mamma oppur dalla morosa, per tanti giorni
gli è stato lontano, ma per la fede ormai
vittoriosa.
Partigian, son due anni che soffri tanto
ma il soffrire per la patria è sempre un
vanto.
Il primo ucciso è stato a Pozzaglio, era
innocente e chiamava la mamma, pietà invocava,
lor l'han fucilato, lo sdegno in tutti accese
la fiamma.
Mai pietà di quelle bestie, ma bestie vili,
donne e vecchi han picchiato coi lor fucili.
Assassini, vi daremo ciò che vi aspetta,
siam milioni d'italiani, vogliam vendetta.
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· materiale raccolto ed ordinato da Gian
Carlo Storti
· cremona, marzo 2006
· si ringrazia il Comune di Pozzaglio per
la collaborazione
storia di pozzaglio
 
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