15 Settembre, 2002
Ora dobbiamo sconfiggere il " Berlusconismo" ( di G.C.Storti)
Meglio vincere ai punti che essere sconfitti . Questa banale frase da il senso della notte in bianco in attesa dei risultati elettorali definitivi.
Meglio vincere ai punti che essere sconfitti
. Questa banale frase da il senso della notte
in bianco in attesa dei risultati elettorali
definitivi.
La campagna e gli argomenti di Berlusconi
hanno inciso eccome. La vittoria sembrava
già in tasca qualche mese prima invece… Quattro
sono stati i punti di forza del Berlusca.
Il primo. Il suo appello all’anticomunismo
( ha chiamato tutti gli italiani a votare
). Il fatto che , grazie anche ad alcuni
“ errori di comunicazione” dell’Unione è
riuscito , anche se non del tutto, a far
apparire la nostra coalizione come “ il raggruppamento
delle tasse”. L’uso spregiudicato del suo
linguaggio ( volgare ? ) amplificato dalle
televisioni che motivava e rimotivava il
suo elettorato. Ed infine il fatto che in
questi cinque anni di governo ha sicuramente
favorito una parte di ceti sociali lanciando
messaggi , che a noi risultano devastanti
ma che hanno inciso profondamente nelle coscienze
delle persone ( le leggi speciali, i condoni,
le tasse troppo alte, l’abolizione dell’ICI
ecc.).
A Prodi ed alla coalizione vanno dati tutti
i meriti del caso. Sconfiggere quello che
è stato definito “ il berlusconismo” non
sarà facile. Berlusconi ha seminato, in questi
anni, l’idea dello “ smantellamento dello
Stato” quale sovrastruttura che impedisce
il raggiungimento della libertà ecc.
Sul filo di lana abbiamo la maggioranza per
governare e rilanciare l’idea di uno Stato,
di una Nazione, quella italiana, piu’ equa
e solidale. Compito difficilissimo il cui
esito non sarà scontato.
Dall’esame del voto nazionale alcune annotazioni
.
L’Ulivo , alla Camera, si è confermato un
forte punto di attrazione. Rifondazione Comunista
ottiene, solo al Senato,un risultato molto
positivo che non conferma alla Camera dove
la platea dei votanti era molto piu’ numerosa
( dai 18 ai 25 anni).
In effetti l’Ulivo sembra beneficiare del
voto giovanile.
La Rosa nel Pugno non ottiene il risultato
sperato. I DS, baricentro politico della
coalizione, non riescono a riscuotere tutti
gli sforzi spesi in questi anni.
Di Pietro si conferma un punto di riferimento
per una parte di quell’elettorato di tradizione
liberale e democratica che non necessariamente
ha posizioni sociali di sinistra.
Anche gli altri partiti dell’Unione si confermano
nella loro rappresentanza modesta.
Forza Italia rimane il primo partito e ciò
a conferma che non è piu’ il partito di “
plastica” di cui ogni tanto , con superficialità,
parliamo.
Infine una considerazione sul ruolo della
gerarchia cattolica che mi ha suggerito un
prete “ ulivista”.
Nella gerarchia della chiesa cattolica ,
a differenza di qualche anno or sono, sta
prevalendo un orientamento che privilegia
i “ valori etici che fondano la ideologia
cattolica” quali la famiglia, il matrimonio
ecc. Scarsa è ormai l’attenzione al “ valore
etico delle problematiche sociali” anche
se numerose organizzazioni cattoliche, sono
in prima linea su questo versante. Insomma
la gerarchia della chiesa cattolica non ha
fatto la campagna elettorale per l’Unione
e non ha contrastato la Casa delle Libertà.
Una posizione politicamente equidistante
con l’indicazione, ai cattolici, di tener
conto, nella scelta , di coloro che difendevano
i valori fondanti della ideologia cattolica.
Forse quindi una chiesa che si sta allontanando
dai problemi del mondo per rifugiarsi nei
soli valori della fede. Una chiesa che però
, sostanzialmente, non ha fatto pesare la
sua possibile influenza sul voto.
Sul piano locale invece l’Unione ha perso.
Se i dati di oggi , fossero stati i dati
delle amministrative 2005, sia il Comune
che la Provincia sarebbero nelle mani della
Casa delle Libertà.
Anche se il risultato va letto con attenzione
e preoccupazione sappiano che però le amministrative
sono diverse dalle politiche. Corada e Torchio
, e non solo loro, hanno portato alle coalizioni
uno specifico valore aggiunto che appunto
ha permesso di vincere le amministrative.
Certamente il risultato va attentamente esaminato
, in particolare dai DS. In fondo tutto il
nord è nelle mani della Casa delle Libertà
e questo è il problema politico vero. La
parte piu’ ricca del paese non si riconosce
nel centro-sinistra e si schiera in modo
forte con il centro-destra. Per Prodi e la
sua coalizione esiste quindi il problema
di riconquistare questa parte del paese ad
una politica di solidarietà. Molti enti locali
al nord sono diretti dal centro-sinistra
ma quando si vota per le politiche, una parte
consistente di elettorato, esprime un voto
diverso. La laicità del voto è una conquista
importante per la democrazia , ma in questo
caso viene premiato il centro-destra.
Sembra quindi che la buona amministrazione,
quella oculata e solidale, non sposti voti
sulla politica nazionale. Appaiono queste
come sfere diverse che non hanno punti in
contatto. Una forte riflessione è richiesta
quindi alle forze del centro-sinistra del
nord. Non solo ai DS, ma a tutto lo schieramento.
Il paese , come dice Prodi, va riunificato
sia sugli obiettivi di sviluppo che su quelli
della solidarietà. Governiamo quindi, rischiamo,
non accettiamo pateracchi, come quello della
grande colazione. Dimostriamo agli italiani
che il centro-sinistra è all’altezza delle
sfide del paese. Sono sicuro che non rifaremo
gli errori dell’altra volta.
Ricordiamoci infine che abbiamo di fronte
due scadenze: le elezioni amministrative
in alcune grandi aree del paese ( vedi Milano)
ed il referendum confermativo della “ riforma
costituzionale del polo”. Lavoriamo per vincere.
stori@welfareitalia.it
 
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