15 Settembre, 2002
Un anno di proposte
Dopo un intenso anno di lavoro l'Ulivo traccia un bilancio dell'attività politica trascorsa
30-12-2002
Un anno di proposte
Dopo un intenso anno di lavoro l'Ulivo traccia un bilancio dell'attività politica trascorsa: un puntuale resoconto delle proposte presentate dal centrosinistra e un'attenta analisi dei guasti provocati dalla destra al potere.
Bilancio di un anno
"Con la destra al potere l'Italia ha imboccato una china di declino: è meno competitiva nel mondo, ha perso posizioni rispetto agli altri Paesi competitori, nell'area dell'euro ha oggi meno crescita economica, più inflazione, meno consumi, meno investimenti...".
Il leader dell'Ulivo, Francesco Rutelli, aprendo la conferenza stampa di fine anno traccia il bilancio negativo del governo Berlusconi "L'unico aspetto ancora in crescita è l'occupazione - sottolinea Rutelli - che è però un'eredità del centro sinistra, ma la crescita dei posti di lavoro si è fermata e la qualità dell'occupazione è diminuita".
In questo anno e mezzo il governo "ha dimostrato un ottimismo fuori misura controproducente" e ricorda come, il 15 gennaio di un anno fa, Berlusconi aveva dichiarato che secondo i suoi dati la ripresa economica era già cominciata. "Di annuncio in annuncio - polemizza Rutelli - l'Italia ha perso la possibilità di fare una politica seria".
Rutelli snocciolando le cifre di un rapporto stilato dall'Ulivo sul Bilancio di un anno di governo, ricorda che "è totalmente falso che il governo ha raggiunto gli obbiettivi contenuti nel programma, basti pensare che sono oltre 5 milioni i pensionati che continueranno ad avere una pensione inferiore al milione al mese. Vogliamo sapere - chiede - se Berlusconi ne parlerà oggi. Queste cifre sono la verità e alla verità non si può contrapporre la propaganda".
"Al centro destra manca una visione per rimettere l'Italia in carreggiata. Il Paese quest'anno è più pessimista - osserva - perché non vede la luce dopo questo tunnel, tutte le ricette del governo si rivelano sbagliate, basta citare un esempio: la Tremonti bis. Non sappiamo ancora quanto sia costata e quali risultati abbia prodotto, secondo stime plausibili, sarebbe costata 7 miliardi di euro e avrebbe prodotto una crescita del pil pari allo 0,1%: un totale fallimento".
"Il Paese non ce la fa perché non è guidato da chi è in grado di valorizzarne le potenzialità che l'Italia ha". Piero Fassino spiega così le ragioni della difficoltà che l'Italia sta affrontando. "Negli ultimi 3 mesi c'è stata una diagnosi univoca sul grande rischio che sta di fronte all'Italia: Fazio ha parlato di rischio di declino, il presidente Ciampi ha parlato di minore competitività, De Rita ci ha fotografato l'Italia attraverso l'inchiesta del Censis di un Italia che ha le pile scariche, ieri Padoa Schioppa, una delle principali autorità bancarie europee, indicava lo stesso problema, anche Monti metteva l'accento su questo. Il Paese avrebbe bisogno di una guida forte e autorevole per evitare il declino che diventa più incombente in quanto c'è un governo debole e inadeguato".
Secondo il segretario della Quercia in questo anno e mezzo di governo "si è realizzato esattamente il contrario delle aspettative suscitate". Il centro destra aveva vinto le elezioni promettendo agli italiani più opportunità e più occasioni, ma dice Fassino "un anno e mezzo dopo, milioni di persone si chiedono se non hanno oggi qualche opportunità in meno".
 
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