15 Settembre, 2002
Giorgio Napolitano, il nuovo Presidente della Repubblica
Al momento del raggiungimento del quorum, dai banchi del centrosinistra si è levato un lungo appaluso. Battimani anche da alcuni settori del centrodestra, Udc in primis.
ROMA - Giorgio Napolitano è il nuovo presidente della Repubblica. E' la prima volta di un ex comunista al Quirinale. Al quarto spoglio, dopo giorni e giorni di trattative e tensioni tra maggioranza e opposizione, il senatore a vita, storico esponente migliorista del Pci - poi diventato Pds e infine Ds - ha ottenuto 543 voti (superando il quorum di 505). In pratica tutti i consensi dell'Unione, mentre la Cdl, come annunciato, ha votato scheda bianca.
Irrilevante il ruolo dei franchi tiratori, anche perché il centrodestra per blindare il rispetto dell'indicazione di schieramento ha "obbligato" i suoi grandi elettori a passare attraverso la cabina a tutta velocità. Esitare qualche istante dietro la tendina equivaleva ammettere che si stava scrivendo qualcosa sulla scheda, anziché depositarla bianca nell'insalatiera. Una tattica di controllo sulla quale Romano Prodi non ha potuto fare a meno di ironizzare: "Correvano come bersaglieri".
Dissenso alla luce del sole rispetto alle indicazioni di coalizione, invece, da parte dell'ex segretario dell'Udc, Marco Follini che ha dichiarato di aver votato Napolitano così come Giulio Andreotti. Hanno ottenuto voti anche Bossi (42), D'Alema (10), Ferrara (7), Letta (6), Berlusconi (5), Pininfarina (3) e il sindaco di Trieste Di Piazza (3). Dieci le schede disperse, 347 le bianche, 14 le nulle.
Nonostante la contrarietà espresso palesemente dall'Udc (che voleva votare Napolitano), la Cdl si è dunque schierata compatta per la scheda bianca, mentre la Lega ha continuato a far confluire i propri consenso sul leader Umberto Bossi. La quarta votazione ha confermato insomma l'impossibilità di raggiungere una larga intesa per l'elezione del capo dello Stato.
Al momento del raggiungimento del quorum, dai banchi del centrosinistra si è levato un lungo appaluso. Battimani anche da alcuni settori del centrodestra, Udc in primis. Fredda, invece, la reazione di Forza Italia e della Lega, che per bocca di Roberto Calderoli si è spinta ad affermare che non riconosce Napolitano come presidente. "Sono molto soddisfatto è un giorno importante per il Paese, un'elezione significativa di un presidente della Repubblica che io credo sarà in grado di interpretare le istanze di tutto il Paese" ha commentato Fausto Bertinotti, presidente della Camera, che ha gestito i lavori del Parlamento riunito in seduta comune.
La prima telefonata al neopresidente è arrivata da Carlo Azeglio Ciampi. Poco dopo la proclamazione, Napolitano è uscito a piedi da palazzo Giustiniani, dove aveva atteso lo scrutinio. Poche parole e un saluto alla folla: "Sono emozionato".
Il neoletto, undicesimo nella storia della Repubblica italiana, presterà giuramento lunedì 15 alle ore 17. Ciampi si dimetterà il giorno stesso. Dopo l'insediamento Napolitano darà l'avvio alle consultazioni con i gruppi parlamentari per arrivare all'affidamento dell'incarico per la formazione del nuovo governo entro martedì sera o mercoledì. Dopodiché, seguendo il calendario ipotizzato in maniera informale dal presidente del Consiglio il pectore Romano Prodi, il nuovo governo potrebbe presentarsi giovedì o venerdì al Senato per il voto di fiducia. Dopo la pausa di sabato e domenica per la campagna elettorale amministrativa, il via libera dalla Camera dovrebbe arrivare infine il lunedì o il martedì successivo.
 
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