15 Settembre, 2002
Unità di crisi sulle ferrovie
Votata all'unanimità in Consiglio Provinciale la mozione per un tavolo permanente
Votata all'unanimità da parte del Consiglio Provinciale la mozione presentata
dai consiglieri dei democratici di sinistra Mainardi, Superti, Tamagni per la
costituzione di un tavolo permanente sui problemi delle linee ferroviarie.
Mainardi ha parlato di "ferrovie come strumento strategico di sviluppo del
territorio". "Si è affrontato il problema strade - ha detto - ora si deve
affrontare la questione ferrovie e acqua. I problemi sono di sicurezza per merci
e passeggeri (episodio della Cava è sintomatico), di servizi efficienti, di
puntualità e pulizia, di collegamenti rapidi". A suo avviso: "La Provincia, nel
programma del Presidente, i piani di sviluppo, i consigli aperti contengono
indirizzi chiari, ora occorre individuare alcuni strumenti attivi: una carta dei
servizi per consumatori e pendolari, un'unità di crisi, che stigmatizzi i
ritardi e trovi soluzioni, un tavolo permanente con tutti i soggetti
interessati". "Occorre - ha concluso - dare alle ferrovie gli stessi strumenti
di lotta usati per la Paullese".
Ampio il dibattito. Attilio Galmozzi (Prc) ha ribadito la necessità di "chiedere
alla Regione di investire meno sulla strada e più sul ferro. Scelte anche
ambientali, vista la cattiva salute dell'aria". Antonello Santini (Margherita)
ha ricordato la sua mozione sui rincari dell'abbonamento ferroviario e sulla
necessità di adeguare la rete: "Necessario - ha ribadito - un riequilibrio delle
modalità di trasporto e doveroso affrontare i problemi in maniera sistematizzata,
aggiornando il consiglio sui lavori del tavolo. Giuseppe Redegalli (FI). "tutta
la mobilità va incentivata, senza contrapposizione tra strade e ferro, servono
entrambe. Va poi indirizzata la mobilità verso le ferrovie, penso ad esempio ai
pullman. Province che hanno avuto più investimenti, hanno maggiore utenza". Per
Massimiliano Sciaraffa (Lista Torchio): "il tavolo può essere uno strumento
valido per dare una corretta percezione dei problemi locali. La Regione dovrà
affrontare il problema del trasporto ferroviario nel sud lombardo e non solo del
nord".
Agostino Alloni, Vice Presidente e Assessore al Territorio, nel condividere la
proposta di costituire un tavolo permanente con parlamentari, consiglieri
regionali, sindaci, CCIAA, ecc… ha chiesto un atto di consapevolezza. "Le
nostre tre linee sono regionali e la competenza è di Regione, Trenitalia, RFI,
non illudiamoci che basti un tavolo, serve che investano". Alloni ha indicato
segnali positivi: "il raccordo Tamoil ha tolto 30 mila camion all'anno dalla
strada, entro l'anno va a bando il raccordo ferroviario di Casalmaggiore -
Viadana, 7 km toglieranno altri 40 mila camion dalle strade del casalasco". Ha
poi dato ragione a Redegalli: "Occorre fare sistema tra gomma e ferro" e ha
citato i recenti accordi con Regione, Rfi e Trenitalia, per interscambio nella
stazione di Cremona, Casalmaggiore e Crema. "Va potenziata però la rete
ferroviaria in modo da rendere alternativo il trasporto su ferro. E'
un'emergenza! Ognuno deve fare la propria parte. Basterebbero pochi
investimenti, ad esempio con i raddoppi selettivi a Codogno e Treviglio,
riusciremmo quasi a dimezzare i tempi per Milano, allora ha senso
l'intermodalità". Per Andrea Ladina (Verdi): "la mozione si inserisce
nella richiesta a più riprese di fare il punto della situazione in modo
sistematico con Regione Rfi e Trenitalia. Il Presidente del Consiglio Roberto
Mariani ha assicurato che si interesserà per organizzare a breve un
aggiornamento. Parola conclusiva a Pierluigi Tamagni (Ds): "Il tavolo permanente
è anche un tavolo di crisi. Io lavoro in Atm, a Milano, il tavolo c'è, è
periodico e funziona. Serve per verificare criticità precise e per risolverle.
Non vengono fatti per semplice denuncia e non sono mai generici. Il gestore si
sente monitorato".
 
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