Cremona, Piazza del Comune
Celebrazioni Festa della Repubblica
Intervento del Sindaco Gian Carlo Corada
La mattina di venerdì 2 giugno 2006
Autorità civili e militari, cittadine e cittadini,
oggi ricordiamo il 60esimo anniversario della nascita della Repubblica
italiana.
È un appuntamento importante.
Il 2 giugno del 1946 il popolo italiano, riconquistate pace e libertà, venne
chiamato a scegliere con un libero referendum tra Monarchia e Repubblica.
Per la prima volta gli italiani erano di fronte ad una simile decisione.
Il confronto fu aspro e molto partecipato e portò ad un cambio radicale
dell'impianto istituzionale, attraverso l'introduzione della forma repubblicana.
Fu il primo passo verso un futuro carico di tante speranze.
Questo anniversario ha un valore ancora maggiore oggi che viviamo in un'epoca
difficile, tormentata, di crisi.
Abbiamo assistito, negli ultimi decenni, ad un lungo periodo che ha davvero
tratti di straordinarietà.
Primo fra tutti la riconciliazione, nella seconda metà del secolo ventesimo,
fra i popoli europei, grandi e piccoli.
In un mondo ancora teatro di aspri conflitti nazionali, etnici o religiosi,
l'Unione Europea, da 60 anni, si propone come un modello di civiltà, di valore
universale, di pacifica convivenza.
Siamo davvero fieri di tutto ciò. Anche se non ci sfugge quanto l'impegno non
sia terminato.
Sappiamo che le difficoltà sono ancora molte. Vi sono ancora paure
preoccupanti o nostalgie latenti in alcune pieghe delle società europee.
Ma i popoli d'Europa non hanno dimenticato l'amara lezione della storia del
secolo che si è appena compiuto.
Dall'orgoglio e dalle ambizioni di potenza delle nazioni sono scaturite
guerre feroci che hanno rischiato di distruggere l'Europa e che hanno coinvolto
il mondo intero.
50 milioni di morti! 50 milioni di morti: questo fu l’atroce costo che
l’Europa ed il mondo pagarono ai folli disegni di potenza e di sopraffazione
manifestatisi in quegli anni.
Mai più! Mai più!
Non dobbiamo mai dimenticare ciò che è avvenuto, nel nome della
riconciliazione fra le nazioni e per l'affermazione vera dei valori fondamentali
di libertà, di giustizia, di rispetto della dignità della persona umana.
Il popolo italiano ha scelto allora la Repubblica, la democrazia e la pace.
Repubblica, democrazia e pace hanno creato il fertile terreno su cui è cresciuto
un nuovo benessere.
L'Italia, l'Europa, crescono insieme quando si ispirano a valori ed
istituzioni democratiche.
Il segreto della democrazia è di saper incanalare l’inevitabile
conflittualità nell'ambito delle libere istituzioni – dove il conflitto diventa
confronto e poi luogo d'incontro e, se possibile, dialogo e contaminazione.
Il segreto della democrazia è far sì che il contrasto ed anche la
contrapposizione non assumano mai aspetti distruttivi ma che anzi vengano
utilizzati come motivo di progresso, come risorsa per il cambiamento.
Da coloro che si sono battuti per dare vita alla nostra Repubblica abbiamo
imparato quanto sia essenziale che la dialettica politica rimanga viva e forte,
che il confronto delle opinioni si esprima attraverso la libera espressione
della volontà popolare, nei modi previsti dalla legge, nel Parlamento e nel
Paese.
Autorità civili e militari, cittadine e cittadini,
l'Italia ricorda oggi quell’irripetibile e straordinario periodo di 60 anni
fa, pieno di speranze e animato da coraggio e impegno.
Un periodo che portò il nostro Paese dalla Liberazione alla nascita della
Repubblica e dell'Assemblea Costituente, fino alla promulgazione della Carta
Costituzionale.
Oggi - nel mentre ci congratuliamo vivamente con tutti coloro che verranno
insigniti delle Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana - non possiamo
esimerci dal ricordare, con un reverente saluto, i giovani militari che, ancora
poche settimane fa, hanno drammaticamente perso la vita lontano dalle proprie
case e dai propri affetti. E confermare la nostra commossa vicinanza alle loro
famiglie.
L’occasione che ci vede qui riuniti è importante per avviare una riflessione
sull'attualità che ancora oggi rivestono i valori sui quali si fonda
l'esperienza democratica del nostro Paese, enunciati nei primi dodici articoli
della Carta Costituzionale.
Riteniamo sia importante cogliere fra le pagine della nostra Costituzione
l'impegno profuso, nella fase nascente della Repubblica, dalle generazioni che
furono protagoniste della lotta di Liberazione.
Oggi vogliamo fare oggi tesoro dell'eredità che ci hanno trasmesso e
realizzare pienamente gli ideali di progresso e democrazia per l'affermazione
dei quali milioni di donne e uomini lottarono e molti di loro perirono.
Repubblica vuol dire bene comune, essere capaci di porre l’interesse pubblico
al di sopra degli interessi personali e di parte; voler vivere come cittadini
consapevoli e non come semplici consumatori, clienti o spettatori; saper
ricordare, essere consci dei nostri doveri e non solo dei nostri legittimi
diritti.
Sono valori conquistati dal nostro popolo e che tutti sapremo custodire, in
piena libertà e democrazia.
Viva la Repubblica, Viva la Costituzione, Viva l’Italia!
Cremona, Piazza del Comune
Celebrazioni Festa della Repubblica
Intervento del Sindaco Gian Carlo Corada
La sera di venerdì 2 giugno 2006
Oggi ricordiamo il 60° anniversario della nascita della Repubblica italiana.
È un appuntamento importante.
Il 2 giugno del 1946 il popolo italiano - dopo aver sconfitto tedeschi
occupanti e fascisti loro alleati con la riconquista della pace e della libertà
- venne chiamato a scegliere con un libero referendum tra Monarchia e
Repubblica.
Per la prima volta gli italiani erano di fronte ad una simile decisione.
Il confronto fu aspro e molto partecipato e portò ad un cambio radicale
dell'impianto istituzionale, attraverso l'introduzione della forma repubblicana.
Fu il primo passo verso un futuro carico di tante speranze, il primo passo
verso la creazione di uno stato libero e moderno.
In questi 60 anni noi tutti abbiamo imparato a riconoscere il 2 giugno come
giorno di memoria e di speranza, occasione che ha dato voce al desiderio di
partecipazione dei cittadini ed al bisogno di affermare la nostra identità
nazionale.
Oggi gli italiani si stringono alle istituzioni della Repubblica, ai valori
di una Costituzione equilibrata e saggia, splendido frutto di quella stagione di
straordinaria rinascita che prese le mosse dalla guerra di Liberazione.
In questi anni abbiamo sentito rinascere in noi l'orgoglio di essere
italiani; si è andato consolidando un forte sentimento nazionale.
Anche per questo l’Italia ce la farà; saprà superare, come nel passato,
ostacoli e difficoltà.
Prima di tutto sapremo essere fra i protagonisti del rilancio dell'Europa,
perché noi crediamo davvero nei valori dell'unione tra i popoli europei.
È un progetto di avanzamento civile e sociale irrinunciabile.
È il progetto nel quale si riconoscono sempre di più i nostri giovani che
hanno ben presente quanto il loro destino sia intrecciato a quello dei giovani
degli altri Paesi europei.
A 60 anni di distanza, l'Italia ricorda oggi quell’irripetibile e
straordinario periodo che portò il nostro Paese dalla Liberazione alla nascita
della Repubblica e dell'Assemblea Costituente, fino alla promulgazione della
Carta Costituzionale.
È importante avviare una riflessione comune attorno all'attualità che ancora
oggi caratterizza i valori sui quali si fonda l'esperienza democratica del
nostro Paese, enunciati nei primi dodici articoli della Carta Costituzionale.
Anche con questo obiettivo abbiamo voluto sviluppare una articolata pluralità
di iniziative, di carattere culturale, artistico e celebrativo, soprattutto
rivolte alla nuove generazioni.
Un calendario, che oggi – come tradizione - si conclude in questa magnifica
piazza, al cospetto di questo meraviglioso pubblico, con il tanto atteso
concerto dell’Orchestra di Fiati ‘Città di Soncino’ diretta dal Maestro Luca
Valenti.
Un calendario che quest’anno abbiamo reso ancora più ricco attraverso
l’invio, in questi giorni, a tutte le famiglie cremonesi del volume che racconta
la nostra Costituzione con il linguaggio dei fumetti, ponendo particolare
attenzione al fondamentale principio della separazione e dell’equilibrio dei
poteri.
Riteniamo sia importante cogliere fra le pagine della nostra Costituzione
l'impegno profuso, nella fase nascente della Repubblica, dalle generazioni che
furono protagoniste della lotta di Liberazione, per fare oggi tesoro
dell'eredità che ci hanno trasmesso.
La Carta Costituzionale non è una legge qualsiasi. E’ la base fondamentale
che tiene unito il nostro popolo. È la Carta nella quale tutti si devono
riconoscere.
Anche per questo, soprattutto per questo, l’appuntamento del prossimo 25 e 26
giugno è rilevante.
In quella data – tra tre settimane – un importante referendum chiama il
popolo italiano ad una scelta decisiva attorno alle modifiche della nostra
Costituzione.
Come Sindaco di questa città io voglio esortare tutti voi alla
partecipazione: é una scelta alla quale nessuno di noi dovrà mancare, qualsiasi
siano i suoi convincimenti e le sue opinioni.
La riscoperta dei valori fondamentali che stanno alla base della nostra
esperienza repubblicana rimane la via maestra per il rafforzamento della
democrazia nel nostro Paese.
Questi valori sono la premessa per la costruzione di una politica attiva,
nell'ambito della comunità internazionale, volta alla ricerca della pace e della
cooperazione tra i popoli.
C'è bisogno di nuove energie. C'è bisogno di passione civile che animi
ciascuno di noi, giovani e meno giovani, nel proprio operare quotidiano.
Dobbiamo rifuggire dalle spesso futili dispute che rischiano di consumare la
nostra vita quotidiana.
Affrontiamo i problemi veri del Paese con la volontà di arrivare a soluzioni
condivise, confrontandoci con serietà e spirito positivo.
E traduciamole in atti concreti. Costruiamo un Paese migliore.
Come disse il nostro sempre amato Presidente Ciampi, noi tutti abbiamo avuto
la fortuna di nascere in un Paese unico al mondo, per le sue bellezze naturali
ed artistiche, ma anche per il suo patrimonio di civiltà.
Anche nel ricordo di questi 60 anni sono certo che sapremo continuare ad
essere all’altezza della sua storia, delle sue tradizioni, del suo ruolo.
Viva la Repubblica, viva la Costituzione, viva l’Italia