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 Attualità

15 Settembre, 2002
2 giugno – festa della Repubblica
Gli interventi del Sindaco Gian Carlo Corada alle celebrazioni

Cremona, Piazza del Comune
Celebrazioni Festa della Repubblica
Intervento del Sindaco Gian Carlo Corada
La mattina di venerdì 2 giugno 2006


Autorità civili e militari, cittadine e cittadini,

oggi ricordiamo il 60esimo anniversario della nascita della Repubblica italiana.
È un appuntamento importante.

Il 2 giugno del 1946 il popolo italiano, riconquistate pace e libertà, venne chiamato a scegliere con un libero referendum tra Monarchia e Repubblica.

Per la prima volta gli italiani erano di fronte ad una simile decisione.

Il confronto fu aspro e molto partecipato e portò ad un cambio radicale dell'impianto istituzionale, attraverso l'introduzione della forma repubblicana.

Fu il primo passo verso un futuro carico di tante speranze.

Questo anniversario ha un valore ancora maggiore oggi che viviamo in un'epoca difficile, tormentata, di crisi.

Abbiamo assistito, negli ultimi decenni, ad un lungo periodo che ha davvero tratti di straordinarietà.

Primo fra tutti la riconciliazione, nella seconda metà del secolo ventesimo, fra i popoli europei, grandi e piccoli.

In un mondo ancora teatro di aspri conflitti nazionali, etnici o religiosi, l'Unione Europea, da 60 anni, si propone come un modello di civiltà, di valore universale, di pacifica convivenza.

Siamo davvero fieri di tutto ciò. Anche se non ci sfugge quanto l'impegno non sia terminato.

Sappiamo che le difficoltà sono ancora molte. Vi sono ancora paure preoccupanti o nostalgie latenti in alcune pieghe delle società europee.

Ma i popoli d'Europa non hanno dimenticato l'amara lezione della storia del secolo che si è appena compiuto.

Dall'orgoglio e dalle ambizioni di potenza delle nazioni sono scaturite guerre feroci che hanno rischiato di distruggere l'Europa e che hanno coinvolto il mondo intero.

50 milioni di morti! 50 milioni di morti: questo fu l’atroce costo che l’Europa ed il mondo pagarono ai folli disegni di potenza e di sopraffazione manifestatisi in quegli anni.

Mai più! Mai più!

Non dobbiamo mai dimenticare ciò che è avvenuto, nel nome della riconciliazione fra le nazioni e per l'affermazione vera dei valori fondamentali di libertà, di giustizia, di rispetto della dignità della persona umana.

Il popolo italiano ha scelto allora la Repubblica, la democrazia e la pace. Repubblica, democrazia e pace hanno creato il fertile terreno su cui è cresciuto un nuovo benessere.

L'Italia, l'Europa, crescono insieme quando si ispirano a valori ed  istituzioni democratiche.

Il segreto della democrazia è di saper incanalare l’inevitabile conflittualità nell'ambito delle libere istituzioni – dove il conflitto diventa confronto e poi luogo d'incontro e, se possibile, dialogo e contaminazione.

Il segreto della democrazia è far sì che il contrasto ed anche la contrapposizione non assumano mai aspetti distruttivi ma che anzi vengano utilizzati come motivo di progresso, come risorsa per il cambiamento.

Da coloro che si sono battuti per dare vita alla nostra Repubblica abbiamo imparato quanto sia essenziale che la dialettica politica rimanga viva e forte, che il confronto delle opinioni si esprima attraverso la libera espressione della volontà popolare, nei modi previsti dalla legge, nel Parlamento e nel Paese.

Autorità civili e militari, cittadine e cittadini,

l'Italia ricorda oggi quell’irripetibile e straordinario periodo di 60 anni fa, pieno di speranze e animato da coraggio e impegno.

Un periodo che portò il nostro Paese dalla Liberazione alla nascita della Repubblica e dell'Assemblea Costituente, fino alla promulgazione della Carta Costituzionale.

Oggi - nel mentre ci congratuliamo vivamente con tutti coloro che verranno insigniti delle Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana - non possiamo esimerci dal ricordare, con un reverente saluto, i giovani militari che, ancora poche settimane fa, hanno drammaticamente perso la vita lontano dalle proprie case e dai propri affetti. E confermare la nostra commossa vicinanza alle loro famiglie.

L’occasione che ci vede qui riuniti è importante per avviare una riflessione sull'attualità che ancora oggi rivestono i valori sui quali si fonda l'esperienza democratica del nostro Paese, enunciati nei primi dodici articoli della Carta Costituzionale.

Riteniamo sia importante cogliere fra le pagine della nostra Costituzione l'impegno profuso, nella fase nascente della Repubblica, dalle generazioni che furono protagoniste della lotta di Liberazione.

Oggi vogliamo fare oggi tesoro dell'eredità che ci hanno trasmesso e realizzare pienamente gli ideali di progresso e democrazia per l'affermazione dei quali milioni di donne e uomini lottarono e molti di loro perirono.

Repubblica vuol dire bene comune, essere capaci di porre l’interesse pubblico al di sopra degli interessi personali e di parte; voler vivere come cittadini consapevoli e non come semplici consumatori, clienti o spettatori; saper ricordare, essere consci dei nostri doveri e non solo dei nostri legittimi diritti.

Sono valori conquistati dal nostro popolo e che tutti sapremo custodire, in piena libertà e democrazia.

Viva la Repubblica, Viva la Costituzione, Viva l’Italia!

Cremona, Piazza del Comune
Celebrazioni Festa della Repubblica
Intervento del Sindaco Gian Carlo Corada
La sera di venerdì 2 giugno 2006

Oggi ricordiamo il 60° anniversario della nascita della Repubblica italiana.

È un appuntamento importante.

Il 2 giugno del 1946 il popolo italiano - dopo aver sconfitto tedeschi occupanti e fascisti loro alleati con la riconquista della pace e della libertà - venne chiamato a scegliere con un libero referendum tra Monarchia e Repubblica.

Per la prima volta gli italiani erano di fronte ad una simile decisione.

Il confronto fu aspro e molto partecipato e portò ad un cambio radicale dell'impianto istituzionale, attraverso l'introduzione della forma repubblicana.

Fu il primo passo verso un futuro carico di tante speranze, il primo passo verso la creazione di uno stato libero e moderno.

In questi 60 anni noi tutti abbiamo imparato a riconoscere il 2 giugno come giorno di memoria e di speranza, occasione che ha dato voce al desiderio di partecipazione dei cittadini ed al bisogno di affermare la nostra identità nazionale.

Oggi gli italiani si stringono alle istituzioni della Repubblica, ai valori di una Costituzione equilibrata e saggia, splendido frutto di quella stagione di straordinaria rinascita che prese le mosse dalla guerra di Liberazione.

In questi anni abbiamo sentito rinascere in noi l'orgoglio di essere italiani; si è andato consolidando un forte sentimento nazionale.

Anche per questo l’Italia ce la farà; saprà superare, come nel passato, ostacoli e difficoltà.

Prima di tutto sapremo essere fra i protagonisti del rilancio dell'Europa, perché noi crediamo davvero nei valori dell'unione tra i popoli europei.

È un progetto di avanzamento civile e sociale irrinunciabile.

È il progetto nel quale si riconoscono sempre di più i nostri giovani che hanno ben presente quanto il loro destino sia intrecciato a quello dei giovani degli altri Paesi europei.

A 60 anni di distanza, l'Italia ricorda oggi quell’irripetibile e straordinario periodo che portò il nostro Paese dalla Liberazione alla nascita della Repubblica e dell'Assemblea Costituente, fino alla promulgazione della Carta Costituzionale.

È importante avviare una riflessione comune attorno all'attualità che ancora oggi caratterizza i valori sui quali si fonda l'esperienza democratica del nostro Paese, enunciati nei primi dodici articoli della Carta Costituzionale.

Anche con questo obiettivo abbiamo voluto sviluppare una articolata pluralità di iniziative, di carattere culturale, artistico e celebrativo, soprattutto rivolte alla nuove generazioni.

Un calendario, che oggi – come tradizione - si conclude in questa magnifica piazza, al cospetto di questo meraviglioso pubblico, con il tanto atteso concerto dell’Orchestra di Fiati ‘Città di Soncino’ diretta dal Maestro Luca Valenti.

Un calendario che quest’anno abbiamo reso ancora più ricco attraverso l’invio, in questi giorni, a tutte le famiglie cremonesi del volume che racconta la nostra Costituzione con il linguaggio dei fumetti, ponendo particolare attenzione al fondamentale principio della separazione e dell’equilibrio dei poteri.

Riteniamo sia importante cogliere fra le pagine della nostra Costituzione l'impegno profuso, nella fase nascente della Repubblica, dalle generazioni che furono protagoniste della lotta di Liberazione, per fare oggi tesoro dell'eredità che ci hanno trasmesso.

La Carta Costituzionale non è una legge qualsiasi. E’ la base fondamentale che tiene unito il nostro popolo. È la Carta nella quale tutti si devono riconoscere.

Anche per questo, soprattutto per questo, l’appuntamento del prossimo 25 e 26 giugno è rilevante.

In quella data – tra tre settimane – un importante referendum chiama il popolo italiano ad una scelta decisiva attorno alle modifiche della nostra Costituzione.

Come Sindaco di questa città io voglio esortare tutti voi alla partecipazione: é una scelta alla quale nessuno di noi dovrà mancare, qualsiasi siano i suoi convincimenti e le sue opinioni.

La riscoperta dei valori fondamentali che stanno alla base della nostra esperienza repubblicana rimane la via maestra per il rafforzamento della democrazia nel nostro Paese.

Questi valori sono la premessa per la costruzione di una politica attiva, nell'ambito della comunità internazionale, volta alla ricerca della pace e della cooperazione tra i popoli.

C'è bisogno di nuove energie. C'è bisogno di passione civile che animi ciascuno di noi, giovani e meno giovani, nel proprio operare quotidiano.

Dobbiamo rifuggire dalle spesso futili dispute che rischiano di consumare la nostra vita quotidiana.

Affrontiamo i problemi veri del Paese con la volontà di arrivare a soluzioni condivise, confrontandoci con serietà e spirito positivo.

E traduciamole in atti concreti. Costruiamo un Paese migliore.

Come disse il nostro sempre amato Presidente Ciampi, noi tutti abbiamo avuto la fortuna di nascere in un Paese unico al mondo, per le sue bellezze naturali ed artistiche, ma anche per il suo patrimonio di civiltà.

Anche nel ricordo di questi 60 anni sono certo che sapremo continuare ad essere all’altezza della sua storia, delle sue tradizioni, del suo ruolo.

Viva la Repubblica, viva la Costituzione, viva l’Italia

 


       



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