15 Settembre, 2002
«Terre d’Africa»
Prorogata al 7 agosto la mostra in Sala degli Alabardieri e Sala dei Decurioni
Grazie al consenso e all’affluenza di pubblico riservati alla mostra
fotografica ‘Terre d'Africa’, ospitata a Palazzo Comunale (Sala degli
Alabardieri e Sala dei Decurioni), l’evento è stato prorogato al 7 agosto 2006
(ingresso libero dal lunedì al sabato dalle 9 alle 18, la domenica dalle 10 alle
18). Successivamente ‘Terre d’Africa’ sarà allestita in altre città italiane per
approdare in autunno inoltrato a Dublino, sede centrale di ICROSS l’associazione
umanitaria non governativa operante nella Rift Valley kenyota che permette di
beneficiare dei ricavati delle mostre i popoli in difficoltà. Una volta in
Irlanda altri accreditati artisti contribuiranno ad ampliare l'esposizione. Tra
questi il giovane promettente pittore Peter Homan.
A settembre il fotografo cremonese Manuel Scrima - autore delle foto in mostra -
tornerà in Africa per seguire un estroso progetto per l’iniziativa ‘Africa
Awakes’ (ciclo di mostre sempre organizzato da ICROSS) . La proposta consiste
nel trasferire nel contesto delle mostre a venire una vera e propria Manyatta,
capanna Maasai fatta di legno e sterco di mucca in veste di installazione (la
Manyatta è visionabile nelle bellissime fotografie ora esposte a Cremona.) Sarà
la prima Manyatta ad abbandonare l'Africa.
L’artista Manuel Scrima seguirà in Africa un gruppo di donne Maasai nella
costruzione di piccole sezioni trasportabili della Manyatta ed inoltre
realizzerà dei filmati che verranno trasmessi nelle sale che ospiteranno la
struttura. Una volta in loco una donna Maasai ne provvederà al completamento ed
alla manutenzione sotto gli occhi dei visitatori. Una vera e propria forma
d'arte che porterà in Europa, Americhe ed Asia un lembo di Africa. Immaginando i
Maasai il rimando immediato è diretto alla savana, spazi ad ampio respiro, ai
colori vivi della natura. La cultura africana più intima foggiata di atmosfere
cupe e nello stesso tempo accoglienti, nelle capanne in cui i Maasai cucinano
rendendole fumose, in cui dormono le notti visitati dai rettili, è ignorata.
Sussiste l’urgenza di comunicare, modificando le idee diffuse e distorte che si
accompagnano al modello africano, qual è la realtà di quelle terre.
Il primo passo è compiuto: le fotografie ora esposte a Cremona mostrando
serenità, quiete e dignità aiutano a modificare l’archetipo di fame malattia e
corruzione. I numerosi oggetti esposti portano con loro la storia e i costumi,
odori e suggestioni di terre lontane. "Terre d'Africa" permette di respirare
aria africana; di appropriarsi di una cultura leale ed ingenua; di avvicinarsi
ad un paese che tanto lontano non è.
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