L’ispezione di Polizia Giudiziaria avvenuta in questi giorni a Fondazione
Sospiro su mandato della Procura della Repubblica di Cremona, riguarda un
procedimento “contro ignoti” per l’ipotesi di reato di “maltrattamento” (art 572
del Codice Penale)
L’accertamento in corso ha riguardato l’unità di Geriatria 2bis: un nucleo di
servizio di 17 persone, allestito per accogliere temporaneamente pazienti
anziani, in locali attigui a Geriatria 2, dove queste persone hanno vissuto fino
a ieri.
Di fronte a questi fatti Fondazione non può che sottolineare la propria
sorpresa e il proprio stupore.
Allo stato, anche a seguito delle prime verifiche interne, non risultano
situazioni od episodi che possano fondare addebiti di tipo penale. Ma neppure
censurabili sotto altri profili.
Fra l’altro il Dipartimento Anziani di Fondazione Sospiro, la sua RSA, i suoi
servizi domiciliari e territoriali sono una delle realtà più note e conosciute
nel cremonese.
Il suo modo di lavorare, la qualità praticata quotidianamente, e non da oggi,
la concezione del rapporto con le persone anziane e le loro famiglie è ben noto
a tutti.
E ci risulta anche apprezzato.
La conoscenza di metodi e modelli di lavoro consolidati nel tempo e delle
garanzie di servizio e di qualità, la fiducia nelle direzioni mediche,
infermieristiche e in tutti gli operatori e nel loro modo di lavorare con
professionalità sono certe.
Nel sottolineare la naturale disponibilità alla collaborazione con le
autorità competenti, e in attesa di capire fino in fondo la portata reale di
quanto sta accadendo, Fondazione auspica che l’accertamento in corso si svolga
il più rapidamente possibile e giunga al più presto all’accertamento dei fatti,
nell’interesse di tutti.
E’ garanzia per tutti, infatti, che la magistratura accerti la fondatezza di
denunce o ipotesi di notizie di questa gravità, contribuendo così alla chiarezza
e al normale funzionamento di servizi tanto delicati.
Al momento non è dato sapere chi e perché abbia voluto con una denuncia
all’autorità giudiziaria mettere in movimento tutto questo.
I familiari dei nostri ospiti, proprio perché già esposti alla sofferenza
della scelta di affidare ad altri i propri cari, hanno una sensibilità e
aspettative tutte particolari verso il nostro lavoro. Non devono esserci dubbi.
Ci auguriamo che questa sensibilità non venga oggi colpita e umiliata solo
per voglie di rivalsa o rancori personali.
Anche per questo confidiamo che l’azione della Procura consenta presto di
fare chiarezza.
Quando sarà chiaro che nulla da rimproverare vi era, avremo un ulteriore
compito: verificare se ciò che subiamo ora, i dubbi dei familiari e l’amarezza
degli operatori, debbano attribuirsi non ad un ingenuo e disgraziato
travisamento di fatti, ma ad un assurdo malanimo.
Così fosse, anche nell’interesse della persone che a noi si affidano, e
insieme a loro, Fondazione si riserva di tutelare con ogni mezzo la
professionalità dei suoi operatori, la loro serietà e il loro impegno, e di
tutelare l’immagine positiva di una realtà di servizi geriatrici fra le più
significative del territorio.