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15 Settembre, 2002
Il sindaco Corada faccia a faccia con il sottosegretario al Ministero dell’economia Sartor
«Un incontro positivo anche se ancora interlocutorio»

Un incontro lungo, approfondito e decisamente positivo, anche se necessariamente ancora interlocutorio. Così dichiara il Sindaco Gian Carlo Corada al termine del colloquio avuto nella tarda mattinata di oggi a Roma con Nicola Sartor, Sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze. Il Sindaco era accompagnato dall'Assessore al Bilancio Celestina Villa e dal Direttore del Settore Affari Economici e Finanziari del Comune Maria Giovanna Germanà.
All'incontro hanno inoltre partecipato il Senatore Paolo Bodini e il Direttore Generale dell'Ispettorato Finanze delle Pubbliche Amministrazioni, Edoardo Grisolia, oltre ad altri dirigenti del Ministero.
Al Sottosegretario Sartor il Sindaco ha sottoposto il caso del Comune di Cremona, in conseguenza dell'applicazione della legge Finanziaria 2007, con particolare riguardo agli investimenti. Il nostro Ente, nel 2000 e nel 2001, in osservanza dell'art. 28 della Legge 448/98, che estendeva agli enti locali l'impegno di riduzione del debito pubblico attraverso il miglioramento del saldo finanziario e/o una politica di dismissioni mobiliari, ha approvato due piani di riduzione del residuo debito con la Cassa Depositi e Prestiti, per un valore complessivo di €20.916.504,41, integralmente finanziati con dismissioni del proprio patrimonio mobiliare intervenute nel corso dell'anno 2000, impegnandosi nei periodi 2000-2004 e 2001-2005 alla riduzione del rapporto debito/PIL in misura non inferiore al 10%. Tale gravoso impegno, soprattutto attraverso una politica di contenimento degli investimenti, ha prodotto una considerevole riduzione dello stock di debito dell'ente, che alla fine del 2004 era pari al 50,23% sull'iniziale (primo piano di riduzione) ed alla fine del 2005 aggiungeva un ulteriore contenimento del 12,08% (secondo piano di riduzione). Questa operazione, rispettosa delle indicazioni nazionali e non obbligatoria, ora di fatto, alla luce delle nuove regole sul Patto di Stabilità, penalizza gli enti che, come il Comune di Cremona, hanno positivamente concorso al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, ciò in quanto la media dei saldi negativi sul triennio 2003-2005, considerata nel nuovo Patto, risulta, in valore assoluto, evidentemente minore, non essendo stati attivati gli investimenti nella misura che sarebbe stata possibile all'ente ai sensi dell'art. 204 del D.Lgs 267/2000 e sostenibile in base ai propri equilibri di bilancio. L'applicazione della norma relativa al Patto di Stabilita' prevista dalla finanziaria 2007 produce, nel caso specifico, effetti perversi. Il totale degli investimenti individuati dall'Amministrazione Comunale per il 2007 è infatti di 54 milioni e 516.000 Euro, di cui 33 milioni e 265.000 Euro da finanziare con indebitamento. Lo scostamento da obiettivo 2007 risulta quindi di ben 30 milioni e 75.000 Euro.
Il Sindaco, supportato dal punto di vista tecnico dall'Assessore al Bilancio Celestina Villa e dalla Dirigente Maria Giovanna Germanà, ha fatto presente che tale situazione comporta la riduzione nel piano degli investimenti di quasi tutte le opere da finanziare con indebitamento, con il conseguente rischio di perdere anche contributi statali e/o regionali che richiedono un cofinanziamento comunale. Con l'art. 1, comma 683, della Legge Finanziaria dello Stato 2007 (Patto di stabilità), sono state introdotte alcune eccezioni all'originaria formulazione della regola di determinazione degli obiettivi di competenza e di cassa, riconoscendo, ai fini del calcolo del saldo, un vantaggio agli enti che nel periodo 2003-2005 hanno estinto o ridotto il proprio indebitamento attraverso dismissioni del patrimonio immobiliare e/o mobiliare. Con l'art. 1, comma 698, viene elevato dal 12% al 15% il vincolo degli interessi passivi sulle entrate correnti. Per il Comune di Cremona, la percentuale degli interessi passivi sulle entrate correnti, calcolata come da art. 204 d.lgs. 267 del 2000, ammonta a circa il 4% rispetto alla suddetta misura massima.
Poiché il Comune di Cremona ha sempre rispettato le norme relative al patto, il Sindaco Corada, pur comprendendo le difficoltà economiche a livello nazionale alle quali il Governo deve fare fronte, ha chiesto se non sia giusto assicurare parità di trattamento a tutti gli enti che nel tempo hanno contribuito alla riduzione del rapporto debito/PIL per raggiungere gli obiettivi nazionali; non sia giusto introdurre una eccezione anche per gli enti che sono ben lontani dalla misura massima prevista per gli interessi passivi, inoltre, se non sia giusto differenziare, finalmente, i trattamenti tra enti, sulla base del rispetto sostanziale delle norme di risanamento e "virtuosità" della spesa pubblica. Da qui la richiesta, caldeggiata anche dal Senatore Paolo Bodini, di promuovere le opportune iniziative perché sia introdotto un correttivo alle norme vigenti, in modo da evitare tali disparità di trattamento ed una consistente riduzione della spesa pubblica per investimenti.
Il Sottosegretario Nicola Sartor, aggiunge il Sindaco Corada, ha ascoltato con attenzione e con partecipazione il problema esposto, affermando di comprendere le difficoltà espresse. D'altro canto l'esponente di governo ha fatto presente che la Finanziaria approvata dal Parlamento è stata predisposta in modo tale da affrontare in modo drastico il livello del debito pubblico nazionale collocato a livelli molto gravi a causa di una situazione pregressa lasciata in eredità all'attuale maggioranza dalla precedente compaggine governativa, fermo restando che esistono dei precisi parametri europei da rispettare. Per il Sottosegretario Nicola Sartor si tratta ora di verificare quale impatto, dal punto di vista economico, può avere un intervento mirato a correggere la disparità tra enti che, come ha sottolineato il Sindaco Corada, si sarebbe creata e si dovrà inoltre verificare come affrontare la questione anche a livello politico. Mentre il Ministero provvederà, nel frattempo, a fare delle valutazioni di carattere economico e finanziario, il Sottosegretario Nicola Sartor ha invitato il Sindaco Corada di investire del problema non solo ANCI Lombardia, ma anche l'ANCI nazionale, di modo che possa essere compiuto un monitoraggio in tutta Italia per verificare quanti Comuni si trovano in condizioni simili a quella di Cremona. È questo infatti un dato importante che aiuterà il Ministero dell'Economia e delle Finanze a fare una valutazione finale da sottoporre quindi all'attenzione del Governo per assumere una decisione.
Il Sidaco Gian Carlo Corada si dichiara soddisfatto dell'attenzione ricevuta e dall'interesse mostrato dal Sottogretario Nicola Sartor e dai suoi collaboratori, rimarcando che si è recato al Ministero non aspettandosi certo una soluzione immediata. Assicura infine l'impegno a sottoporre subito la richiesta di un monitoraggio di tutti quei Comuni non solo lombardi che si trovano in condizioni simili a quella di Cremona al direttivo nazionale dell'ANCI negli incontri che avrà nella giornata di domani a Roma.

 


       



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