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						 15 Settembre, 2002  
						Privatizzazione dell’acqua?  
						Comitato Beni Comuni di Cremona a sostegno dei Comitati della provincia di Agrigento
  
                      
Totale appoggio agli amici agrigentini dal Comitato Beni Comuni di Cremona e 
ovviamente dal Comitato promotore della campagna per la legge sulla 
pubblicizzazione dell'acqua - Cremona. 
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21 gennaio 2007, Agrigento 
Il commissario ad acta affida il servizio idrico integrato in provincia di 
Agrigento? 
Siamo pronti a rispondere in tutte le forme opportune e possibili 
Ormai non è più solo indignazione ma è rabbia e sdegno. Sentimenti che ci 
derivano dalla  presa d'atto dell'ultimo scandaloso atto di sostanziale 
prevaricazione avvenuto in provincia di Agrigento: la decisione del commissario 
ad acta, in data di venerdì 19 gennaio 2007, di privatizzare il Servizio idrico 
integrato.  
E questo passando sopra a tutto il lavoro svolto in modo straordinario dai 
sindaci, dai Comitati civici, dalla cittadinanza. 
Di fronte a questi atti  ci dichiariamo fin da ora pronti a rispondere con 
tutte le forme possibili. 
E' un attacco alla democrazia, un attacco a tutti i movimenti, a tutti i 
soggetti politici, a tutta la cittadinanza che da anni e, non senza pochi 
successi ha lottato e si è speso nella difesa del bene comune dell'umanità 
"acqua." 
Si consolida la certezza che la moratoria sui processi di privatizzazione, 
prospettata a livello nazionale, abbia accelerato tempi. 
L'atto del commissario ad acta nominato dal Direttore dell'agenzia delle 
acque e dei rifiuti, dal sig. Crosta  (preposto  del Governatore Totò 
Cuffaro), rappresenta un sopruso a cui non possiamo sottostare. 
Di fronte a tale atto che definiamo intimidatorio, comunichiamo fin da ora la 
mobilitazione di tutti coloro che, numerosi, si sono battuti contro la 
privatizzazione del servizio idrico.  
Daremo tempestivamente notizie a tutti gli organi di informazione.  
Non molleremo!  
Segue sintesi, per conoscenza di tutti,  quanto avvenuto in provincia di 
Agrigento 
Questi i fatti  
Dopo quattro esperimenti di gara, è stata presentata una sola offerta da 
parte di un'A.T.I. composta da 13 società tra le quali il Voltano S.p.A. 
La Commissione, nominata dal C.d.A. ha esaminato l'offerta e l'ha giudicata 
ammissibile. 
Il 18 novembre 2006, l'Assemblea dell'A.T.O., su proposta del Presidente, si è 
riunita per trattare il punto all'ordine del giorno: Affidamento del servizio 
idrico integrato. 
Il Presidente Fontana, invece di fare votare il punto, perché prevedeva la 
bocciatura dell'affidamento, non ha fatto votare il punto ed ha proposto di 
chiedere all'agenzia delle acque di Palermo un parere legale circa 
l'incompatibilità dei sindaci del Voltano. 
L'Assemblea, con una quota poco superiore al 50% ha votato la proposta del 
Presidente ed ha rinviato la trattazione del punto all'ordine del giorno. 
Giorno 21 dicembre, con fax del direttore generale dell'agenzia delle acque, è 
pervenuta una nota con la quale si confermava l'incompatibilità di sindaci del 
Voltano e diffidava l'assemblea a deliberare entro il 24 dicembre 2006, pena la 
nomina di un commissario ad acta. 
Il presidente Fontana, con procedura d'urgenza convoca l'assemblea per giorno 22 
dicembre alle ore 23.00, in prima seduta, ed alle ore 09.00 del 23 in seconda 
seduta. L'assemblea non ha raggiunto il quorum costitutivo in nessuna delle 
sedute e subito dopo Natale, il dott. Crosta ha nominato il Commissario in 
sostituzione dell'assemblea. 
Ventuno sindaci, contrari alla privatizzazione dell'acqua, perentoriamente si 
riuniscono e con una nota chiedono al Presidente la convocazione dell'assemblea 
per trattare il punto all'ordine del giorno: affidamento del servizio idrico 
integrato. 
L'assemblea si riunisce giorno 9 gennaio. La presenza dei sindaci garantiva il 
quorum costitutivo (presenti per circa il 68% delle quote). 
Si passa alla votazione per chiamata nominale. Durante la votazione il Sindaco 
di Licata (7,77% di quote) fugge dall'aula rimangono 29 sindaci ed il 
presidente. 
Risultato della votazione: 24 sindaci contrari, il presidente contrario, 4 
astenuti, nessun voto favorevole. Il 61% delle quote contrari all'affidamento 
del servizio idrico integrato. 
La votazione viene dichiarata infruttuosa in quanto occorre almeno il 66,7% 
delle quote. 
I sindaci hanno nominato un legale per impugnare la nomina del commissario. 
Il CdA ha nominato un legale  per impugnare la nomina del commissario. 
Giorno 19 il commissario affida il servizio idrico integrato ai privati. 
 
Il Comitato Civico Gli Indignati di Agrigento – Campobello di Licata – 
I Cittadini Invisibili Provincia di Ragusa - attac Sicilia 
Il presente  comunicato è a firma anche  di tutti i comitati nazionali del 
Forum dei Movimenti  per l'acqua [vedi link in fondo alla pagina – red.]   
 
          acqua-bene-comune
 
 
  
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