15 Settembre, 2002
Le morti sul lavoro sono intollerabili. di G.C.Storti
* l’articolo è stato pubblicato sul settimanale Il piccolo di Cremona sabato 24 marzo 2007
Le morti sul lavoro sono intollerabili.
A Cogollo di Tregnago (Verona) sono morti altri 2 lavoratori, Adriano Lonardelli, di 57 anni, e il figlio Roberto (27), sono rimasti soffocati a causa della mancanza di ossigeno mentre compivano alcuni lavori di manutenzione all'interno di una vasca interrata per la raccolta di acqua piovana, situata in un terreno di loro proprietà. C'è stato il forte richiamo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha detto che "le morti sul lavoro sono intollerabili.Occorrono leggi e il controllo dello Stato, ma soprattutto il controllo delle imprese, dei loro dirigenti, dei lavoratori e dei loro rappresentanti". Fonte: Marco Buzzoni
www.aprileonline.it Sono persone non numeri.
E’ un bollettino di guerra quello dei morti sul lavoro, morti per il lavoro, quello che esce dalle cronache a Verona, nel resto del Veneto. In tutta Italia.
Un bollettino di guerra che da ragione a chi chiede più informazione sui problemi del lavoro, della sicurezza nei cantieri, nelle fabbriche, nelle campagne, sulle questioni della precarietà di chi accetta di rischiare la vita in cambio di uno stipendio.
Sono storie di persone con nomi e cognomi. Persone che avevano un passato, ma non più un futuro.
Non possiamo più limitarci alle cronache e a una sorta di inevitabile presa d’atto di quanto accade attorno a noi. Si deve rompere il silenzio e l’indifferenza che circonda queste storie. Come giornalisti del servizio pubblico dobbiamo chiedere ai nostri direttori e all’azienda che a queste storie vengano dedicati più spazi e più attenzione. Più spazio e più attenzione alle storie di questa vita reale e meno a quella surreale di Vallettopoli. Fonte: http://www.articolo21.info/index.php Cesare Damiano: il Governo sulla buona strada.
"Siamo sulla buona strada ma, naturalmente, per cambiare una situazione che era francamente un po' fuori controllo, ci vorra' del tempo".Il ministro del Lavoro Cesare Damiano, ha ribadito l'impegno del Governo. "Il Capo dello Stato - ha detto Damiano - fa appello di alto profilo morale e politico, che io condivido totalmente. E' anche grazie a questi impulsi che noi ci siamo mossi e credo che il governo abbia fatto bene perche' quando si lotta contro il lavoro nero come stiamo facendo con risultati importantissimi, si toglie l'acqua a quello che e' l'infortunio mortale o non mortale; quando si lotta contro il precariato e si stabilizza il lavoro si va verso la trasparenza". "Sono azioni che abbiamo compiuto - ha proseguito il ministro del Lavoro - e lo dimostra la legge delega sulla tutela della salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Erano dieci anni che se ne parlava e questo governo, con il concorso delle parti sociali, e' stato capace di scrivere un Testo. Sono tutti passi concreti, pero' ci vuole qualcosa di piu', ossia una cultura del lavoro e della risorsa umana, che forse manca ancora. Non e' un caso - ha ricordato - che in questa legge delega abbiamo voluto che la materia della salute e della sicurezza diventasse materia di studio nelle scuole superiori e nelle universita'". Il ministro del Lavoro ha, quindi, sottolineato come "giustamente il Capo dello Stato dica che questo problema non e' un capriccio di qualche politico ma e' un problema del Paese: le buone leggi le scriviamo noi ma non bastano. Bisogna cioe' che gli imprenditori facciano la loro parte, che il sindacato faccia le sue contrattazioni, ci vuole - ha concluso - uno sforzo corale".Fonte: Ministero del Lavoro Prevenire gli incidenti sul lavoro.
L'ennesimo, grave infortunio sul lavoro, verificatosi in una delle aziende del contratto d'area, ripropone la riflessione sul binomio incidenti-negazione dei diritti. Per il responsabile camerale della Uil di Manfredonia, Matteo Ciociola il ripetersi degli incidenti nei luoghi di lavoro è un fenomeno che accompagna la mancata applicazione delle leggi in materia di sicurezza ai vari livelli di contrattazione.
"L'igiene e la sicurezza sul lavoro, rispetto alla minaccia di perdere il posto –afferma- diventano problemi di secondaria importanza. A dispetto di un dato che fa della Puglia una delle regioni italiane col più elevato numero di infortuni e morti sul lavoro".
Un fenomeno che non risparmia le aziende del contratto d'area di Manfredonia ne' tanto meno quelle operanti in altri settori, primo fra tutti l'edilizia e le costruzioni: "un comparto oscurato da un cono d'ombra –denuncia Ciociola- dove evasione fiscale e contributiva fanno il paio con lavoro nero e diritti negati, nonostante il ministero del lavoro abbia disposto delle misure normative e la regione abbia varato una legge di contrasto che hanno perlomeno consentito la rimessa in moto del servizio ispettivo rispetto alla vigilanza e al controllo del rischio. In materia di igiene e sicurezza sui posti di lavoro di competenza quasi esclusiva dell'ASL le carenze e le inefficienze restano ancora vistose".
Fonte: www.manfredonia.it Poesia "Le morti bianche 3" di Michael Santhers:
Muoiono in disturbo
della quiete pubblica
ma non possono essere multati.
-Sono l'addio senza saluto
di un'ombra sgorbio
su un muro abbattuto
in rimozione
-Sono una spiga di grano ancora verde
mozzata per gioco dalla verga
di un villano e non muterà
il gonfio del sacco al padrone
-Sono un capello strappato
da un ombrello nella sala
d'attesa di un barbiere
-Sono consonanti e vocali
mai sposate a una voce di potere
e finite sotto a un binario
d'inchiostro ...all'anagrafe
-Sono un'omelia che guarda
l'orologio
-Sono morti bianche
giunte al podio del silenzio
tra sguardi stracolmi di vuoto.
*Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
fonte: www.aprileonline.it Conclusioni.
L’idea del profitto, della vita facile, delle vallette ci fa dimenticare spesso la vera vita. Quella del lavoro,del sudore,dei sacrifici, delle morti sul lavoro.
Non è necessario piangere, è indispensabile lottare. storti@welfareitalia.it * l’articolo è stato pubblicato sul settimanale Il piccolo di Cremona sabato 24 marzo 2007  
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