15 Settembre, 2002
Sbarcano i rumeni…le paure e le ansie dei cittadini.. di Gian Carlo Storti
Le paure ed i problemi veri dell'annanunciata e fantomatica invasione dei rumeni.
Sbarcano i rumeni…le paure e le ansie dei
cittadini.. di Gian Carlo Storti
Le paure ed i problemi veri dell'annanunciata
e fantomatica invasione dei rumeni.
Don Colmegna "Basta favelas". Al
Triboniano arrivano le bollette.
Presenza fissa di due operatori volontari,
per ciascuna delle tre nuove aree che il
Comune di Milano sta creando, per verificare
il rispetto degli impegni sottoscritti e
avviare un progetto di integrazione finalizzato
all'autonomia di ogni singola famiglia rom.
Queste le "proposte pratiche" della
Casa della Carità per il campo nomadi di
via Triboniano.
Progetto autonomia Dalla ricerca di un lavoro
ai corsi sull'igiene, dalle consulenze sulla
maternità fino alla verifica della frequenza
scolastica dei bambini. I progetti sociali
che la Casa della Carità vuole praticare
in via Triboniano sono molti e già tutti
sperimentati in diversi campi nomadi. La
maggior parte degli uomini e alcune donne
lavorano, per loro la Fondazione mira ad
articolare un piano di risparmio che permetta
col tempo di trovarsi una soluzione abitativa
in autonomia.
Le bollette Per il campo di via Triboniano
il Comune ha previsto la sistemazione in
tre spazi distinti di 580 persone, di cui
264 minori, quasi tutti cittadini rumeni
di etnia rom. Qui la Casa della Carità sta
incontrando tutte le famiglie per sottoporre
il patto di socialità e legalità che prevede
il rispetto delle regole di convivenza civile
e il carattere temporaneo delle nuove strutture.
Tutta l'area sarà dotata di energia elettrica,
acqua e allacciamento alla rete fognaria
ma per la prima volta l'Aem si recherà sul
posto per stipulare i contratti con le singole
famiglie che dunque pagheranno l'attivazione
e le seguenti bollette per i servizi erogati.
L'appello "Milano non può più tollerare
le favelas e le baraccopoli abitate da migliaia
di persone. Bisogna creare spazi di vivibilità
dignitosi, nel rispetto delle leggi".
Lancia questo appello, Don Virginio Colmegna
della Fondazione della Casa della carità
in una lettera aperta alla città, scritta
per attirare l'attenzione di cittadini e
istituzioni.
Fonte: Caritas
Romania: dal comunismo all’entrata in Europa.
I diciassette anni di transizione passati
dal comunismo all’entrata nell’Unione europea
hanno segnato la vita dei romeni. Hanno cambiato
mentalità, tenore di vita, aspettative. Ci
sono voluti sacrifici e sacrifici ce ne vorranno
ancora.
Nella lotta per la sopravvivenza ha spesso
prevalso la legge della giungla. La corruzione
alimentata dalla povertà ma anche dal desiderio
di facili guadagni è dilagata. Il modo di
arrangiarsi cosiddetto balcanico ha funzionato
alla grande soprattutto per i furbi. Come
potrebbero d’altronde essere definiti quelli
che con uno stipendio statale si permettono
di possedere ville, auto di grossa cilindrata
e conti in banca da milioni di euro? Perlomeno
furbi, in un paese dove nel mese di agosto
lo stipendio mensile medio lordo è stato
di 320 euro (240 euro netti).
Ma la Romania è un paese di contrasti, di
paradossi. Non tutti per sua colpa a dire
il vero. Aiutata da circostanze storiche,
da una dose di mistero che non manca mai,
si presenta come un bel paese dove da una
parte ci si meraviglia su come riescano molte
famiglie a tirare avanti, dall’altra ci si
stupisce davanti alle opportunità che offre
il mercato.
Un mercato che però ormai soffre di penuria
di mano d’opera autoctona causata dalla massiccia
emigrazione (si stima che due milioni di
romeni lavorino legalmente nei paesi europei).
C’è chi parte, e sono la maggioranza, ma
c’è anche chi arriva. Le statistiche indicano che se sei straniero
e lavori in Romania potresti guadagnare anche
4 volte più di un romeno. Secondo l’Agenzia
nazionale per l’amministrazione fiscale ci
sono 5000 stranieri in possesso di permesso
di lavoro. Il loro stipendio medio lordo
è stato quest’anno di 1.307 euro.
Fonte: www.euregion.net
Milano.Consegnati i primi container ai rom.
Entro tre giorni , afferma il Comune di Milano,
saranno consegnati tutti gli alloggi. Inutile
sperare in una foto di rito, la famiglia
rom ha chiesto di non essere ripresa per
paura di perdere il posto di lavoro
Un portachiavi viola con la scritta "23".
Agganciata la chiave del primo container
consegnato ai rom di via Triboniano.
Marito, moglie e tre figli. La consegna è
avvenuta per mano del vice sindaco Riccardo
De Corato e dell'assessore alle Politiche
Sociali, Mariolina Moioli.
Secondo il Comune, oggi saranno consegnati
una decina di container dell'area 1.
Entro tre giorni saranno invece consegnati
i restanti alloggi. Inutile sperare in una
foto di rito, la famiglia rom ha chiesto
di non essere ripresa per paura di perdere
il posto di lavoro.
Fonte: comune di Milano
Conclusione, provvisoria.
Come è difficile l’integrazione europea..Ma
nei secoli riusciremo a farla. Siamo sulla
strada giusta.
storti@welfareitalia.it
* articolo pubblicato su il Piccolo , settimanale
di Cremona, sabato 27 gennaio 2007.
 
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