Sono circa 150 i disabili avviati al lavoro nel 2006 utilizzando gli
strumenti che la legge mette a disposizione delle aziende e con il coordinamento
del settore Lavoro della Provincia. Un dato nettamente in crescita rispetto agli
anni precedenti, nei quali il numero si era stabilizzato attorno alle cento
unità.
“Un risultato importante - ha affermato il presidente della Provincia
Giuseppe Torchio – a fronte dei circa mille iscritti alle liste per il
collocamento obbligatorio ed effettivamente disponibili”.
Tanto più importante, ha precisato l’assessore al Lavoro Manuela Piloni, se
si pensa che tra gli avviati al lavoro non sono pochi i casi di persone con
disabilità gravi.
Il dato è emerso nel corso della presentazione del “pacchetto per
l’avviamento al lavoro dei disabili”, cioè dell’insieme degli strumenti previsti
dalle normative e resi operativi dalla Provincia. Un pacchetto che presenta
alcune novità, con l’obiettivo di adeguarsi sempre meglio a un mercato del
lavoro in continua evoluzione.
E’ stata sempre l’assessore Piloni a illustrare le diverse opportunità
offerte alle aziende ed ai disabili stessi.
Permane lo strumento classico della convenzione diretta con le aziende per
ogni singola posizione da inserire nel ciclo produttivo. Oggi ne sono in vigore
150. Ed è uno strumento che viene sempre più affinato.
Una novità, sperimentata per la prima volta a Cremona, è invece rappresentata
dall’avviamento numerico. In parole povere, le aziende comunicano i posti a
disposizione per la copertura dell’obbligo di assunzione di persone
svantaggiate, e i disabili si candidano. I posti verranno poi coperti
numericamente in base a una graduatoria formata sulla base di criteri stabiliti
dalle norme. La sperimentazione partirà da giugno con bandi trimestrali.
Infine lo strumento che forse offre la maggiore flessibilità: l’estensione
della possibilità di convenzione alle cooperative sociali di tipo B. Le aziende
possono affidare alle cooperative commesse che riguardino parti della produzione
o forniture di servizi legati ad essa alle cooperative sociali, le quali si
impegnano ad assumere i disabili. Una ulteriore possibilità è data all’azienda
che può mantenere in carico il disabile affidandolo però alla cooperativa.
Si trattava, ha affermato Patrizia Tenca, funzionaria del settore Lavoro, di
strumenti molto attesi, ed ha ricordato anche le risorse che la Provincia
destina ad aziende e cooperative sia per l’abbattimento del costo del lavoro,
sia per le spese di formazione, qualificazione e tutoraggio dei disabili
inseriti nel lavoro. Nel quinquennio, ha detto l’assessore Piloni, è stato
erogato oltre un milione di euro.
“Quello che auspichiamo tutti, e di cui siamo certi – ha concluso il
presidente Torchio - è che questi strumenti continuamente aggiornati possano
ulteriormente favorire l’accesso al lavoro, a un lavoro il più possibile
duraturo, di un numero sempre maggiore di persone che già vivono uno svantaggio
e per le quali il lavoro può essere uno strumento potente non solo di
indipendenza economica, ma anche di relazioni e socialità”.