15 Settembre, 2002
E' morto il violoncellista Mstislav Rostropovich
Musicista famoso in tutto il mondo, era anche direttore d'orchestra - Era cittadino onorario di Cremona - La partecipazione al lutto del Sindaco e dell'intera città
Una decina di giorni fa le sue condizioni di salute si erano aggravate in seguito ad un intervento urgente. Rostropovich era già stato operato per un tumore al fegato nel febbraio scorso, ma il suo stato era recentemente peggiorato ed aveva dovuto essere nuovamente ricoverato e sottoposto ad un'operazione in regime di urgenza.
Rostropovich aveva 80 anni. Considerato uno dei maggiori violoncellisti del ventesimo secolo si è sempre definito un uomo libero nei confronti qualunque regime, in particolare a quello sovietico.
Nato nel 1927 a Baku, nell'allora Unione Sovietica (attuale Azerbaijan) in una famiglia di musicisti ebrei, aveva imparato a suonare violoncello e pianoforte a 4 anni, aveva tenuto il primo concerto a 15 prima di intraprendere una carriera che lo aveva visto esibirsi in tutto il mondo.
Il grande pubblico tuttavia conosce Rostropovich come l'artista che l'11 novembre 1989 suonò il violoncello davanti al muro di Berlino che crollava per festeggiare la fine della guerra fredda.
Gli appassionati di musica, che frequentano i concerti, lo conoscevano invece per la sua straordinaria maestria di violoncellista (il più grande del nostro tempo), applaudito nei cinque continenti, dove ha suonato instancabilmente per anni.
Con Mstislav Rostropovich, chiamato affettuosamente Slava (termine russo che vuol dire Gloria), nato in Azerbeijan, a Baku, nel marzo del 1927, scompare una delle più grandi figure del Novecento.
Oltre che violoncellista, è stato direttore d'orchestra e compositore. Una personalità eccezionale che ha ispirato grandi musicisti a scrivere per lui: autori del calibro di Britten, Sostakovic, Prokof'ev, Khachaturian, Bernstein, Lutoslavdki, Duilleux.
Rostropovich è stato anche campione di libertà per aver abbandonato, nel 1974, l'Urss a seguito delle persecuzioni del regime, in particolare per aver ospitato a casa sua per quattro anni lo scrittore Solzhenitsyn inviso al potere.
Di seguito il testo del telegramma che il Sindaco Corada ha inviato alla figlia Elena Rostropovich ed a Natalia Dolejal, Presidente Fondazione Rostropovich
*Cremona piange la dolorosa scomparsa del maestro Mstislav Rostropovich, suo illustre cittadino onorario. Con Lui scompare non solo un interprete insuperato, ma anche una persona dotata di grande umanità, che credeva nella musica come strumento di sviluppo della pace tra i popoli. A nome dell'intera città rivolgo le più sentite e partecipi condoglianze. Gian Carlo Corada, Sindaco di Cremona* 
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