15 Settembre, 2002
Chi vincerà fra Bindi, Colombo,Letta, Pannella e Veltroni?
Il 14 ottobre , i cittadini interessati , sono chiamati a votare per la Costituente del Partito Democratico e del loro segretario.Esprimi il tuo parere nel sondaggio indetto da www.welfareitalia.it
Il 14 ottobre , i cittadini interessati ,
sono chiamati a votare per la Costituente del Partito Democratico
e del loro segretario.
Esprimi il tuo parere nel sondaggio indetto
da www.welfareitalia.it
I candidati in lizza , ad oggi, 29 luglio
2007 sono:
Rosy Bindi , Furio Colombo, Enrico Letta,
Marco Pannella e Valter Veltroni.
Vediamo in breve alcune loro caratteristiche.
Rosy Bindi.
E’ nata il 12 febbraio 1951 a Sinalunga, nel cuore della Valdichiana,
tra Siena ed Arezzo. Cresciuta in una famiglia
molto semplice e unita, con una sorella più
grande e due genitori ormai anziani.
Dopo la laurea in Scienze politiche, ha sempre
mantenuto rapporti con l’università e a tutt’oggi
è ricercatore di diritto amministrativo presso
l’Università di Siena. Si è formata nell’Azione
cattolica, nel clima appassionato di riscoperta
ecclesiale aperto dal Concilio Vaticano II,
e ne è stata vicepresidente nazionale dal
1984 al 1989.
Ex Democristiana, da sempre in lotta con
il Presidente della Regione Lombardia Roberto
Formigoni.
Ha dichiarato: “In caso di elezione a segretaria del Partito
democratico lascio tutto”. Rosy Bindi, (Margherita)
ministra della Famiglia del Governo Prodi,
scopre subito le sue carte nell'annunciare
che per la corsa alla segreteria del Pd c'è
anche lei. Senza tentennamenti.
Bindi – terza dopo Veltroni e Colombo - si
è candidata a segretaria del Partito democratico.
“L'appuntamento ha risvegliato, nel popolo
dell'Ulivo, nuove attese e una grande speranza
– ha affermato la Ministra -. Io sento la
responsabilità di un impegno in prima persona.
Se sarò eletta rinuncerò a qualunque altro
incarico. La vittoria sarà più limpida con
più candidati”.
Secondo la diellina un partito che segna
una radicale discontinuità rispetto al passato
ha bisogno di una «competizione vera».
«La vittoria alle Primarie sarà più forte
e limpida - ha aggiunto Bindi - se gli elettori
non si limiteranno alla ratifica di un solo
nome. Spero che la mia candidatura sia di
incoraggiamento per le donne che vogliono
mettersi al servizio della democrazia italiana».
Furio Colombo.
Classe 1931, giornalista di lungo corso,
maestro di tutta una generazione di editorialisti,
uomo Fiat in America e professore alla Columbia
University. E, dalla scorsa legislatura,
senatore ulivista (nella precedente era stato
eletto ala Camera con i Ds).
Ecco che cosa ha dichiarato annunciando la
sua candidatura: “Lo spirito della mia candidatura
indipendente e laica è far sapere ai cittadini
che in queste elezioni primarie si apprestano
a scegliere tra veri candidati e vere proposte
alternative”.
“Propongo di battermi per un Partito Democratico
meno gassoso e più fondato sulle cose”. E
ancora: “Il mio modello sono i town meeting
(assemblea di città o di villaggio) di Bill
Clinton. S’intende che la decisione finale
era responsabilità del presidente”.
Tra le cose da fare, per il Pd, il senatore
mette dunque come priorità la lotta senza
esclusione di colpi al Cavaliere: “In Italia
Berlusconi è tutt’ora in grado di stare,
come vuole e quando vuole, al centro della
scena. È in grado di prendersi la ‘diretta’
e di incitare il Paese alla rivolta”.
Enrico Letta.
Enrico Letta ha 41 anni ed è sposato. Ha
due figli.
Pisano, ha alle spalle un percorso umano
e formativo all’insegna dell’Europa. Dall’infanzia
a Strasburgo – dove frequenta la scuola dell'obbligo
– alla laurea in Diritto internazionale all’Università
di Pisa. Sempre a Pisa consegue il dottorato
di ricerca in Diritto delle comunità europee
alla Scuola Superiore “S. Anna”. A 25 anni
è presidente dei Giovani del Partito Popolare
europeo.
Nel 1990 conosce Beniamino Andreatta e diventa
ricercatore dell’Arel, l’Agenzia di ricerche
e legislazione di cui è segretario generale
dal 1993. Nello stesso anno il primo contatto
con le istituzioni. Segue infatti Andreatta,
come capo della sua segreteria, al Ministero
degli Esteri, nel governo Ciampi. Proprio
Ciampi lo chiama nel 1996 al Ministero del
Tesoro come segretario generale del Comitato
per l'euro. Dal gennaio 1997 al novembre
1998 è vicesegretario del Partito popolare
italiano. Nel novembre del 1998, con il primo
governo D’Alema, diventa a 32 anni ministro
per le Politiche Comunitarie. È il più giovane
ministro della storia repubblicana e batte
Andreotti, ministro a 35 anni.
Nel 2000 è ministro dell'Industria, Commercio
e Artigianato nel secondo governo D’Alema.
Incarico che conserva, con il governo Amato,
per il quale è anche ministro del Commercio
con l'Estero fino al 2001. Nel 2001 diventa
deputato, per la prima volta, e s’iscrive
alla Margherita.
Nel giugno 2004 rassegna le dimissioni dalla
Camera e, da capolista dell’Ulivo, viene
eletto deputato europeo per la circoscrizione
Italia Nord-Est. Nella XV Legislatura torna
deputato della Repubblica italiana e il 17
maggio 2006 viene nominato sottosegretario
di Stato alla Presidenza del Consiglio dei
ministri nel governo Prodi. Dal 2004 è vicepresidente
di Aspen Institute Italia. Ha svolto attività
di insegnamento e di ricerca presso la Scuola
superiore S. Anna di Pisa e l'Haute Ècole
de Commerce di Parigi.
Tra i suoi libri i più recenti: Euro sì -
Morire per Maastricht (Laterza 1997); La
Comunità competitiva (Donzelli 2001); Dialogo
intorno all’Europa (con Lucio Caracciolo,
Laterza 2002); L’allargamento dell’Unione
europea (Il Mulino 2003); Viaggio nell’economia
italiana (con Pierluigi Bersani, Donzelli
2004); L’Europa a Venticinque (Il Mulino
2005).
Gli piace leggere tutto. Tra gli autori preferiti
alcuni degli scrittori italiani dell’ultima
generazione, come Santo Piazzese, Marcello
Fois, Gianrico Carofiglio. Ultimo romanzo
letto Scontro di civiltà per un ascensore
a Piazza Vittorio, del giovane algerino Amara
Lakhous. È un appassionato lettore di Dylan
Dog.
Tifa da sempre per il Milan e gioca ancora
oggi a subbuteo. Ascolta Irene Grandi, Elio
e le Storie Tese, Vasco Rossi e Zucchero.
Marco Pannella.
Inizio della carriera politica
Nato da padre abruzzese (Leonardo Pannella)
e madre svizzera (Andrée Estachon), nel 1945
si iscrive al Partito liberale. Prima simpatizzava
per i monarchici. Nel 1950 ne diviene incaricato
nazionale universitario; due anni dopo è
Presidente dell'UGI (Unione Goliardica Italiana,
associazione delle forze laiche studentesche),
divenendo poi anche Presidente dell'Unione
nazionale degli studenti universitari (UNURI).
Fondazione del Partito Radicale
Nel 1955 si laurea in giurisprudenza all'Università
di Urbino (voto 66/110) e fonda il Partito
Radicale assieme ad Ernesto Rossi, Leo Valiani,
Mario Pannunzio ed Eugenio Scalfari.
Nel 1960 è in difficoltà economiche, viene
dal Belgio dove ha lavorato in una fabbrica
di scarpe ma non ha il permesso per rimanere.
Si presenta alla redazione de Il Giorno a
Parigi, divenendone corrispondente.
La battaglia per la legge sul divorzio
Il 1° ottobre 1965, il deputato socialista
Loris Fortuna presentò una proposta di legge
volta ad introdurre, in casi limitati, lo
scioglimento del matrimonio. I Radicali si
resero conto che era possibile trasformare
quello che per lunghi anni era stato un fatto
privato in un problema di carattere sociale.
Nel gennaio 1966 Marco Pannella e l'avvocato
Mauro Mellini annunciarono la costituzione
della Lega Italiana Divorzio o, più semplicemente,
LID (Lega italiana per l'introduzione del
divorzio).
Parlamentare 1973 Pannella fonda e dirige
il quotidiano "Liberazione", che
uscirà dall' 8 settembre 1973 al 28 marzo
1974.
Nel 1976 è entrato in Parlamento, due anni
dopo ha strappato la legge sull'aborto. In
questi anni sostiene una linea di forte opposizione
alla amplissima maggioranza parlamentare
incentrata sull'accordo tra DC e PCI, che
definisce polemicamente "ammucchiata".
A questo periodo risale anche la nascita,
e la successiva diffusione sull'intero territorio
nazionale, di Radio Radicale, prima emittente
nazionale a trasmettere in diretta i dibattiti
del Parlamento, i congressi dei partiti politici
e delle associazioni sindacali e i più importanti
processi penali.
Dal 1979 è europarlamentare e, fino al 1985,
si è battuto contro la fame nel mondo. Ha
organizzato, con altre forze politiche, i
referendum anti-caccia e anti-nucleari.
Nel 1992-'93 ha promosso e vinto, insieme con il parlamentare
democristiano Mario Segni e con altri rappresentanti
politici, il referendum sul sistema elettorale
per l'elezione dei deputati e dei senatori.
Ultimi tempi
Le posizioni interventiste assunte in numerose
occasioni hanno parzialmente allentato il
rapporto con il mondo pacifista. C'è da dire
che Marco Pannella e i radicali non si definiscono
pacifisti a oltranza, ma solo nonviolenti,
in quanto utilizzano questi metodi per portare
avanti le loro battaglie politiche.
Attualmente è deputato del Parlamento europeo,
non eletto ma subentrato nel 2004 per la
"Lista Bonino" dei Radicali italiani.
Rosa nel Pugno
Dopo aver avuto occasioni di convergenza
elettorale con il centrodestra nel 1994 ed
aver collocato il movimento radicale fuori
dai poli nel 1996 e nel 2001, alle elezioni
politiche del 2006 passa al centrosinistra.
È coautore della forte convergenza politica
ed elettorale dei Radicali Italiani con i
Socialisti Democratici Italiani di Enrico
Boselli che, insieme, danno vita alla Rosa
nel Pugno e ad una piattaforma politica che
viene sintetizzata dallo slogan, proposto
da Pannella, "Blair, Fortuna, Zapatero".
La lista, nonostante i migliori auspici,
raggiunge il 2,6%, non discostandosi troppo
dai precedenti risultati elettorali dei due
Partiti.
Alle elezioni 2006 è candidato in tale lista
al Senato ma, in seguito della interpretazione
data alla legge elettorale che prevede sbarramenti
regionali al 3%, la Rosa nel Pugno non riesce
ad eleggere nemmeno un Senatore e lo stesso
Pannella non entra in Parlamento.
Il 21 luglio 2007 ha annunciato di essere disposto a candidarsi
alla segreteria del Partito Democratico
Walter Veltroni.
E’ nato a Roma 3 luglio 1955. Sindaco di
Roma, essendo stato eletto una prima volta
nel 2001 e riconfermato nelle elezioni comunali
del 2006. Dal 1998 al 2001 è stato segretario
dei Democratici di Sinistra.
Walter è figlio di Vittorio Veltroni, noto
dirigente della RAI degli anni cinquanta,
prematuramente scomparso quando Walter aveva
solo un anno.
Iniziò la sua carriera politica iscrivendosi
alla FGCI, ovvero la Federazione Giovanile
Comunista Italiana. Nel 1976 fu eletto consigliere
comunale di Roma nelle liste del PCI, mantenendo
questa carica fino al 1981. Nel 1987 divenne
per la prima volta deputato nazionale. Un
anno dopo entrò nel comitato centrale del
Partito Comunista Italiano, ed in questa
veste egli fu favorevole alla svolta della
Bolognina di Achille Occhetto e alla nascita
del Partito Democratico della Sinistra.
Veltroni, che dopo la maturità era diventato
un giornalista professionista, fu scelto
nel 1992 come direttore "di compromesso"
de L'Unità, lo storico quotidiano della sinistra
italiana divenuto da qualche tempo organo
ufficiale del PDS (e successivamente dei
Democratici di Sinistra).
E’ sempre stato annoverato fra gli innovatori
della politica.
Pierlugi Bersani ha rinunciato a candidarsi pochi giorni or
sono dichiarando che “voleva evitare di creare
confusione fra l’elettorato dei DS “ e che
appoggerà comunque Veltroni.
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Insomma comunque vada sarà una bella pagina
della storia della democrazia italiana.
Partecipa
al sondaggio indetto da www.welfareitalia.it
storti@welfareitalia.it
29 luglio 2007
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