15 Settembre, 2002
E' tempo di grandi sconti all'Iper Montebello di Gadesco Pieve Delmona. ( M.Guerrini)
L'azienda stessa ha motivato quella decisione con non meglio precisate difficoltà di mercato; pur tuttavia le argomentazioni addotte non sono sufficienti a motivarne l'applicazione
E' tempo di grandi sconti all'Iper Montebello
di Gadesco Pieve Delmona ; solo che questa
volta non riguardano i clienti , ma
i 315 lavoratori dell'ipermercato situato
alle porte di Cremona. Infatti la direzione
ha unilateralmente disdetto l'accordo integrativo
aziendale et voilà : d'ora in avanti si lavora
trè e si è pagati due. Siamo di fronte ad
un atto gravissimo , non solo perchè questa
disdetta danneggia fortemente i lavoratori
sotto l'aspetto economico, ma anche e soprattutto
perchè segna di fatto una clamorosa e arrogante
rottura delle relazioni sindacali , dopo
tre anni di applicazione di un accordo sottoscrito
da entrambe le parti.
L'azienda stessa ha motivato quella decisione
con non meglio precisate difficoltà di mercato;
pur tuttavia le argomentazioni addotte non
sono sufficienti a motivarne l'applicazione.Non
servono certo grandi geni per capire che
tutto questo si inquadra in una più vasta rincorsa
dei settori più conservatori dell'impresa
volta alla compressione del costo del lavoro
, alla faccia del cuneo fiscale in favore
delle aziende stesse , che è stato il più
imponente finanziamento
pubblico al sistema delle imprese degli ultimi
anni.Non può sfuggire altresi un collegamento
ad un contesto più ampio
a livello nazionale in riferimento anche
all'accordo sul welfare
del luglio di quest'anno tra organizzazioni
sindacali e governo; quell'intesa segna un
punto pesante per i settori liberisti della
maggioranza che sono riusciti , a fronte
di miseri e limitati vantaggi , a peggiorare
la già pessima legge Maroni , ma soprattutto
hanno lanciato un segnale ben preciso alle
imprese accoglendone in toto le richieste.
E allora a cascata le aziende hanno
preso la palla al balzo e quindi liberi tutti
!
Ora tocca ai lavoratori dell'Iper contrastare
quella arrogante e , per loro , molto dannosa
decisione : infatti l'accordo disdetto conteneva
vantaggi economici e lavorativi quali
premi fissi mensili, ticket per i pasti ,
compensi per il disagio del lavoro festivo
e premi di risultato . La speranza però è
che quei lavoratori non vengano lasciati
soli perchè è in gioco anche il riconoscimento
della rappresentanza sindacale.Cosi come
è sperabile che i ldipendenti dell'Iper rimangano
uniti a fronte dei condizionamenti e delle
pressioni che certamente verranno messi in
atto; ben note sono infatti le modalità con
cui , in questi casi, le aziende cercano
,attraverso la divisione ,di rompere il fronte
dei lavoratori .
Cero sarebbe bello che , anche qualche
organo di informazione locale, sempre pronto
a difendere gli interessi di una sola parte,
banalizzando, irridendo e demonzzando
le opinioni e le posizioni di coloro che
vengono considerati nemici e non avversari,
si interessasse a questa vertenza e
più in generale al mondo del lavoro, alla
precarietà che genera insicurezza e che impedisce
una vita dignitosa.Ma sarebbe pretendere
troppo. Limitiamoci a formulare una speranza
un pò più a portata di mano :che queste poche
righe facciano riflettere almeno qualcuno
di coloro che d'ora in avanti si recherà
all'ipermercato di domenica ; in queste megastrutture
che non hanno nè passato nè storia mentre
noi cazzeggiamo in una anonima e claustrofobica
galleria commerciale molte persone
sono costrette a lavorare anche in quel giorno
festivo e forse, ma auspichiamo che non finisca
cosi , dando tre e portando a casa due.
Maurizio Guerrini
 
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