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15 Settembre, 2002
Canoni d'affitto Erp: interrogazione del consigliere Mainardi
*Occorre garantire ai cittadini una corretta informazione ed attivare tutte le possibilità previste dalla norma per attenuare l'impatto sociale degli aumenti dei canoni*

Le norme della legge regionale 27 dell’8 novembre scorso, in base alle quali dal primo gennaio viene determinato il canone d’affitto per gli inquilini degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, siano essi di proprietà dell’Aler o dei Comuni, preoccupano il consigliere provinciale Cesare Mainardi, del Partito democratico.

In una interrogazione, Mainardi cita fonti regionali secondo le quali l’80 per cento degli inquilini vedrà aumentare il canone d’affitto in misura anche sensibile in quanto i tetti degli aumenti medi previsti dalla legge possono arrivare fino al 37%.

Inoltre il consigliere ricorda come l’Anci avesse chiesto, invano, una proroga dell’entrata in vigore dei nuovi parametri di calcolo in quanto i Comuni non dispongono ancora dell’anagrafe aggiornata dell’Isee Erp per la valutazione dei redditi degli affittuari.

La legge regionale, secondo Mainardi che cita fonti del Comune di Cremona, non ha tenuto sufficientemente conto delle realtà provinciali nella definizione dei criteri che sono alla base del calcolo del canone, in particolare per quanto riguarda la determinazione del costo convenzionale degli alloggi, che potrebbe limitare l’efficacia della possibilità di ridurne del 20% il valore attraverso accordi territoriali, in quanto i costi reali nel nostro territorio si discostano in modo significativo dal costo convenzionale stabilito dalla legge.

Il consigliere provinciale sostiene la necessità di garantire ai cittadini una corretta informazione e di attivare tutte le possibilità previste per attenuare l’impatto sociale degli aumenti dei canoni. Per questo Mainardi chiede, in chiusura dell’interrogazione, un intervento del Presidente della Provincia nei confronti del rappresentante dell’ente nel Cda dell’Aler affinché l’azienda per l’edilizia residenziale pubblica istituisca un punto informativo e sviluppi un piano di comunicazione per gli inquilini; ricerchi un’intesa con i Comuni per omogeneizzare criteri e comportamenti nella definizione dell’ammontare degli affitti con particolare riferimento alla possibilità di abbattere del 20% il costo convenzionale degli alloggi; promuova un incontro con i sindacati confederali e le rappresentanze degli inquilini per definire accordi relativamente ai dispositivi che consentono di alleggerire le ricadute sociali della modifica dei canoni d’affitto.

Di seguito il testo dell’interrogazione

***

Al Presidente del Consiglio Provinciale

Dal 1 gennaio per gli assegnatari d’alloggi d’edilizia residenziale pubblica la determinazione dei canoni da corrispondere avverrà ai sensi della Legge Regionale 8/11/2007n.27

Tale legge fissa nuovi criteri per la determinazione dei canoni e per la valorizzazione/razionalizzazione del patrimonio ERP

Con la nuova legge gli affitti sono definiti da una percentuale del valore locativo dell’immobile determinato sulla base di costi parametrici e delle caratteristiche dell’abitazione (classe demografica dei comuni, ubicazione, livello di piano, stato di conservazione, vetustà ecc) commisurata alla situazione economica degli affittuari.

Gli inquilini , sulla base del reddito valutato con l’ISEE ERP saranno suddivisi in quattro aree: protezione, accesso,permanenza e decadenza e, per ciascuna di queste, sarà definita la percentuale del valore locativo da corrispondere come affitto

Tali nuovi criteri saranno applicati sia agli alloggi di proprietà Aler che a quelli di proprietà comunale andando ad unificare due regimi che fino ad oggi erano diversi.

Se l’unificazione dei canoni può essere valutata come un dato positivo, quello che invece preoccupa sono le conseguenze sociali degli aumenti degli affitti che questa legge comporta per la stragrande maggioranza degli inquilini

I funzionari regionali hanno stimato che ci saranno aumenti per l’80% degli inquilini, mentre solo il 20 % potrebbe avere un abbassamento

I Comuni non sono attualmente in grado di stimare concretamente le ricadute dell’applicazione della norma poiché ancora non dispongono dell’ISEE ERP degli affittuari.

La Regione non ha tenuto conto del fatto che i Comuni non hanno un’anagrafe utenza aggiornata in base all’ISEE ERP e, nonostante l’ANCI avesse chiesto tione uello convenzionale.icoltà le realtà locali con costi reali sensibilmentre l costo convenzionale rse parti delle chiesto che la decorrenza 1/1/2008 potesse slittare per consentire ai Comuni di predisporre con maggior agio l’anagrafe dell’utenza ,tale data è stata confermata

La legge prevede alcune norme transitorie per quanti siano già assegnatari

Definisce dei tetti per l’aumento medio relativamente a ciascuna area:

23% per l’area della protezione
28% per l’area dell’accesso
37% per l’area della permanenza

Nel caso che l’aumento del canone determinato sulla base della nuova legge sia superiore al 50% del canone determinato alla stessa data, sulla base della normativa vigente, la percentuale d’aumento eccedente può essere graduata in tre anni

Le prime simulazioni effettuate dal comune di Cremona preoccupano, anche perché una delle criticità più significative della norma è quella di non aver sufficientemente tenuto conto delle realtà provinciali nella definizione dei criteri che sono alla base del calcolo del canone.

Un correttivo presente nella legge: la possibilità di modificare fino ad un massimo del 20 %, in base ad accordi territoriali, il costo convenzionale degli alloggi (valore base per determinarne il valore locativo) potrebbe non avere grande efficacia in una realtà come la nostra dove i costi di costruzione reali si discostano in modo significativo dal costo convenzionale stabilito dalla legge.

Occorre garantire ai cittadini una corretta informazione ed attivare tutte le possibilità previste dalla norma per attenuare l'impatto sociale degli aumenti dei canoni.

Sulla base di queste considerazioni chiedo al Presidente della Provincia se ritiene opportuno intervenire presso il nostro rappresentante affinché l’ALER:

1. Istituisca un punto informativo preciso e sviluppi un piano di comunicazione per gli inquilini;

2. ricerchi coi Comuni della Provincia un’intesa per omogeneizzare criteri e comportamenti nella definizione dell’ammontare degli affitti con particolare riferimento alla possibilità di abbattere del 20% il costo convenzionale degli alloggi;

3. promuova un incontro con i Sindacati Confederali e le rappresentanze degli inquilini per definire accordi relativamente ai dispositivi che consentono di alleggerire le ricadute sociali della modifica dei canoni d’affitto

Cesare Mainardi
Consigliere Provinciale del Partito Democratico

 


       



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