15 Settembre, 2002 Appello per le Primarie del Partito Democratico Documento politico di una cinquantina di fondatori del Partito Democratico, che guardano con simpatia all'esperienza che in questi anni ha contraddistinto l'Ulivo diffuso e di base ed il movimento della Riforma della Politica
Giovedì 7 febbraio nella sede provinciale del PD si é riunita un'Assemblea alla quale era presente una cinquantina di fondatori del Partito Democratico, che guardano con simpatia all'esperienza che in questi anni ha contraddistinto l'Ulivo diffuso e di base ed il movimento della Riforma della Politica.
Dopo la relazione introduttiva tenuta da Mariella Laudadio si é svolto il dibattito nel quale hanno preso la parola 20 persone.
Al termine del dibattito é stato approvato all'unanimità il seguente documento politico:
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AI DIRIGENTI DEL PARTITO DEMOCRATICO CREMONESE
APPELLO PER LE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO
Lo scioglimento anticipato delle Camere e la conseguente convocazione delle elezioni politiche, rendono impraticabile anche quel flebile strumento in mano ai cittadini che poteva essere il referendum sulla legge elettorale.
Per andare incontro alla forte richiesta di rinnovamento che sale da tutti i cittadini, il Partito Democratico ha la possibilità di applicare unilateralmente alcune delle richieste contenute nei referendum ed alcune delle esigenze di riforma maggiormente sentite dagli elettori.
Per questo, noi sottoscrittori del presente APPELLO PER LE PRIMARIE, chiediamo ai dirigenti del partito che il PD si doti di un codice di autoregolamentazione, per le candidature alle prossime elezioni politiche ed amministrative, che risponda ai seguenti principi:
1) Elezioni primarie aperte a tutti i fondatori del PD per la scelta dei candidati e del loro ordine in lista a livello circoscrizionale;
2) alternanza di genere all’interno delle liste e tra i capilista;
3) candidabilità solo di persone che vivono o operano nella circoscrizione elettorale;
4) nessuno - nemmeno i leader del PD - può candidarsi in più di una circoscrizione;
5) non candidabilità di persone che ricadano nelle fattispecie previste nel codice di autoregolamentazione approvato dalla Commissione Antimafia nel 2007 o condannati, anche solo in primo grado, per gravi reati contro la Pubblica Amministrazione;
6) favorire il ricambio generazionale adottando criteri che limitino le candidature di persone che hanno già svolto più mandati parlamentari.
Solo in questo modo potremo veramente rinnovare la politica costruendo partiti realmente nuovi, innovatori e partecipati ed il PD potrà presentarsi agli elettori in modo credibile.
Data la ristrettezza dei tempi invitiamo gli organi di rappresentanza politica del PD cremonese (Coordinamenti dei Circoli, Assemblea cittadina di Cremona e Coordinamento Provinciale) a convocarsi con urgenza ed a voler assumere decisioni politiche ed organizzative in relazione alle proposte contenute nel presente documento.