15 Settembre, 2002
Alloni: ho già chiesto un incontro al Prefetto
L’assessore provinciale risponde a Adda Trasporti: la Regione deve assumersi le sue responsabilità e rispettare i contratti - Non accetteremo tagli di corse
Agostino Alloni, assessore provinciale ai Trasporti, non ci sta a subire il taglio delle corse annunciato da Adda Trasporti a partire dal prossimo 3 marzo. Anche se la ragione del versamento parziale dell’Iva alla società di trasporti non dipende da lei, la Provincia sente la responsabilità di garantire ai pendolari e a chi utilizza i mezzi pubblici di trasporto, di poter continuare a servirsene.
“La responsabilità – afferma Alloni - è della Regione Lombardia, che aveva firmato nel 2004 un accordo nel quale si accolla la percentuale di Iva prevista; un’altra parte viene versata dallo Stato e una piccola percentuale dalla Provincia. Ora non può, dopo tre anni, venirci a dire che non versa più l’imposta. Il contratto va rispettato. O almeno se ne deve discutere”.
Vuol dire che la decisione della Regione è arrivata all’improvviso?
“C’erano state avvisaglie. Nel bilancio regionale la voce era sparita. Ma tutte le Province naturalmente hanno fatto pressioni, e nessun provvedimento è stato ufficializzato. Ma intanto la Regione non paga”.
E la Provincia non potrebbe anticipare queste somme?
“Solo se la Regione ci dicesse e si impegnasse a pagare, anche in ritardo. Così abbiamo fatto l’anno scorso. Diversamente si costituirebbe un debito fuori bilancio. Tutte le Province, infatti, hanno stanziato le somme per l’Iva come partita di giro: somme cioè che devono rientrare da parte di Regione e Stato. In attesa del versamento regionale, noi avevamo peraltro comunicato alla società di gestione del trasporto che avremmo versato l’imponibile, naturalmente, e le quote di Iva introitate, cioè la percentuale statale e quella della Provincia. Non abbiamo detto che non pagheremo il resto, ma che l’abbiamo congelato in attesa della Regione”.
Intanto però il problema esiste. Come risolverlo?
“Il problema non riguarda solo noi, è comune a tutte le Province che hanno avuto dalla Regione la delega alla gestione dei trasporti pubblici locali. Ed è un problema sul quale insistiamo da tempo. Con l’assessore regionale Cattaneo abbiamo avuto un incontro, come Province lombarde, già in novembre-dicembre, prima dell’approvazione del bilancio regionale. E allo stesso periodo risale il documento dell’Upl (Unione delle Province lombarde) che chiede l’impegno regionale. Proprio lunedì scorso si è tenuta a Brescia una nuova riunione. Tutte le Province stanno mettendo in campo azioni nei confronti della Regione affinché sblocchi i fondi per i versamenti dell’Iva, e altri passi sono previsti insieme, come Upl. In secondo luogo ho già chiesto un incontro al Prefetto, perché ritengo ci possano essere gli strumenti per intervenire, da parte sua, su una possibile interruzione di servizio pubblico”.
Par di capire che lei addossa anche all’azienda Adda Trasporti qualche responsabilità.
“L’azienda ha ragione a chiedere il rispetto contrattuale.Tuttavia vorrei fare alcune osservazioni. Primo: la dimensione del problema. Il totale dell’Iva dovuta a Adda Trasporti in un anno è poco meno di 300mila euro. Per il primo mese, dunque, cui si riferisce quanto finora non pagato, si tratta di alcune migliaia di euro. Ma l’azienda, tagliando le corse, la proietta su tutto l’anno. Questo credo sia inaccettabile. Secondo: Adda Trasporti rende pubblica attraverso la stampa la lettera con cui comunica il taglio delle corse nello stesso giorno in cui la lettera stessa arriva alla Provincia, senza dare un minimo di tempo per avviare un confronto, mettendo così di fronte a un fatto compiuto, che inasprisce le tensioni anziché favorire la ricerca di soluzioni, nonostante sia stata costantemente informata di tutte le iniziative e le pressioni attuate nei confronti della Regione. Così facendo si è assunta una responsabilità che non esito a definire grave. All’azienda vorrei dire: perché invece non avvia, attraverso le associazioni di categoria, un confronto con la Regione, per richiamarla al rispetto degli accordi e al versamento di quella che è un’imposta dovuta?”.
Nel mezzo però restano i pendolari che rischiano di dover subire gravi disagi.
“Ai pendolari voglio mandare un messaggio chiaro: mi batterò con tutte le mie forze e con tutti gli strumenti a mia disposizione perché non vi sia alcun taglio, né temporaneo né definitivo, alle corse. Certo se le loro associazioni, insieme alle associazioni dei consumatori e degli utenti e ai sindacati, ponessero a loro volta la questione alla Regione Lombardia, darebbero maggior forza all’azione che le istituzioni locali, ripeto tutte le Province lombarde, stanno già facendo”.
 
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