15 Settembre, 2002
Smaltimento e trattamento dei rifiuti nella provincia di Cremona
In relazione al recente dibattito locale sul tema, Aem Cremona desidera apportare un proprio contributo informativo all’opinione pubblica ed alle Istituzioni locali.
Per inquadrare nella giusta ottica l’argomento, è necessario accennare ad alcuni elementi di scenario che permettono oggi di escludere ogni ipotesi di emergenza rifiuti a Cremona:
Aem Cremona è stata tra le prime promotrici in Italia del “Sistema Integrato dei rifiuti”, un piano che affronta raccolta, gestione e trattamento dei rifiuti in modo strutturato – “sistemico” appunto - a favore dell’individuazione delle migliori soluzioni per le comunità locali. L’indirizzo contenuto in questo Sistema è quello di non considerare un'unica ricetta per la gestione dei rifiuti ma più elementi che vanno messi nella giusta relazione al fine di ottenere i migliori risultati complessivi e cioè in termini ambientali, di servizio e di costi per la collettività.
Diverse edizioni dei premi di Legambiente per i Comuni e le Province “Riciclone”, cioè che meglio attuano la raccolta differenziata, sono state assegnati a Cremona riconoscendo nell’operato delle Istituzioni locali e di Aem Cremona un chiaro elemento di sostegno a queste politiche per il territorio.
In un’ indagine de Il Sole 24 Ore Lombardia realizzata in collaborazione con gli esperti dell’Arpa regionale e pubblicata dal quotidiano il 22 e 23 gennaio 2008, Cremona è definita “la punta di diamante” nella raccolta differenziata all’interno di una regione, la Lombardia, all’avanguardia in questo settore.
Questi distinguo collocano il dibattito sulla raccolta e trattamento dei rifiuti in Cremona nella più corretta considerazione di un positivo ed utile momento di confronto a favore del mantenimento della leadership nel settore ambientale per la città e la provincia.
In questa direzione Aem Cremona desidera sottolineare l’assoluta efficienza tecnica, ambientale ed energetica del termovalorizzatore di Cremona. Tale affermazione è sostenuta anche dalla recente Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata il 18.10.2007 dalla Regione Lombardia in ottemperanza alla normativa europea. La Comunità Europea stabilisce infatti la necessità di un confronto – dettagliato poi dalla Regione Lombardia in quasi 100 pagine - tra gli impianti di termovalorizzazione oggi esistenti e le migliori tecnologie disponibili (B.A.T., Best Available Technologies). Da questa comparazione, istruita e gestita dalla Regione Lombardia con un tavolo di discussione che ha coinvolto anche la Provincia di Cremona, sono scaturite le valutazioni positive per il termovalorizzatore di Cremona. In questo processo di valutazione hanno giocato un ruolo fondamentale anche le analisi dell’Arpa regionale (che si avvale del contributo degli uffici provinciali).
L’ Autorizzazione Integrata Ambientale sancisce quindi la qualità dell’impianto di Cremona. Forti anche di questa valutazione positiva e pur consapevoli che qualunque tecnologia è sempre migliorabile, non sono oggi note le ragioni che hanno condotto, in fase di redazione del locale Piano provinciale dei rifiuti, all’utilizzo di alcuni termini quali: «Ristrutturazione della prima linea del termovalorizzatore ormai obsoleta; ammodernamento della seconda linea con utilizzo di tecnologie innovative; modernizzazione delle tecnologie di recupero energetico». Aem Cremona, da sempre, mette in atto continui e consueti interventi di miglioramento delle prestazioni in tutti gli impianti di propria competenza ed i suggerimenti del Piano provinciale, se non altrimenti dettagliati, non trovano riscontro in alcuna urgente necessità di modifica del piano di intervento sul termovalorizzatore e possono favorire una rappresentazione distorta sulla realtà.
L’ambiente è poi al centro delle politiche dell’azienda e anche per il termovalorizzatore si possono annoverare eccellenti risultati con performance migliorative rispetto ai sempre più rigorosi parametri di legge sino ad una proporzione di contenimento delle emissioni – per alcuni valori – di 10 volte inferiore ai limiti.
Precisiamo inoltre che i previsti 55 giorni di fermo programmato dell’impianto sono parametri assolutamente in linea con la normale gestione di analoghi termovalorizzatori presenti in Italia: si consideri che l’85% di sfruttamento delle capacità produttive è un risultato assolutamente positivo e che l’azienda, potendo produrre elettricità e calore che vengono generati, non ha interessi nel sottoimpiegare questo impianto. Dal processo di gestione integrato dei rifiuti circa il 90% viene “valorizzato” come materiale o trasformato in energia per Cremona e provincia; solo il 10% è destinato alla discarica di Malagnino.
I concreti risultati del sistema integrato di gestione dei rifiuti, ottenuti a Cremona e nell’interesse dell’intero territorio provinciale, sono dimostrazione del buon operato degli enti locali e di Aem Cremona, pur nella consapevolezza di un necessario continuo miglioramento. È questo un valore inscritto nella Mission e nell’operato stesso di Aem Cremona.
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