15 Settembre, 2002
Rosy Bindi sarà a Cremona domenica 30 marzo. Alle ore 21 al Cittanova
Rosy Bindi sarà a Cremona domenica 30 marzo. Alle ore 21, insieme ai candidati, incontrerà i sostenitori del Partito Democratico nel corso di un dibattito pubblico in Palazzo Cittanova.
Lungamente impegnata nell'Azione Cattolica, eletta al parlamento europeo nella Democrazia Cristiana, divenuta deputato nazionale nelle fila del Partito Popolare Italiano, ha contribuito alla nascita della coalizione di centro-sinistra, dell'Ulivo. Dal 1996, per quattro anni, è stata ministro della Sanità e ho varato la riforma del Servizio sanitario nazionale.
Ha quindi aderito alla Margherita ed è stata rieletta alla Camera dei Deputati, per la terza volta. Dal 2006 è Ministro per le Politiche per la Famiglia. Con convinzione ha sostenuto la nascita del Partito Democratico.
"Il Pd - afferma Rosy Bindi - è pensato e progettato al servizio del bene del nostro Paese, capace cioè di guidare il rinnovamento della democrazia e superare in una nuova sintesi le vecchie appartenenze; è il luogo in cui tutti i cittadini possano sentirsi rappresentati".
"Per questo – continua - il Partito Democratico si colloca in un orizzonte diverso da quello di un programma di governo. Esprime una visione del Paese, indica una prospettiva di lungo periodo che si offre come linfa vitale ma non unica dell’azione di governo".
"Abbiamo una grande ambizione - spiega parlando della missione del PD -: restituire dignità e autorevolezza alla politica. Vogliamo farlo attraverso la costruzione di un partito nuovo. Proprio nel momento in cui il sistema dei partiti appare screditato e i cittadini sentono la politica distante, noi scommettiamo su un’idea nuova di partito e di politica. La società italiana è ferita, sono aumentate le disuguaglianze e si è allargata la distanza fra i cittadini e le istituzioni. Qualcuno pensa che la risposta sia l’antipolitica e l’alimenta attraverso un populismo mediatico e un nuovo corporativismo sociale e geografico. È invece solo la politica, rimotivata e adeguata alle nuove situazioni, che può davvero aiutare a risolvere i problemi e restituire la voglia di futuro al Paese".
"Il Partito democratico – continua – contrasta radicalmente le patologie del passato ed è costruito sulla base della partecipazione vera e democrazia interna. È un partito aperto ma anche con una militanza e un radicamento nel territorio. Capace di rappresentare la ricchezza e la diversità che caratterizza il popolo italiano. Un partito nazionale e federale che riconosce il valore dell’autonomia delle sue espressioni locali".
Nell’assemblea costituente del Pd Rosy Bindi ha elencato quelle che, per lei, devono essere gli obiettivi prioritari per il Paese. "Vogliamo un’Italia più libera. – ha affermato nel suo intervento -. Vorrei un’Italia più unita e più ricca. Non soltanto per la sua crescita economica, che tutti noi salutiamo come il primo e più grande risultato del Governo Prodi. Ma più ricca di bambini, di immigrati, più ricca di religioni, di culture, di saperi Solo così sarà anche un’Italia più giusta. E solo così il PD riuscirà a far superare al nostro Paese le troppe disuguaglianze che ancora lo frenano e non gli consentono di guardare con fiducia e determinazione al futuro. Vogliamo perseguire un’idea di giustizia che ci chiede, in primo luogo, di pensare ai giovani, di creare per loro una società aperta in cui ci siano davvero opportunità per tutti".
 
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